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I giocatori “passaportati” rischiano di finire nella quota stranieri

Saranno discusse prossimamente nuove norme sullo status dei giocatori italiani "passaportati", che rischiano di finire tra la quota stranieri

Verrà discussa nei prossimi giorni la convenzione Lega-Fip sullo status dei giocatori italiani “passaportati”, ovvero degli sportivi che pur non essendo italiani di formazione hanno ottenuto il passaporto del nostro Paese.

Se l’ipotesi paventata si concretizzerà e questi giocatori perderanno lo status di italiani, finiranno tra le file della quota stranieri, ovvero di quegli atleti “non di formazione italiana”.

Tra i “passaportati” trevigiani rientra anche Sani Becirovic, cestista bianco-verde di origine slovena, che ha ottenuto il passaporto italiano sette anni fa dopo essersi sposato.

“Non mi sembra giusto che si prospetti una strada che ci porterebbe a perdere il nostro status, i nostri diritti acquisiti – protesta Becirovic – Non è stato possibile ovviamente per me fare i 4 anni di settore giovanile in Italia: sono nato in Slovenia. Ma sette anni fa mi sono sposato in Italia, mia moglie è italiana, i miei bambini sono italiani e hanno il doppio passaporto”.

“Io e la mia famiglia – continua – paghiamo le tasse in Italia e abbiamo sempre rispettato le regole. Io mi sento a tutti i diritti italiano e non vedo perché dovrei essere penalizzato nel mio lavoro dal cambiamento in corsa di regole sull’eleggibilità. Sono da tanti anni in Italia, ho il passaporto e vorrei continuare a fare il mio lavoro da italiano a tutti gli effetti”.

La protesta di Becirovic si unisce a quella di molti altri suoi colleghi, che si trovano nelle stesse condizioni: “Se passassero le norme che si prevedono – conclude il giocatore del Benetton Basket – verremmo limitati moltissimo nei nostri diritti e nello svolgimento della nostra professione.”

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