
La cinquantesima edizione del Panevin di Arcade
Ufficiale, annullata l'edizione 2021 del panevin di Arcade
Uno striscione in piazza, posizionato dal gruppo Alpini che organizza l'evento: "Arrivederci al 5 febbraio 2022". La decisione è stata ufficializzata dal sindaco, Fabio Gazzabin. Salteranno tutti i tradizionali falò nella Marca
Niente "vecia", pinza o vin brulè. "Arrivederci al 5 gennaio 2022": lo striscione, posizionato dalla sezione degli Alpini di Arcade sul pennone attorno a cui avrebbe dovuto essere realizzata la tradizionale pira di legname e arbusti, sentenzia una decisione che era purtroppo già nell'aria da tempo. L'edizione 2021 del tradizionale Panevin di Arcade, il più amato, seguito e celebre della Marca, non si farà. Sarebbe stata, il condizionale è purtroppo obbligato, la 54esima edizione della manifestazione (dal primo in assoluto fino al 2011 di fronte alla chiesa parrocchiale, poi nella piazza principale). Stessa sorte seguiranno, con ogni probabilità, anche tutti gli altri falò della Marca e dell'intero Nord-est, dove questa tradizione è viva e sentitissima. La decisione dell'annullamento, a causa della pandemia del Covid-19 che continua a non mollare la presa anche nel nostro territorio, è stata ufficializzata dal sindaco di Arcade, Fabio Gazzabin, nelle ultime ore. Una scelta sofferta che ha avuto il plauso del governatore Luca Zaia, da tanti anni "cerimoniere" delle serate del 5 gennaio ad Arcade.
«Ci siamo trovati con gli alpini venti giorni fa -ha raccontato il sindaco di Arcade, Fabio Gazzabin- abbiamo analizzato completamente tutto ciò che poteva succedere: ci sarebbero state oltre 7mila persone. Insieme abbiamo deciso di non fare la 54esima edizione. E' stato posizionato solo il palo ma non si salta l'edizione: viene fatto ma non viene acceso. Sarà celebrata una messa la sera del 5 gennaio mentre il 3 gennaio si svolgerà regolarmente la 25esima edizione del concorso letterario "Parole attorno al fuoco" che si svolgerà sempre in chiesa, con le tradizionali letture».
«Tutta la preparazione nelle settimane precedenti sarebbe stato un assembramento -chiude Gazzabin- e poi le presenze nella serata, con 7mila persone, tanti bambini e anziani, ci hanno fatto propendere per questa decisione».