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Aeroporto Canova: «463mila passeggeri prima della chiusura, perdite oltre l'85%»

Il Polo aeroportuale del Nordest, comprensivo degli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia, ha chiuso il 2020 con 4.307.796 passeggeri, in flessione del 76,8% rispetto al 2019

Nella mattinata di oggi, giovedì 28 gennaio, Assaeroporti ha diffuso i dati sul traffico aereo 2020 per il sistema aeroportuale italiano. Save ha riportato i numeri degli aeroporti di Treviso, Venezia, Verona e Brescia, tutti in perdita rispetto all'anno precedente.

Il "Canova" di Treviso è stato senza dubbio lo scalo più penalizzato dall'emergenza Covid a Nordest. Fino a marzo 2020 l'aeroporto aveva registrato 463.679 passeggeri ma a fine anno il bilancio parla di un calo complessivo dell'85,8%. Con l'apertura del nuovo hub Ryanair a fine marzo 2021 la speranza è di iniziare a riattivare lo scalo per l'inizio della stagione estiva 2021. La riduzione del volume di passeggeri è stata condizionata anche dal fatto che storicamente il traffico aereo nel polo del Nordest è alimentato in maggior misura dai mercati internazionali (nel 2019 il mercato domestico aveva rappresentato il 35% del totale, contro una media nazionale del 46%). Il settore cargo ha gestito complessivamente 80.629 tonnellate di merce, registrando una riduzione minore in termini percentuali rispetto ai passeggeri pari al - 15,4%, grazie all’attività di spedizionieri/corrieri espressi quali Dhl (a Venezia e Brescia), UPS (a Venezia), Fedex (a Venezia) e, su Brescia, di Poste Italiane.

A livello nazionale i dati non vanno certo meglio: 53 milioni di passeggeri contro i 193 milioni del 2019: un calo drammatico per gli scali nazionali che perdono in un anno 140 milioni di viaggiatori, ovvero il 72,6% del traffico. Nel 2020 in Italia non hanno volato 7 passeggeri su 10 e ad essere maggiormente penalizzate sono state le destinazioni extra-UE, che segnano un -81,2%. Altrettanto netto il calo del traffico UE, -77,5%, mentre più contenuto, ma comunque significativo, quello dei voli domestici, -61,3%. Inoltre, le rotte nazionali, che nel 2019 rappresentavano il 33% del traffico complessivo, nel 2020 raggiungono un peso di circa il 50%. La pandemia, oltre ad una perdita di volumi di traffico, ha determinato nel 2020 un drastico calo della connettività aerea, vale a dire il numero di rotte disponibili e la frequenza dei collegamenti di un Paese con il resto del mondo. I dati diffusi da Aci Europe nell’Airport Industry Connectivity Report 2020 indicano che in Europa gli indici di connettività hanno registrato una contrazione superiore a quella del traffico passeggeri. In particolare, in Italia, in soli sei mesi, da aprile a settembre 2020, la connettività aerea si è ridotta di quasi il 90% rispetto al 2019, a conferma del fatto che la timida ripartenza registrata nei mesi estivi non ha comportato una uguale ripresa della connettività. Secondo le più recenti stime di Eurocontrol, lo scenario maggiormente realistico colloca nel 2026 il pieno recupero dei volumi di traffico registrati nel 2019.

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