Treviso, Torna a splendere l'antica chiesa di San Teonisto
Da lunedì 9 a venerdì 13 ottobre visite guidate e incontro con Tobia Scarpa
Riapre la chiesa di San Teonisto. Il restauro delledificio nel centro storico di Treviso, fortemente voluto da Luciano Benetton, è giunto al termine e riconsegna alla città un importante patrimonio storico per lo svolgimento di attività culturali. Il complesso intervento, iniziato alla fine del 2014 e affidato alla cura e alla creatività dellarchitetto Tobia Scarpa nel solco del suo fertile sodalizio con il Gruppo Benetton, restituisce unarchitettura rinnovata, ma capace di raccontare i segni del passato di luogo consacrato, poi gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1944 e spogliato dei suoi arredi, e infine dimenticato. Successivamente sconsacrato e adibito a usi diversi, ledificio è stato gestito dal Comune di Treviso fino allacquisizione, nel 2010, da parte di Luciano Benetton, che successivamente lha donato alla Fondazione Benetton Studi Ricerche per farne un luogo di cultura in grado di ospitare eventi di respiro internazionale.
La chiesa deve il suo nome a san Teonisto, la cui salma, secondo tradizione, fu trasferita a Treviso dai cittadini di Altino a seguito della distruzione della loro città nel 452 d.C. a opera di Attila. Oltre alle spoglie del santo la chiesa ha ospitato nel corso dei secoli numerose opere pittoriche di artisti del XVII secolo, tra cui il celebre dipinto Le Nozze di Cana di Paolo Veronese e bottega, ora custodito a Palazzo Montecitorio, e il grande affresco del soffitto, a opera del Guarana nel XVIII secolo raffigurante lAssunzione della Madonna, la cui fama riecheggiava in tutti gli ambienti culturali dellepoca. Molte opere furono trafugate nel 1810 dopo larrivo di Napoleone e alcune di esse sono ora sotto la tutela del Museo di Santa Caterina di Treviso e della Pinacoteca di Brera.
Lintervento di restauro e adeguamento della chiesa ha avuto come obiettivo prioritario il rispetto e la tutela dello spazio architettonico preesistente, attraverso ladozione di mirati interventi di restauro e accurati dettagli disegnati dallo stesso Tobia Scarpa. Le nuove esigenze funzionali hanno trovato soluzione nella realizzazione di due tribune reclinabili che, quando sollevate, consentono di adibire laula della chiesa a sala da musica e auditorium, per una capienza complessiva di 300 persone. Grazie allinserimento di un nuovo pavimento sopraelevato e a un delicato lavoro di scavo, le tribune reclinabili possono essere completamente nascoste alla vista scomparendo al di sotto della quota del pavimento e consentendo così di ottenere uno spazio completamente libero in grado di ospitare mostre ed esposizioni temporanee.
Il nuovo soffitto, che segue loriginale andamento di quello crollato durante la seconda guerra mondiale, si regge su unapposita struttura realizzata con travi metalliche vincolate ai muri dambito e resa indipendente dalla sovrastante copertura a capriate lignee. Nellex sacrestia, attigua allaula, gli stucchi originali sono stati recuperati integrando le parti mancanti con unattenta opera di restauro, mentre nellarea adiacente sono ospitati i locali tecnici.
Lintero complesso della chiesa è accessibile da un piccolo cortile che funge da foyer allaperto e nel quale è collocata uninstallazione di quattro colonne di cui tre sormontate da un antico capitello ionico e una da una scultura in vetro serigrafato raffigurante loriginale bassorilievo da cui è tratto il logo istituzionale della Fondazione Benetton Studi Ricerche.
Lintero progetto è impreziosito da tutti i dettagli architettonici di Tobia Scarpa, tra cui svettano i quattro lampadari in vetro soffiato presenti nellaula, le sedute delle tribune e della platea, lallestimento del cortile di ingresso e la nuova scala in ferro e legno dellex sacrestia.
