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A Monastier l'incontro di formazione "L'abbandono scolastico: la punta di un iceberg"

Il tema della dispersione scolastica, ovvero il complesso fenomeno della mancata o incompleta istruzione da parte di ragazzi e giovani in età scolare, sarà al centro di un incontro informativo lunedì sera 28 ottobre in Banca a Monastier. Organizza l'associazione di mutuo-soccorso Monsile Con Te.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

L'abbandono scolastico è un problema tutt'altro che risolto, anche in un'area socialmente ed economicamente molto avanzata come il Nordest. I dati disponibili a livello regionale, nazionale, europeo, che pongono l'obiettivo 2020 al di sotto del 10%, ci dicono infatti che il fenomeno della dispersione scolastica è molto rilevante. Sono ancora troppi i giovani che non finiscono un percorso di studi superiori, oppure ci impiegano più anni di quelli previsti a concludere, oppure sono disorientati quando si tratta di entrare nel mondo del lavoro. Se ne discuterà lunedì sera 28 ottobre a partire dalle ore 20.15 a Monastier di Treviso nella sede di BCC di Monastier e del Sile (in via Roma, al civico 21/a) durante l'incontro informativo “L'abbandono scolastico: la punta di un iceberg”, seminario organizzato dall'associazione di mutuo-soccorso Monsile Con Te in collaborazione con Banca di Monastier e del Sile Credito Cooperativo.

Interverranno come relatori Barbara Bonomo, psicologa e psicoterapeuta, che approfondirà gli aspetti più prettamente psicologici del problema e Mario Della Ragione, già dirigente scolastico dell'ITIS Max Plank di Lancenigo (TV), che porterà la sua esperienza da preside nella gestione di molteplici progetti per il recupero scolastico di ragazzi problematici o fragili. “Abbiamo pensato di proporre un incontro sull'abbandono scolastico – spiega Antonio Zamberlan, presidente di BCC Monsile e di Monsile Con Te – poiché è provato che esso è sintomo di un grosso disagio giovanile, che può avere molteplici sfaccettature e rinviare a problematiche individuali, ma anche familiari, sociali, di contesto. Si può sconfiggere solo con un grosso lavoro di rete fra scuola, famiglie e comunità in genere. Noi come Credito Cooperativo sentiamo molto la responsabilità sulla formazione delle nuove generazioni e sulla loro solida crescita, per cui vorremmo offrire il nostro piccolo contributo anche su questo versante”.

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