rotate-mobile
Attualità Asolo

Asolo si candida a Capitale della cultura 2024: «Ce la possiamo fare»

Il sindaco Mauro Migliorini ha presentato in questi giorni la richiesta formale al Ministro per i Beni Culturali. La "citta dei cento orizzonti" è candidata ufficialmente a Capitale della cultura Unesco

La città di Asolo, con formale richiesta del sindaco Mauro Migliorini al Ministro per i Beni Culturali, si candida a Capitale italiana della Cultura 2024. Una candidatura che ha un respiro territoriale: l’aspirazione di Asolo all’importante riconoscimento si avvale infatti del sostegno dell’IPA (Intesa Programmatica d’Area) Terre di Asolo e Monte Grappa, di cui Asolo è parte integrante e i cui Comuni e associazioni di categoria sono stati pienamente coinvolti nella condivisione dell’ambizioso progetto.

Il prestigioso titolo è stato istituito nel 2014 dal Ministero sulla scia della nomina di Matera a Capitale europea della Cultura 2019. Ogni anno, su iniziativa del Governo, viene così selezionata la Capitale italiana della Cultura che per un anno avrà la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale con l’obiettivo, come recita il bando di selezione, di "sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione delle identità, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo". «La piccola città di Asolo - scrivono l’architetto Danilo Santalucia e il professor Angelo Chemin nella relazione di presentazione della candidatura, intitolata Asolo. Orizzonti in viaggio - è da sempre luogo di arrivo di persone e storie dove l’orizzonte è dinamico e misterioso, i “cento orizzonti” che dall’alto della Rocca si possono vedere sono grandi spazi per l’immaginazione; la città con i suoi innumerevoli indizi fa viaggiare sguardi e pensieri oltre i confini del visibile. Ad Asolo è necessario venire con tranquillità e lasciarsi catturare dal suo incanto: varrebbe un viaggio solo per entrare in Cattedrale e porsi davanti alla Pala dell’Assunta di Lorenzo Lotto, a quella omonima di Jacopo da Ponte e, oltre le figure dei santi, entrare nei paesaggi ritratti sullo sfondo. La città di Asolo, offrendo la sua candidatura a Capitale italiana della Cultura 2024, può rilanciare l’antica tradizione di accoglienza culturale per rigenerare quello stupore insostituibile per paesaggi e opere d’arte, come solo un “Viaggio in Italia” può offrire: un progetto che va oltre la città, oltre il Veneto, oltre i “cento orizzonti” asolani». In una sua lettera di appoggio alla candidatura, il presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon sottolinea come Asolo, «già uno dei borghi più belli d’Italia, respira ancora tra le sue stradine e case medievali il passaggio di illustri personaggi che diedero impulso all’arte e alla letteratura legando indissolubilmente la loro storia alla città».

Asolo2-2

«Nel primo G7 della Cultura di alcuni anni fa - conclude il sindaco Mauro Migliorini - i ministri dei vari Paesi partecipanti hanno sottoscritto un manifesto comune di azione che dichiarava: “La cultura respira con il mondo e con le persone e viceversa, ne assorbe umanità e contraddizioni, sublimandole". Partendo da questi presupposti, secondo noi Asolo e il territorio se la possono giocare, anche perché abbiamo duemila anni di storia e di cultura, partendo dall’antico “municipium” romano Acelum, con la presenza della Regina Cornaro, della sua corte, del Bembo, con Eleonora Duse, con la viaggiatrice-scrittrice Freya Stark e con tutto ciò che ha rappresentato nel passato con i poeti, gli artisti, i letterati eccetera. Non c’è spazio, non solo nel centro storico di Asolo ma in tutto il territorio, dove non si possa vedere l’evoluzione multiforme della cultura, che ha un ampio respiro - aggiunge Migliorini - Per questo vediamo la candidatura in un’ottica di collaborazione fattiva coi Comuni dell’IPA delle Terre di Asolo e Monte Grappa, senza inutili localismi e municipalismi, e di un’alleanza strategica del territorio che è anche il segreto per raggiungere una comune finalità culturale. Ricordiamo anche le tante iniziative a favore della cultura, dal recupero del giardino del Castello, agli interventi sulla Rocca di Asolo, sul Portello Colmarion e via dicendo - conclude il sindaco - Siamo lanciati già sullo sviluppo post pandemico, incentrati sulle ecologie degli interventi e dei comportamenti, della relazione con la natura e con la bellezza come diritto e non solo come vezzo estetico, in sintonia anche coi valori della candidatura del Monte Grappa a Riserva della Biosfera secondo il programma Mab Unesco. Tutti questi elementi concorrono a costruire una visione del futuro verso Asolo Capitale della Cultura». 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Asolo si candida a Capitale della cultura 2024: «Ce la possiamo fare»

TrevisoToday è in caricamento