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Giovedì, 30 Novembre 2023
Attualità Altivole

Sacchetti di plastica vuoti per calce, ecco cosa è stato sotterrato ad Altivole

Prima della conclusione delle lavorazioni della tratta di Pedemontana da Bassano a Montebelluna, saranno svolti tutti gli accertamenti necessari a fugare ulteriori possibili dubbi, richiedendo verifiche a campione

Come il Presidente del Veneto, Luca Zaia, aveva sollecitato ieri, la Struttura di Progetto della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) ha inviato oggi una prima relazione sugli interventi messi in atto dopo il ritrovamento di alcuni sacchi di rifiuti in un cantiere nei pressi di Altivole. Se ne allega copia.

Egregio Presidente,

come Lei aveva tempestivamente richiesto, in merito alla vicenda dei rifiuti di Altivole lungo la Superstrada Pedemontana Veneta ho richiesto immediatamente notizie in merito a SPV Spa, concessionario di Pedemontana, e ho inviato ad ARPAV e ai Carabinieri del NOE di Treviso tutto il materiale di segnalazione e raccolto. Dai dati assemblati si tratta di lavorazioni di formazione del manto di terra vegetale della scarpata nord dell’infrastruttura, al km 61 circa, in comune ad Altivole, località San Vito, in Provincia di Treviso, al fine dell’inerbimento, lavorazione preventiva dell’idrosemina. Nella giornata di ieri pomeriggio si è provveduto allo scavo nel punto indicato al fine di verificare di cosa si si trattasse, e rimuovere il materiale antropico. Le operazioni si sono concluse intorno alle ore 14 di ieri.

Mi hanno quindi trasmesso un video, che si allega, specificando che da quanto rinvenuto nello scavo sono stati interrati dei sacchetti vuoti di plastica per calce, di cui si legge bene le caratteristiche ed il produttore. Hanno potuto pertanto accertare che tali prodotti non sono in uso nel cantiere di Pedemontana, non essendo prodotti allocati nelle liste di acquisto. Il concessionario si è attivato anche per effettuare la denuncia dell’abbandono dei rifiuti rinvenuti, assumendo accordi con la Stazione dei Carabinieri per la giornata di domani.

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Si attende comunque la conclusione dell’intervento richiesto al Noe e ad ARPAV. Informo inoltre che i lavori, alle condizioni di oggi, non subiranno rallentamenti in relazione ai fatti oggetto di questa relazione. L’ufficio disporrà inoltre nell’immediato, prima della conclusione delle lavorazioni della tratta di Pedemontana da Bassano a Montebelluna, tutti gli accertamenti necessari a fugare ulteriori possibili dubbi, richiedendo verifiche a campione (sondaggi e scavi di verifica) da condurre in contraddittorio con il concessionario e con il supporto di ARPAV, sulla base della convenzione sottoscritta con quest’ultima per il supporto alla vigilanza ambientale. Confermo infine il mantenimento del sistema di monitoraggio e controllo che ho istituito nella gestione ordinaria affidatami dalla Regione per la realizzazione di Pedemontana, con report mensili e relazioni trimestrali al Ministero dell’Ambiente e al Ministero delle infrastrutture. Aggiungo, a chiarimento di alcune confuse dichiarazioni apparse ieri sulla stampa da parte di alcuni non bene informati, che i 20 milioni di IVA, indebitamente pagati dal Commissario del Governo, sono stati versati all’Agenzia delle Entrate, prima che quest’ultima si esprimesse sulla non assoggettabilità all’imposta del contributo statale; su questo sto attivando il recupero. Quanto alle penali, stante che l’entità della stessa da applicare risulta dal prodotto della penale mensile per il numero di mesi di ritardo, prima della fine dei lavori, cioè prima di aver quantificato i mesi di ritardo, non può essere determinata e quindi non può essere richiesta al concessionario. Si potrà procedere solamente alla conclusione dei lavori.

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