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Arresti dopo le rivolte all'ex caserma Serena: uno dei fermati si era rifugiato in via Pisa

Il sindaco Mario Conte: «E' necessario che ora, oltre al pugno di ferro, venga disposta una mappatura chiara e dettagliata di tutti i luoghi dove vengono ospitati i migranti»

«Uno dei quattro richiedenti asilo arrestati l'altro giorno, dopo gli episodi di violenza all'ex caserma Serena, si era allontanato dalla struttura nascondendosi nell'alloggio della Tower House di via Pisa, ssoluzione peraltro non condivisa tant'è che sul tema avevo già avuto modo di esprimere il mio dissenso». A dirlo è il sindaco di Treviso, Mario Conte.

«E' necessario che ora, oltre al pugno di ferro, venga disposta una mappatura chiara e dettagliata di tutti i luoghi dove vengono (eventualmente) ospitati i migranti. Inoltre, vanno potenziati i controlli da parte delle forze dell'ordine - continua il primo cittadino trevigiano - La Polizia Locale può intervenire e lo farà per i consueti controlli ma serve un incremento interforze dell'attività. L'accaduto è la conferma che anche le forme di "accoglienza diffusa" fanno acqua da tutte le parti: distribuire qua e là persone che, non di rado, faticano a integrarsi o non rispettano le regole, comporta difficoltà di gestione e confusione. Penso che le mie richieste siano ragionevoli e sacrosante: come sindaco sono chiamato a tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini. E lo farò fino in fondo».

Sul punto è intervenuto anche il consigliere comunale Davide Acampora: «Cari amici, voi capite in che mani siamo? Sono passati due mesi da quel drammatico episodio quando alcuni "richiedenti asilo" sequestrarono all'interno di una stanza dell'ex caserma Serena del personale sanitario intento ad effettuare dei tamponi. Per due mesi questi facinorosi sono stati a piede libero. Meglio tardi che mai. Capite però la facilità con cui certi "personaggi" possono girare indisturbati nel territorio? Questo delinquente se ne stava tranquillamente in un palazzo residenziale con centinaia di famiglie e magari era pure infetto. Pazzesco».

Nel frattempo continuano comunque i test ai migranti presenti nella struttura di Dosson. Al momento non sono ancora stati refertati tutti gli ultimi tamponi effettuati nella giornata di venerdì, ma al momento 129 ragazzi risultano negativizzati e in questi momento stanno facendo il 2° tampone per accertare la guarigione, mentre 8 risultano negativi da sempre e 43 sono coloro che rimangono positivi.

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