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Assembramento di ragazzi in Pescheria: 4 multati e nei social scatta la polemica

Il consigliere comunale Acampora: «Auspico una stretta serrata dei controlli. Non ce l'ho con questi giovani, ma stanno mettendo a repentaglio la salute di tutta la comunità»

Una quindicina di ragazzini seduti in assembramento, lungo i banconi del mercato del pesce in Pescheria a Treviso, tutti intenti a parlare tra loro senza rispettare le norme sul distanziamento. Questo quanto diversi cittadini hanno segnalato all'Amministrazione comunale verso le 17.30 di giovedì. Tra i primi a raccogliere le lamentele dei passanti è stato il consigliere comunale Davide Acampora, che ha subito allertato la polizia locale che è di lì a poco intervenuta con una decina di agenti per controllare la situazione: «Nessun rispetto delle distanze, senza considerare il fatto che alcuni erano seduti su dei banconi del pesce - esplode Acampora - Possibile che le nuove generazioni non capiscano la gravità della situazione? In giro per la città sono soprattutto loro i più indisciplinati. È la realtà. Una multa ai genitori potrebbe aiutarli a cambiare atteggiamento? Io pubblicherei nomi e cognomi sul sito della scuola o addirittura sui giornali. Auspico davvero una stretta serrata dei controlli. Non ce l'ho con questi ragazzi, ma stanno mettendo a repentaglio la salute di tutta la comunità». In ogni caso, al termine dei dovuti controlli, gli agenti hanno potuto constatare come si trattasse di un gruppo di una decina di giovani, sia maggiorenni che non e provenienti sia dalla città che dall'hinterland. Per quattro di loro (due minorenni e due maggiorenni) è quindi scattata la sanzione di ben 400 euro per il mancato rispetto delle direttive in riferimento al mantenimento delle distanze sociali.

«Questa è la dimostrazione - dichiara ai nostri microfoni il Comandante della Polizia Locale, Andrea Gallo - che abbiamo fatto sì sensibilizzazione e prevenzione, ma nel momento in cui ci troviamo di fronte a delle situazioni di palese violazione, come avevamo già annunciato, i verbali vengono ovviamente elevati. Invitiamo quindi di nuovo tutti i cittadini alla responsabilità, al rispetto delle norme sul distanziamento di 1 metro e all'utilizzo corretto della mascherina».

Un episodio che ha quindi coinvolto dei giovani studenti, subito finiti nel mirino degli internauti in Facebook, come Luca che ritiene che tutti loro siano «teste utili come una forchetta per il brodo», mentre per Roby servirebbero «multa e lavori socialmente utili. Passa sicuramente la voglia di fare gli idioti». E ancora, Marilisa ritiene che «sono idioti come tanti adulti che vedo in giro ultimamente. Diciamo che vista l'età di quei cretini, mi domando che famiglia abbiamo alle spalle», mentre per Daniele «sarebbe da multarli tutti quanti...non è possibile, io da buon cittadino trevigiano rispetto delle regole e ho fatto sacrifici fino ad adesso, quindi questo non lo tollero».

Più di qualcuno, però, va anche controcorrente, come Robby che scrive: «Le multe sono sbagliate, si fanno lavorare i vigili come buoni padri di famiglia che controllino e convincono i ragazzi a mettersi le mascherine. Siamo stati giovani tutti ed ora forse non lo ricordiamo più. Si prevenzione anche severa con le forze dell’ordine ma niente chiusure e niente multe. Siamo tutti nervosi in questo periodo ed i ragazzi sono stati chiusi per tre mesi in gabbia anche loro come noi»; mentre per Cristiano «è una battaglia persa, non possiamo pensare che dopo 3 mesi di sequestro e botte ingiustificate, senza soldi, presi in giro e con i primi caldi, la gente si incolli la mascherina al naso. Soprattutto se giovani. Mettetevela via e rilassatevi un po’. Tanto la massa è più forte dei singoli».

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