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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Area “Ex Carnielli”: previsti rispristino ambientale, recupero e valorizzazione

Prima cartiera e poi fabbrica di biciclette, vede oggi la sopravvivenza di alcuni elementi che ne fanno un esempio di archeologia industriale che potrebbero trasformarlo in una risorsa

VITTORIO VENETO Il ripristino ambientale, il recupero e la valorizzazione dell’area “Ex Carnielli” sono fra gli argomenti all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale in programma il 4 giugno. Il sito - che si trova nella zona centrale di Vittorio Veneto, lungo il corso del fiume Meschio - ha alle spalle una lunga storia produttiva che rimonta al XVIII secolo. Prima cartiera, poi fabbrica di biciclette, vede oggi la sopravvivenza di alcuni elementi i quali ne fanno un interessante esempio di archeologia industriale che potrebbero trasformarlo in una risorsa per Vittorio Veneto. Sulla strada che porta a questo risultato si frappongono però alcune questioni che vanno affrontate e risolte.

Le lavorazioni che vi sono state condotte nel tempo hanno causato un serio problema di inquinamento che oggi deve essere eliminato nell’interesse della salute dei cittadini. Il recupero dell’area “Ex Carnielli” è fondamentale in una prospettiva di virtuoso utilizzo del territorio sia per le dimensioni del sito che per la posizione che occupa nel centro storico della città, a ridosso del percorso ciclopedonale che si distende lungo la riva sinistra del Meschio. L';area è stata oggetto di un PIRUEA nel 2008, ma gli interventi di recupero non sono mai partiti: i progetti, alla prova dei fatti, non si sono rivelati sostenibili dal punto di vista economico. A fronte di una grande quantità di cubatura concessa a fini di edilizia residenziale e commerciale, il soggetto privato avrebbe dovuto realizzare in contropartita una serie di benefici pubblici, costosi e difficili da concretizzare.

L’azienda in questione è poi fallita nel 2012 e ora, dopo 6 anni, con tutte le aste andate deserte, il curatore fallimentare ha comunicato l'intenzione di abbandonare il bene. L’obiettivo primario dell'Amministrazione è adesso che l'area venga bonificata e diventi una parte vitale della città, dove la gente possa incontrarsi, fruire di uno spazio di qualità lungo il corso del fiume e trovare quei servizi che nella zona centrale di Vittorio Veneto sono carenti. Per ottenere questo risultato, la Giunta Tonon e le forze che la sostengono, sono anche disposte a rivedere le previsioni urbanistiche di 10 anni fa, che la realtà dei fatti ha ormai superato. L’andamento del mercato edilizio rende infatti assai poco appetibile tutta la “cubatura” prevista all’epoca.

Ad avere valore è oggi invece la “qualità” degli spazi, la dotazione di servizi e - soprattutto - la bonifica del sito. Sull’area insiste anche un progetto relativo alla realizzazione di una centralina per la produzione di energia idroelettrica, ottenibile con una derivazione d'acqua del Meschio. Pur riconoscendo il valore dell’idea, l'Amministrazione comunale ritiene però che in questo sito purtroppo inquinato, l'interesse pubblico di produrre energia pulita e rinnovabile vada in secondo piano rispetto a quello prioritario di eliminare le cause dell'inquinamento e tutelare la salute pubblica.

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