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Associazione Comuni: «Capacità fiscale drasticamente ridotta, enti locali a rischio default»

Per l’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, il Governo deve prendere al più presto consapevolezza di questa situazione e il “pacchetto Enti Locali” deve contenere i 5 miliardi di euro che i Comuni avanzano da tempo

La capacità fiscale dei Comuni si è già drasticamente ridotta, in alcuni casi azzerata, per la situazione che si è creata con il blocco delle attività produttive a seguito dell’emergenza sanitaria. Mancano all’appello le entrate dovute alle rette, ad esempio le mense e trasporto scolastico, alle  tasse (ad esempio quella di soggiorno), ai tributi, come l'addizionale Irpef e probabilmente l’Imu. Mentre i fornitori continuano a battere cassa e a emettere fattura. 

«Non abbiamo entrate ora e non vediamo il recupero neppure in prospettiva – spiega Mariarosa Barazza, presidente Associazione Comuni della Marca Trevigiana -  a momento ci hanno dato la possibilità di sospendere il pagamento delle rate dei mutui, ma non di togliere dai bilanci di previsione le spese per le forniture di servizi anche se non effettuati. Questo comporterà uno squilibrio dei bilanci dei nostri Comuni e il conseguente blocco delle attività. Anche ai Comuni serve liquidità per poter continuare a pagare i dipendenti, a fare le manutenzioni del territorio e infrastrutture comunali, e ad erogare i servizi ai cittadini, a cominciare da quelli sociali che in prospettiva richiederanno più risorse».  

«I sindaci e gli amministratori comunali stanno dimostrando grande senso di responsabilità e impegno nel dare il loro contributo alla gestione dell’emergenza – continua Barazza - tuttavia anche la nostra buona volontà si ferma davanti all’inagibilità finanziaria dei Comuni che ci impedisce di approvare i bilanci e di continuare a lavorare per le nostre comunità. Abbiamo fin qui fronteggiato il problema senza risorse aggiuntive attraverso gli accordi con Mef, Cassa Depositi e Prestiti e Abi sulle rate dei mutui, per garantirci liquidità, un’anticipazione di trasferimenti da parte del governo per 4,3 miliardi e i 400 milioni per i buoni spesa. Ma non possiamo andare avanti così. Ne va della possibilità per i Comuni di sopravvivere. Senza risorse nuove e immediate, saremo costretti a contrarre i servizi o a interromperli del tutto».

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