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Reati informatici, Diadora si tutela con un accordo insieme alla Polizia di Stato

Siglato nelle scorse ore il protocollo d'intesa tra l'azienda trevigiana e le forze dell'ordine per la prevenzione e il contrasto di possibili crimini informatici ai danni dell'azienda

E' stato siglato nelle scorse ore alla presenza del Questore di Treviso, Vito Montaruli, di Anna Lisa Lillini, dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il “Veneto” e del presidente e amministratore delegato di Diadora Spa Enrico Moretti Polegato, il protocollo per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici nella Marca  

L’accordo prende le mosse dalla necessità di garantire un’elevata sicurezza al Paese e al suo sistema economico e sociale, ormai fortemente dipendente da sistemi informatizzati, grazie alla collaborazione tra enti pubblici e privati. Una tematica di grandissima rilevanza nel contesto attuale in cui servizi indispensabili ai cittadini vengono erogati da enti governativi, pubblica amministrazione, infrastrutture critiche e imprese attraverso reti e sistemi informativi. Incidenti informatici che impattino tali infrastrutture e servizi possono avere conseguenze economiche molto rilevanti, a livello di nazione, di industrie e di singoli cittadini, provocando indisponibilità di servizi anche essenziali. Il Protocollo siglato giovedì 24 ottobre ha lo scopo di sviluppare collaborazioni, condividere procedure e informazioni utili così da poter aumentare la capacità di prevenzione e contrasto dei reati e dei crimini informatici, istituzionalmente demandati alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, di estrema rilevanza nell’attuale contesto socio-politico che richiede costante attenzione ai fenomeni del cybercrime e del cyberterrorismo. Nel concreto la collaborazione partirà dalla condivisione e dall'analisi di informazioni idonee a prevenire attacchi o danneggiamenti che possano pregiudicare la sicurezza delle infrastrutture informatiche di Diadora, per arrivare alla segnalazione di emergenze relative a vulnerabilità, minacce ed incidenti in danno della regolarità dei servizi di telecomunicazione e all’identificazione dell’origine degli attacchi subiti dalle infrastrutture tecnologiche e prevederà inoltre la formazione sui rischi e pericoli connessi alle nuove tecnologie. L’accordo prevede, infine, la realizzazione e la gestione di attività di comunicazione fra le parti in caso di situazioni di emergenza.

«Esprimo il mio apprezzamento – dichiara il Questore Vito Montaruli - per questa iniziativa che avvicina le più qualificate strutture dedicate alla protezione informatica della Polizia di Stato alle realtà imprenditoriali di eccellenza del territorio trevigiano, consentendo loro di operare nei territori non nuovi, ma ancora in parte inesplorati della digitalizzazione, con sempre maggiore sicurezza». «La Polizia di Stato - afferma la dottoressa Lillini - mette a disposizione la competenza, le risorse tecnologiche e l'esperienza maturate nel settore del contrasto al cybercrime, attraverso la Polizia Postale e delle Comunicazioni, allo scopo di aumentare la sicurezza informatica all'interno delle aziende e di proteggere il loro know how in un mondo in cui l'evoluzione e la ricerca tecnologica diventano fatto fondamentali per la competitività dei mercati». Enrico Moretti Polegato conclude con queste parole: «Le nuove tecnologie e la digitalizzazione hanno portato scenari nuovi e grandi opportunità ma ci hanno anche messi di fronte a pericoli prima sconosciuti. In questo quadro ritengo fondamentale il contributo delle aziende nel porsi in prima persona per proteggere il patrimonio comune che è il mondo digitale».

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