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Attualità Monastier di Treviso

Acqua granda, Monastier dona 30 mila euro ai comuni rivieraschi

Il Covid rallenta ma non ferma la solidarietà visto che, grazie anche al provento della cena dei "sindaci camerieri", la cifra raccolta verrà destinata ad ambiti sociali

Un anno fa la forza della solidarietà aveva messo insieme 31 sindaci di tutto il Veneto, di ogni colore politico, sportivi e tifosi di squadre rivali, associazioni di ogni genere e tante persone sensibili che volevano far sentire il proprio sostegno alle famiglie colpite dalla devastazione delle alluvioni che si erano abbattute lungo il litorale veneto poche settimane prima: l’“acqua granda“ del novembre 2019. Oggi, quella solidarietà, anche se il Covid ha fatto rallentare i tempi, riprende vita.

L'intenzione era quella di ritrovarsi frontalmente e consegnare il denaro a tutti i 10 Comuni destinatari delle iniziative benefiche di un anno fa, ma in un’epoca di tecnologia, e soprattutto di pandemia, si è preferito utilizzare il web. E così, contemporaneamente e immortalati da una foto di gruppo, sono stati consegnati, a 10 sindaci e amministratori, i 30.300 euro provento delle iniziative messe in atto dal Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier, nel novembre del 2019 e poi nel febbraio del 2020, per raccogliere fondi per i Comuni del litorale più colpiti dal maltempo. Si tratta, nello specifico, della donazione delle ore di lavoro da parte di medici, infermieri e amministrativi della Sogedin (alla quale fanno capo il Presidio Ospedaliero, il Centro Servizi e del Park Hotel Villa Fiorita di Monastier) nei giorni immediatamente successivi al maltempo; la catena solidale creatasi il 7 febbraio del 2020 con quella che era stata denominata la cena “dei sindaci camerieri” con l’aggiunta, alla fine, di un’importante donazione della Sogedin di Monastier.

Oltre 400 persone, provenienti da tutto il Veneto, avevano partecipato alla cena dei “sindaci camerieri”. Un evento dove ben 31, tra sindaci e amministratori, senza distinzioni politiche, avevano dismesso la fascia tricolore e indossato un grembiule per fare da camerieri e servire ai tavoli. Vi avevano partecipato anche i giocatori e tifosi di basket della Umana Reyer e della De’ Longhi Treviso Basket, proprio 24 ore prima del derby veneto, e rappresentanti delle associazioni del territorio come i giovani camerieri dell’AIPD l’Associazione Italiana Persone Down, le donne operate al seno del “Trifoglio Rosa” di Mestre, il “Comitato Melograno” con Daniele Furlan, i “Bersaglieri d'Italia” la “Trevisani nel Mondo” e  l'Unione Cavalieri d'Italia di Treviso e di Udine, oltre, naturalmente a medici, infermieri e operatori  dipendenti del Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII”, del Centro servizi “Villa delle Magnolie” e del Park Hotel “Villa Fiorita”.  

Ecco allora una grande dimostrazione di vicinanza al territorio colpito dal maltempo che, esattamente un anno dopo, si concretizza nella donazione vera e propria attraverso un collegamento Zoom avvenuto lunedì dal Presidio Ospedaliero di Monastier con le 10 Amministrazioni destinatarie della beneficenza: Caorle con il vicesindaco Giovanni Clemente Comisso; Cavallino-Treporti con il Vicesindaco Francesco Monica; Chioggia con il sindaco Francesco Ferro; Eraclea con il sindaco Nadia Zanchin; Jesolo con il sindaco Valerio Zoggia e l’assessore Esterina Idra; Porto Tolle con il sindaco Roberto Pizzoli; Porto Viro con il sindaco Maura Veronese; Rosolina con il sindaco Franco Vitale; San Michele al Tagliamento con l’assessore Annalisa Arduini e Venezia con l’assessore Michele Zuin.  In rappresentanza di Sogedin l’Amministratore Delegato del Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” Gabriele Geretto, il Presidente Massimo Calvani, il Vice Presidente Fabrizio Calvani e il Responsabile della Comunicazione di Sogedin Matteo Geretto.

“Siamo stati sopraffatti dalla pandemia ma non dobbiamo dimenticarci che la natura da un momento all’altro può tornare a farci paura. E’ per questo che, in un periodo di difficoltà come quello che stiamo vivendo, anche una goccia può contribuire a dare una mano nel mare di necessità" commenta l’AD del “Giovanni XXIII” Gabriele Geretto. L’iniziativa è il frutto del vero gioco di squadra che ha dimostrato vicinanza e solidarietà, tipico degli ambienti sportivi rievocati, durante il collegamento, dall’AD Gabriele Geretto. “Caorle, Jesolo, Chioggia e molti paesi rivieraschi sono stati teatro delle mie partite di calcio quando militavo, da giovanissimo, in Promozione. Giornate indimenticabili. Si giocava in campo con qualsiasi tempo e tutte le energie che avevamo in corpo. L’unico nostro obiettivo era quello di raggiungere un risultato che avrebbe beneficiato tutta la squadra e non solo il singolo giocatore. Questo è lo spirito che mi animava allora e che ancor oggi mi incoraggia nell’attività sociale e professionale" ha concluso Gabriele Geretto.

“Lavorando nell'ambito sanitario e sociale - ha ribadito Massimo Calvani rivolgendosi ai sindaci - ci è più facile avvicinarci ai problemi della gente. Oggi avremmo voluto tanto incontrarvi di persona. La situazione pandemica in atto non ce lo ha consentito, ma speriamo di poter farlo quanto prima perché vorrà dire che tutto sarà tornato alla normalità”. “Donare a chi sta peggio, qualsiasi sia la cifra, ha un grande valore sociale che ricorda come nessuno sia mai solo, neanche nei momenti più bui - ha ribadito  Matteo Geretto durante il collegamento con i 10 sindaci - La solidarietà ha saputo unire squadre sportive e tifoserie; ha messo insieme amministrazioni di colori diversi a dimostrazione, ancora una volta, che la forza di tutti per un unico grande obiettivo, riesce a farci superare qualsiasi difficoltà, anche quella che sembra più insormontabile".

Il Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier, con i dipendenti di Sogedin, non è comunque nuovo ad iniziative di questo genere. L’anno precedente, dopo la tempesta di Vaia, erano stati raccolti fondi che sono stati devoluti alla Regione Veneto. Anche in quell’occasione la beneficenza era arrivata, in primis, dai dipendenti che avevano donato ben 680 ore di lavoro, e dalla Sogedin che aveva aggiunto altri 15 mila euro per un totale di oltre 25 mila euro. Successivamente, visti i danni considerevoli che si erano riscontrati in alcuni comuni trevigiani per la piena del Piave del dicembre 2018, era stata organizzata una cena dove parteciparono, anche in quell’occasione, 18 sindaci e cittadini di molti Comuni veneti. All’epoca furono raccolti 11.143 euro destinati alle famiglie alluvionate dal Piave di Zenson di Piave, Salgareda, Ponte di Piave e San Biagio di Callalta.   

10 sindaci, in collegamento zoom con Monastier, ricevono assegno raccolta fondi Presidio Ospedaliero “Giovanni-2

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