Nei prossimi mesi è previsto il completamento dei lavori di ricostruzione del timpano di facciata della chiesa, opera del conte Giordano Riccati nel 1758 e crollato durante la seconda guerra mondiale, e la ricollocazione di diciannove delle ventidue opere pittoriche che adornavano le pareti della chiesa e che sono attualmente in fase di restauro.
La chiesa restaurata troverà a breve la sua collocazione tra gli spazi della cultura di Treviso con un calendario di eventi adatto alla sua nuova identità e riaccoglierà le opere darte che lo decoravano, grazie a una felice quanto veloce intesa con il Comune di Treviso che le ha custodite per quasi un secolo nei Musei civici. «Entro la fine dellanno la programmazione si avvierà in parallelo con la conclusione degli allestimenti, a partire dal momento in cui le opere darte potranno ritrovare la collocazione originale» afferma Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton, «la musica sarà fin da subito protagonista negli spazi della chiesa di San Teonisto, che si presta a diventare un luogo di sperimentazione e contaminazione tra linguaggi diversi, in dialogo tra antico e moderno, ricerca e divulgazione».
La conclusione dei lavori viene festeggiata con una prima apertura al pubblico attraverso la proposta di alcune visite guidate su prenotazione, in programma da lunedì 9 a venerdì 13 ottobre alle ore 17. La storia della chiesa e le fasi di lavoro che lhanno vista rinascere saranno raccontate da alcuni rappresentanti della cultura trevigiana o da figure in vario modo coinvolte nelloperazione: Andrea Bellieni, Fondazione Musei civici di Venezia; Fabio Fregonese, architetto, direttore dei lavori di San Teonisto; Veronica Groppo, archeologa; Emilio Lippi, direttore dei Musei civici di Treviso; Eugenio Manzato, storico dellarte.
Gli appuntamenti su prenotazione si concluderanno sabato 14 ottobre, sempre alle ore 17, con uno speciale incontro con Tobia Scarpa, che, in prima persona, sollecitato dalla giornalista Isabella Panfido, racconterà lo studio, lideazione e la realizzazione dellintervento. I festeggiamenti inizieranno già domenica 8 ottobre con un concerto su invito che sarà anche loccasione per aprire le celebrazioni per i trentanni di attività della Fondazione Benetton. «Lapertura di un teatro, di una sala da concerti, di un auditorium possiede sempre unaura che profuma di sacro» racconta il musicologo Guido Barbieri, voce narrante dellevento in programma. «Non nel senso di religioso o di spirituale, ma nel significato etimologico di elevato e al tempo stesso di unico e di fondamentale. Aprire un luogo dedicato alla musica, al teatro, al confronto delle idee significa dunque non soltanto compiere un gesto elevato e fuori dal comune, ma anche costruire o rafforzare le fondamenta della comunità che lo accoglie, offrirle uno specchio in cui riconoscersi. Contribuire insomma alla scrittura della sua identità. In occasione della riapertura della chiesa di San Teonisto, si è riunito un gruppo di musicisti che per la prima volta nonostante i numerosi incroci reciproci fanno sentire il loro suono. La maggior parte di loro possiede una radice comune: tutti o quasi tutti per ragioni anagrafiche hanno infatti mosso i primi passi nellalveo della Marca Trevigiana, ma ognuno di loro ha poi varcato la soglia del territorio locale per incamminarsi lungo una strada cosmopolita e internazionale: il violoncellista Mario Brunello, il violinista Giuliano Carmignola, il pianista Andrea Lucchesini. Accanto a loro I Sonatori de la Gioiosa Marca e il Coro del Friuli Venezia Giulia, diretto da Cristiano DellOste».
In programma un repertorio dedicato alla Ciaccona, per raccontare, in parole e in musica, la storia di questa danza e i suoi infiniti colori: il prologo e lepilogo sono affidati a due delle più significative intonazioni della Ciaccona, quelle di Arcangelo Corelli e di Antonio Vivaldi. Ma il cuore del concerto è rappresentato da tre diverse visioni della Ciaccona per eccellenza, quella di Johann Sebastian Bach.