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Le Nina's Drag Queens portano ad Asolo in prima regionale "Queen Lear"

Appuntamento il 2 febbraio al teatro Duse. La tragedia shakespeariana viene calata in una realtà contemporanea, dove i castelli sono monolocali e le brughiere ospizi, dove la pazzia è demenza senile e le guerre si combattono a colpi di citazioni pop

Secondo di sette appuntamenti, ripartiti nei teatri trevigiani Maffioli di Caerano di San Marco, Santa Maria Bambina di Crespano del Grappa e Duse di Asolo, tra gennaio e aprile, il nuovo spettacolo della compagnia milanese è dramma musicale en travesti ispirato a “Re Lear” di Shakespeare. La tragedia shakespeariana viene calata in una realtà contemporanea, dove i castelli sono monolocali e le brughiere ospizi, dove la pazzia è demenza senile e le guerre si combattono a colpi di citazioni pop. Il tutto narrato attraverso una poetica che assomiglia molto a quella della clownerie: una Drag Queen deve far ridere, emozionare, turbare, e perché no, anche commuovere.

Centorizzonti 2019 Plusvalore, progetto culturale che coinvolge tre teatri trevigiani (Teatro Maffioli di Villa Benzi Zecchini a Caerano di San Marco, Teatro Duse di Asolo e Teatro Ex Collegio Santa Maria Bambina di Crespano del Grappa) dell’omonima rete di Comuni, ideato dall’associazione culturale Echidna e condiviso con la Regione Veneto, prosegue con il secondo appuntamento: si tratta anche in questo caso (come avvenuto con lo spettacolo d’esordio, “Amati enigmi” di e con Licia Maglietta) di una prima regionale, “Queen Lear”, che sarà portato sul palco del Teatro Duse di Asolo, Treviso, sabato 2 febbraio alle 21.00 dalla compagnia milanese Nina’s Drag Queens, composta da attori e danzatori che hanno trovato nel personaggio drag queen la propria chiave espressiva. Con questo lavoro, opera della drammaturga inglese Claire Dowie, la compagnia prosegue la propria rivisitazione dei classici del teatro, iniziata con “Il Giardino delle Ciliegie” (proposto da Centorizzonti nel 2018) e proseguito con “DragPennyOpera” e “Vedi alla voce Alma”, confrontandosi con il più classico tra i classici, Shakespeare.

“Queen Lear” è un dramma musicale en travesti ispirato al “Re Lear” di Shakespeare che, nel solco della tradizione shakespeariana, vuole essere uno spettacolo popolare ed elevato al tempo stesso, prendendo forza dalle contaminazioni tra generi: la musica classica dialoga con composizioni musicali originali, pop e elettroniche, mentre i blank verse si trasformano in poesie, rap, melologhi e canzoni. Sul palco si snoda la vicenda di Lea Rossi, emigrata durante gli anni Settanta nel Regno Unito, dove ha aperto un negozio di giocattoli, la cui insegna recita “Lea R.”. Il tempo è passato e per l’anziana signora è giunto il momento di chiudere l’attività. Alle prese con il decadimento fisico e la senilità, si scontra con le tre figlie e la fedele amica Kent, che cercano di prendersi cura di lei. In questo mondo, come grandi squarci, si aprono le visioni epiche della vecchia “regina”. Lo spettacolo, ultima produzione delle Nina’s Drag Queens (ha debuttato al Teatro Carcano di Milano lo scorso 10 gennaio), raccoglie temi importanti e scomodi del nostro tempo, come la vecchiaia, l’integrazione, la malattia e la morte, uniti al racconto di un dramma famigliare che riflette quello della nostra società disgregata.

La tragedia shakespeariana viene calata in una realtà contemporanea, dove i castelli sono monolocali e le brughiere ospizi, dove la pazzia è demenza senile e le guerre si combattono a colpi di citazioni pop. Nata nel 2007 a Milano nell’ambito del Teatro Ringhiera da un’idea di Fabio Chiesa, la compagnia sviluppa la propria poetica sotto la direzione artistica di Francesco Micheli. Partendo dal genere della rivista e  dell’happening performativo, le Nina’s Drag Queens sono approdate sempre più a uno specifico genere teatrale, rivisitando i grandi classici (Čechov, John Gay, Jean Cocteau). Il teatro delle Nina’s, che da sempre creano coralmente i propri spettacoli, manipola e sviluppa materiali esistenti, superando la divisione tra generi artistici, e la loro poetica assomiglia a quella del clown: indossano un costume, una maschera di trucco, toccano la comicità, spesso rischiano il ridicolo. Ma, come accade per la vera clownerie, non si tratta solo di questo: una Drag Queen deve far ridere, ma anche emozionare, turbare, e perché no, commuovere.

Il programma di Centorizzonti 2019 Plusvalore proseguirà domenica 10 febbraio alle 18.00 al Teatro Duse di Asolo con “Mr. Green” di Jeff Baron, una produzione di Theama Teatro con gli attori televisivi e di teatro Massimo De Francovich (tra i numerosi ruoli, lo si ricorda in quello di Egidio ne “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino) e Maximilian Nisi: una commedia scandita in scene cinematografiche che parla dell’incontro casuale tra due uomini appartenenti a due mondi e a due generazioni diverse.

Biglietti: 15,00 € intero e 13,00 € ridotto

Riduzioni: per residenti nei Comuni che aderiscono alla rete Centorizzonti, giovani fino ai 25 e adulti dai 70, accompagnatori disabili, iscritti alle Biblioteche comunali della rete Centorizzonti, iscritti Bel-Vedere Lab, soci COOPAlleanza 3.0.

Informazioni e prenotazioni: Echidna associazione culturale, tel. 371 192 6476 (martedì 9.30 – 13.00 e dal mercoledì al venerdì 15.00 - 18.30); tel 340. 9446568 (sabato e giorni di spettacolo); www.echidnacultura.it Fondazione Villa Benzi Zecchini, tel. 0423 650509, www.villabenzizecchini.it

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