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Vigneti in fiore: arrivano le api e il vino migliora

Migliaia nei vigneti a Conegliano, amano il nettare di acacia, il trifoglio, e le fioriture delle piante selezionate tra i filari

I vigneti possono proteggere le api dalla moria che le colpisce, prospettando per loro il rischio estinzione. Una sinergia tra viticoltori e apicoltori potrebbe salvarle e migliorare così la salubrità dell’ambiente. 

Le api trovano casa a Refrontolo. Nella Tenuta di Astoria Wines, lungo la provinciale che da Conegliano porta a Pieve di Soligo, sono state istallate nei giorni scorsi quindici arnie; ciascuna ospita circa 60 - 80 mila api.

Negli ultimi anni si è cercato di rendere i vigneti sempre più invitanti e piacevoli per le operaie gialle e nere. Le semine autunnali sono un mix selezionato con cura, sono erbe che hanno una fioritura primaverile prolungata, essenze dal profumo intenso, ricche di nettarina, dai colori sgargianti. Il risultato è che i vigneti si stanno ripopolando e grazie a farfalle, api, impollinatori e tanti uccelli, le malattie a poco a poco diminuiscono. La natura ha voluto che la vite non fosse una pianta nettarifera quindi non si può produrre miele. Il bouquet del vino però viene dato dalle erbe, dai frutti e dai fiori, quindi l’impollinazione delle api è fortemente necessaria per lo sviluppo degli aromi e questi piccoli insetti a strisce contribuiscono anche al benessere delle uve.

 È stato dimostrato come nelle coltivazioni di Prosecco, Merlot, Cabernet e Picolit ci sia stato un aumento dell’allegagione e una minore acinellatura ponendo gli alveari lungo le capezzagne e anche un aumento dei lieviti utili necessari per la fermentazione. 

Con le api la qualità del vino migliora

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Le api arrivano a Conegliano dall'azienda Apicoltura Parco dei Principi di Gorizia e sono ora in una fase di esplorazione del territorio; amano i fiori delle acacie, ce ne sono molte nei dintorni (un’ape opera in un raggio medio di circa 3 km) ma apprezzeranno anche il trifoglio incarnato in fioritura che tra poche settimane ricoprirà il terreno tra i filari dei vigneti e soprattutto la distesa di fiori ed arbusti selezionati, piantati nel 2015 nell’ambito del protocollo “Vignes fleuries”.

Finora il simbolo dell’Ape che campeggiava all’ingresso della Tenuta era quello della certificazione SQNPI, il sistema di “Qualità sostenibile”, che Astoria ha adottato nel 2018 (prima azienda della DOCG) e che indica una coltivazione dei prodotti secondo tecniche agronomiche rispettose dell’ambiente e della salute dell’uomo.

Per Paolo e Giorgio Polegato, titolari di Astoria Wines, è un altro importante passo per migliorare la qualità del territorio “Il ruolo chiave delle api nell’ecosistema e nel mantenimento della biodiversità è ormai noto: qui troveranno un ambiente accogliente e saremo ancora più attenti per far sì che la viticoltura non interferisca con il loro operare. Già oggi i nostri agronomi selezionano prodotti a basso impatto per prevenire malattie delle piante, diserbo meccanico senza erbicidi, e soluzioni che rafforzino la presenza di insetti buoni, a loro volta in grado di proteggere i vigneti dai parassiti: un circolo virtuoso che con le api sarà ancora più efficace.”

La cura dell’apiario sarà affidata all’esperienza di Johnny Moretto di Crocetta del Montello, che monitorerà costantemente lo stato di salute degli alveari e ne raccoglierà ovviamente il miele. “Un connubio positivo tra apicoltori e mondo agricolo e un fenomeno, quello dell’allevamento delle api, che diventa sempre più importante ” ha sottolineato Stefano Dal Colle, Presidente ATAP Apicoltori in Veneto “in Veneto ci sono ben 25 mila alveari, curato da oltre 1200 apicoltori.”

Ogni alveare produrrà in media 20 kg di miele in un anno, d’acacia o millefiori; una piccola produzione in Astoria sarà possibile già quest’anno.

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