rotate-mobile
Attualità Monastier di Treviso / Via Papa Giovanni XXIII

Arbitri in campo, la nuova regola è l'alimentazione

La sezione AIA trevigiana è composta da 130 arbitri effettivi e di questi 15 sono donne: pasta, riso, fette biscottate o biscotti secchi 2-3 ore prima del fischio d’inizio per incamerare energia durante tutta la partita. Lezione di gruppo a Monastier

In un'epoca in cui l'attenzione verso l'alimentazione è sempre più evidente, anche nel mondo degli arbitri si fa strada una nuova consapevolezza: sfruttare al meglio “l’energia” introdotta nel corpo attraverso il cibo, prima del fischio d’inizio, per avere più prestazioni fisiche e mentali per dirigere bene la partita. Alla recente riunione tecnica obbligatoria di fine stagione, numerosi arbitri hanno partecipato a un incontro che si è svolto presso la sede AIA di Treviso, di fondamentale importanza per la loro attività, consapevoli che sottovalutare questo aspetto potrebbe vanificare gli sforzi compiuti in altri ambiti e compromettere le prestazioni sul campo.
 
A fare “lezione” di dieta equilibrata è stato il dottor Maurizio d'Aquino, Primario dell'Unità Operativa di Medicina Generale del Presidio Ospedaliero Casa Di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier. «Grazie alla sua vasta esperienza e alle numerose pubblicazioni nel campo della nutrizione, il dott. D'Aquino è considerato una vera e propria autorità - ha affermato il Presidente della Sezione AIA di Treviso Calogero Castellino in apertura di serata- La nostra sezione trevigiana è composta da 217 associati, di cui circa 130 arbitri effettivi e di questi 15 sono donne. Sono molte le iniziative che organizziamo. Questa in particolare, è importante visto che si tratta di fornire indicazioni essenziali non solo per la prestazione fisica ma anche per garantire un corretto stile di vita per mantenersi in salute” L'incontro ha avuto inizio con un'introduzione in cui il dott. D'Aquino ha illustrato i benefici apportati all'organismo da ciascun nutriente, invitando gli arbitri a mantenere una dieta equilibrata non solo per l'attività sportiva, ma anche per evitare disturbi causati da carenze nutrizionali. Successivamente, si è passati ad analizzare l'aspetto cruciale dell'alimentazione pre-gara, esaminando diversi scenari in base all'orario programmato per l'attività fisica. In particolare, ha dato due consigli fondamentali.  “E’ indispensabile mettere nel nostro corpo la quantità di “benzina” necessaria per poter disputare i 90 minuti della partita – ha detto il dottor D’Aquino- Ma bisogna farlo nei momenti opportuni. E’ necessario consumare il pasto circa 2-3 ore prima dell'inizio dell'attività fisica per permettere al corpo di digerirlo adeguatamente, e prediligere amidi e carboidrati complessi come pasta, riso, fette biscottate o biscotti secchi, che sono facilmente digeribili e forniscono energia a lungo termine. Fra il momento in cui si è finito il pasto e l'inizio della gara si potrà ancora mangiare un pezzettino di crostata e sorseggiare una bevanda con del miele” ha ribadito l’esperto nutrizionista. Attenzione al cibo pre-partita ma anche a quello di cui ha bisogno il corpo dell’arbitro e dello sportivo dopo il fischio di time out. L'incontro organizzato con la collaborazione del Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier ha visto la partecipazione anche dell’AD Gabriele Geretto e del Responsabile Sviluppo e Comunicazione Matteo Geretto. Durante la serata è stato premiato anche il giovane arbitro Davide Carniato per aver fatto, nel mese di marzo, il maggior numero di presenze al polo.

5 - Arbitri Sez. Aia di Treviso Davide Carniato premiato per maggior presenza al polo a marzo

I commenti

“C’è la necessità di reintegrare tutto quello che si è perso. Quindi attenzione a rimettere dentro acqua ed elettroliti per poter integrare le perdite legate al sudore nel corso della partita ma si dovranno reintegrare anche le 600 calorie che sono figlie del deposito a livello epatico e a livello muscolare”. In questo caso il dottor D’Aquino consiglia di mangiare ancora dei carboidrati mentre se la stagione è quella invernale un passato di verdura che può portare al reintegro dell’acqua, aggiungendo del formaggio che fornisca una quantità di proteine necessarie al recupero dello sforzo fisico.

“Ringraziamo per l’ospitalità la sezione AIA di Treviso che ha capito l’importanza dell’alimentazione per lo sportivo e in questo caso per l’arbitro.  Mantenere i corretti stili di vita è importantissimo, soprattutto in questo periodo post-pandemico in cui siamo stati "contagiati dalla sedentarietà". È altrettanto rilevante saper alimentarsi in modo corretto quando si effettua attività fisica, unita all'impegno mentale a cui è sottoposto l'arbitro durante la partita” ha detto Matteo Geretto.

“Un grande merito va al dottor Maurizio D'Aquino che è stato in grado di comunicare le sue conoscenze attraverso una presentazione chiara e facilmente comprensibile, avvalendosi anche di supporti visivi.- Ha concluso Castellino - Monastier è per noi come una “seconda casa”. Molti dei nostri raduni, anche a livello nazionale, vengono svolti presso il Park Hotel “Villa Fiorita” e la Casa di Cura, ad esso collegata, offre a tutti i nostri atleti un servizio preventivo e un supporto medico vicino a casa di altissimo livello”.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Arbitri in campo, la nuova regola è l'alimentazione

TrevisoToday è in caricamento