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Aspettando il Rally della Marca: intervista a Simone Miele, uno dei protagonisti della corsa

Il 29enne driver lombardo si racconta e analizza la stagione in vista della terza gara della serie tricolore che si svilupperà sulle colline intorno a Valdobbiadene

VALDOBBIADENE Il Campionato Italiano WRC 2017 ha un nuovo protagonista a sorpresa. Simone Miele, pilota milanese classe 1988, è a tutti gli effetti il n°2 attuale della classifica assoluta provvisoria dopo le gare d'apertura del Rallye d'Elba e Rally 1000 Miglia che lo hanno visto conquistare rispettivamente il secondo e quarto posto. Un avvio stagionale di grande impatto in grado di stupire anche lo stesso driver della Top Rally, che racconta la sua esperienza mentre si avvicina al terzo episodio del campionato, il Rally della Marca atteso in Valdobbiadene nella prossima settimana dal 23 al 25 giugno. 

Come nasce la passione per il rally?

“Il Rally è una passione di famiglia. Ho iniziato a correre nel 2007 una volta compiuti i 18 anni, ma l'attenzione per questo sport parte già da quando ero piccolo e seguivo mio padre correre. A casa il Rally è sempre stato il principale argomento di conversazione. La prima esperienza è stata con i kart, poi è arrivato il passaggio naturale di proseguire con i Rally una volta raggiunta la maggiore età, poiché prima non era permessa la partecipazione ai minorenni”

Crescita e ispirazione: chi ha avuto un ruolo fondamentale per la tua carriera?

“Di sicuro tutto quello che ho imparato lo devo proprio a mio padre, che mi ha trasmesso la passione insegnandomi tutto quello che conosco. La crescita che ho avuto, soprattutto negli ultimi anni, la devo a lui. Anche i navigatori che mi hanno affiancato hanno avuto un ruolo importante e mi hanno dato una grande mano a migliorarmi sempre”

Al Rally 1000 miglia hai detto che “ad oggi un Campionato così bello, in Italia e in Europa non c’è: tanti bei piloti e tanto pubblico...

“Confermo tutto. Seguo tutti i rally con passione e mi piace osservare quello che succede anche nel resto d'Europa sia dal punto di vista sportivo che statistico. I numeri parlano chiaro: quello che si è visto in queste prime due gare e credo che si confermerà anche al Marca è qualcosa di impressionante! Parliamo di un campionato con 12 Wrc fisse, più 8 vetture R5 e tantissimi piloti dal palmares importante, che hanno vinto gare e hanno un'esperienza da fare invidia a molti. Credo che un campionato così non si veda in giro, nel resto d'Italia, come in Europa. Inoltre, è una competizione dal livello abbastanza uniforme. Abbiamo la fortuna di avere un pilota come Stefano Albertini che rappresenta sempre un riferimento importante. Lui è un predestinato e si è sempre contraddistinto nonostante i problemi extra rallistici. Tutto questo è motivo di orgoglio per tutti, da chi corre agli organizzatori e la Federazione”

Cosa ti ha portato a scegliere il CIWRC?

“Ho fatto delle gare nel 2014 e questo campionato mi ha subito impressionato positivamente. Mi ha fatto piacere vedere il rapporto che si è instaurato da subito con gli organizzatori e gli altri piloti che correvano allora e corrono ancora oggi dopo tre anni. Poi per varie vicissitudini non sono riuscito a partecipare, ma quest'anno ho voluto iscrivermi. Arrivando alla stagione 2017 con un anno completo di gare e una macchina al top. Quest'anno era iniziato con il presupposto di fare esperienza e osservare l'andamento del campionato, che ad ogni modo ci avrebbe dato la possibilità di divertirci”

Come ha influito il podio nel Rally San Martino dello scorso anno?

“Realizzare quel podio è stato fantastico, perché è arrivato del tutto inaspettato in una gara che correvamo singolarmente, al di fuori del campionato e senza troppe ambizioni. Lo scorso anno quel terzo posto è stato comunque frutto di una gara che aveva messo in evidenza un gap importante con i primi della categoria. Quindi quest'anno quindi siamo ripartiti da lì, con la consapevolezza di essere riusciti a conquistare un buon risultato in quel modo e la curiosità di vedere se saremmo stati in grado di migliorarci”

Dalla Fiesta Wrc alla Citroen DS3 WRC, una scelta che sta pagando bene?

“La vettura è divertentissima e credo che per chiunque sia davvero un onore oltre che un piacere guidarla. Inoltre abbiamo la fortuna di essere seguiti dal team che ha curato le vetture nel mondiale dello scorso anno, quindi anche questo conta molto. La nostra è una squadra piccola senza gradi mezzi, ma la macchina è davvero performante e ci sta regalando grandi soddisfazioni."

L’anno scorso ti sei aggiudicato la Coppa Italia. Nonostante non fosse il tuo obiettivo principale hai portato a casa la vittoria. Stesso discorso per il Campionato italiano WRC?

“Vincere sarà impossibile! - risponde Simone con una risata - Devono accadere delle coincidenze e fenomeni soprannaturali pazzeschi perché io riesca davvero a vincere! Dopo due gare con questi risultati per me è già una vittoria. Siamo solo ad un terzo del campionato e può succedere ancora di tutto. Non immaginavo tutta questa partecipazione di nomi importanti e inizialmente, in avvio di campionato, ci aspettavamo di poter chiudere con un 4°-5° posto finale. L'obiettivo rimane sempre questo, senza fantasticare troppo, continuando a vivere gara per gara” 

Adesso il Rally della Marca. Gara non nuova per te dove ti abbiamo visto nel 2009 con Peugeot R3T e nel 2014 con la Xsara Wrc...

“La Marca è una gara bellissima e sono contento di farla ancora. Dal 2014 mi riproposi di tornare e ci riesco soltanto ora. Dopo l'Elba e il Mille Miglia arriviamo in un posto dove gli esperti del campionato la conosco molto bene e andranno forte. Noi dobbiamo concentrarci da subito e cercare di fare bene soprattutto nelle due prove “Monte Cesen” e “Monte Tomba”, che nella Rally della Marca hanno sempre fatto la differenza. Staremo a vedere”

Nuovo campionato, nuovo navigatore. Come ti trovi con David Castiglioni?

“É tutto nato quest'anno, perché ho corso da sempre con Roberto Mometti, ma lui era già impegnato con Fontana per questa stagione. Proprio parlando con Roberto sul possibile sostituto è venuto fuori il nome di David, che io vedevo solo in opera nelle gare ma non conoscevo bene. Siamo partiti pronti-via all'Elba, senza fare test o avere esperienza in gara, ed è sembrato tutto facile da subito. Lui è un navigatore preparatissimo, non ho sentito differenze particolari e non mi sono dovuto adattare affatto a lui. Sembra che corriamo insieme da sempre.

Uno sguardo al futuro...

“Per questa stagione viviamo ancora gara per gara. Cercheremo di finire il campionato nel migliore dei modi e quello che verrà andrà bene, sperando che tutto possa valere come un bagaglio d'esperienza da portare con noi nella prossima stagione. L'intenzione ad oggi è quella di porre le basi per iscriverci con presupposti migliori al prossimo campionato, ma mancano ancora diversi mesi durante i quali può accadere ancora di tutto”.

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