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Aeroporto Canova, oltre due milioni e mezzo di passeggeri nel 2022

L'anno scorso lo scalo trevigiano ha registrato un recupero dell’81% dei flussi rispetto al 2019. L’89% dei passeggeri ha viaggiato su voli internazionali, 284mila i viaggiatori che hanno volato verso mete italiane

Il Polo Aeroportuale del Nordest (Venezia, Treviso, Verona e Brescia) ha movimentato circa 15 milioni di passeggeri nel corso del 2022, con un recupero dell’81% del traffico del 2019, anno di riferimento prima della crisi determinata dalla pandemia.

Dopo un primo trimestre condizionato negativamente dalla diffusione della nuova variante omicron e dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, a partire dal secondo trimestre dell’anno si sono espresse potenzialità solo temporaneamente frenate, intercettate per tempo dalle compagnie aeree che, nonostante il contesto ancora instabile, hanno messo in vendita voli, capacità e destinazioni. L’87% del traffico del 2022 è stato generato a partire dal mese di aprile. L’analisi dei dati distinti per aeroporto evidenzia come ognuno degli scali stia progressivamente recuperando quote di traffico, grazie ad un coordinamento in un unico sistema che favorisce un dialogo sinergico con le compagnie aeree.

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Aeroporto "Antonio Canova"

Lo scalo di Treviso ha gestito oltre 2,6 milioni di passeggeri da inizio anno, con un recupero dell’81% dei flussi del 2019. Per tutto il periodo estivo, lo scalo ha conseguito un volume medio di 250.000 passeggeri al mese. Una crescita alimentata dagli investimenti sullo scalo di Ryanair (a giugno 2021, con la riapertura dello scalo, ha inaugurato una sua base operativa stabile con 2 aeromobili) e Wizz Air, che insieme garantiscono l’offerta di un vasto network di destinazioni “punto a punto”. Ryanair ha registrato oltre 2,2 milioni di passeggeri nel corso del 2022 (81% del traffico rispetto al 2019).  Wizz Air ha movimentato oltre 400mila passeggeri, in linea con il 2019. I principali mercati internazionali nel corso del 2022 sono stati Romania (320mila passeggeri) e Spagna (307mila). L’89% dei passeggeri ha viaggiato su destinazioni internazionali; i passeggeri su destinazioni domestiche sono stati 284mila. Principali rotte nel corso del 2022 sono state Bruxelles, Bucarest, Tirana, Lamezia Terme e Parigi.

Il commento

«Un recupero dell’81% del traffico aereo rispetto al 2019 negli scali di Venezia, Treviso, Verona e Brescia sta ad indicare la ripresa dell’intero comparto turistico. Questo bilancio positivo, con 15 milioni di passeggeri transitati nel nostro Polo Aeroportuale del Nord Est, vede anche la ripresa dei mercati internazionali. I passeggeri movimentati nel 2022 sono stati oltre 9,3 milioni sullo scalo di Venezia, circa 3 milioni a Verona e oltre 2,6 a Treviso. A fronte di un mercato domestico che si è confermato il principale mercato di riferimento per Venezia (24%) e Verona (46%), anche quelli internazionali hanno registrato un incremento consistente. A Venezia, i principali mercati internazionali sono stati Francia, Gran Bretagna e Spagna. Sullo scalo di Treviso troviamo ai primi posti Romania e Spagna, mentre a Verona, Gran Bretagna, Germania, Albania Spagna, Egitto e Grecia».

Lo dice l’assessore al turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, commentando i dati sul traffico aereo. «La ripresa del turismo internazionale, dopo due anni drammatici segnati dalle restrizioni legate alla pandemia, trova conferma anche nei flussi turistici del Veneto - prosegue l’Assessore al Turismo -. Il 2022, registra un segno positivo rispetto al 2019, a cominciare dai tedeschi (+7,2% degli arrivi), ma anche austriaci (+6,4%), svizzeri (+5,1%), olandesi (+9,8%), belgi (+5,7%). Diversa è la situazione per i mercati dell’Asia orientale (Giappone, Cina, Corea del Sud) e dell’Oceania (Nuova Zelanda, Australia) con flussi turistici ancora esigui rispetto al passato, ma che nel 2023 vedranno sicuramente una ripresa con una importante ricaduta per le nostre città d’arte. La forte ripresa dei volumi di traffico aereo rispetto agli ultimi anni e l’avvio di importanti collaborazioni e di investimenti anche in termini di infrastrutture consentono di guardare con slancio allo sviluppo del sistema aeroportuale del nord est - conclude Caner -. I nostri aeroporti avranno un ruolo strategico anche in vista del grande appuntamento con i Giochi Olimpici del 2026. Essi faranno da base logistica e saranno funzionali per l’arrivo e la partenza degli atleti. La mobilità intermodale è quindi strategica sia in termini di sviluppo turistico, sia per favorire la crescita e la conoscenza delle destinazioni del Veneto. Dobbiamo lavorare in questa direzione per definire una programmazione congiunta di medio lungo periodo capace anche di intercettare nuove possibilità di investimento».

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