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Il Tour de France tiene a battesimo il gemellaggio fra i muri del grande ciclismo

A Guerlédan è stato sottoscritto il patto di collaborazione tra il Muro di Ca’ del Poggio, il Muro di Grammont e il Mûr-de-Bretagne: Italia, Belgio e Francia unite da un accordo finalizzato a promuovere le rispettive realtà dal punto di vista sportivo, turistico e sociale

SAN PIETRO DI FELETTO Muri che uniscono, non che dividono. Da giovedì, più che mai. Nel pomeriggio, a Guerlédan, in Bretagna, subito dopo la conclusione della sesta tappa del Tour de France, è stato ufficialmente siglato il patto di collaborazione fra tre salite che rappresentano la storia del grande ciclismo: il Muro di Ca’ del Poggio, il Muro di Grammont e, appunto, il Mûr-de-Bretagne.

Italia, Belgio e Francia, con i rispettivi Muri, sono ora legate da un accordo finalizzato a promuovere le rispettive realtà dal punto di vista sportivo, turistico e sociale.  L’iniziativa, partita dal Muro di Ca’ del Poggio nel 2015, si è progressivamente allargata ad altre due nazioni in cui il ciclismo rappresenta una passione condivisa da un gran numero di sportivi. E non è ovviamente un caso che la firma del gemellaggio sia avvenuta proprio oggi in Francia, nel giorno in cui le strade della Bretagna hanno celebrato la sesta tappa del Tour - la Brest/Mûr-de-Bretagne, di 181 chilometri – con una doppia scalata della celebre salita di Guerlédan.

Alla firma dell’accordo, l’Italia era rappresentata da una delegazione del Comune di San Pietro di Feletto, formata dal sindaco Loris Dalto e da Celeste Granziera, dall’assessore provinciale allo Sport, Tommaso Razzolini, e dal presidente del Comitato provinciale della Federazione ciclistica italiana, Giorgio Dal Bo. Hervé Le Lu, sindaco di Guerlédan, e David Lappartien, presidente della Federazione ciclistica francese, sono intervenuti in rappresentanza del Mûr-de-Bretagne. Guido De Padt, primo cittadino di Geraardsbergen, e Guy Dobbelaire, in rappresentanza della Federazione ciclistica belga, hanno invece sottoscritto l’accordo da parte del Muro di Grammont.

Il Muro di Ca’ del Poggio, a San Pietro di Feletto rappresenta la salita simbolo delle colline del Prosecco. Qui, lo scorso 16 giugno, con una rivoluzionaria cronometro in “Real time”, si è concluso il Giro d’Italia under 23. E qui, negli anni scorsi, è più volte transitato il Giro d’Italia, trovando sempre una grande accoglienza da parte degli appassionati trevigiani. Il Muro di Grammont è la mitica salita del Giro delle Fiandre, uno strappo violento - un chilometro, con pendenza media del 9% - reso mitico dal pavé e dal fascino della grande classica del Nord. Il Mûr-de-Bretagne – 2 chilometri, con pendenza media di quasi il 7% - ha rinnovato anche ieri, con lo spettacolare passaggio del Tour De France, il fascino di un’altra grande salita nel cuore dell’Europa. Italia, Belgio e Francia sono pronte a pedalare assieme. In quest’ottica, mercoledì il Mûr-de-Bretagne ha anche trasmesso il testimone del Tour de France al Muro di Grammont, dove la Grande Boucle transiterà nel 2019. E chissà che in un futuro più lontano non sia anche l’Italia a tingersi di giallo. 

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