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Covid, Palù: «La vaccinazione con due dosi diverse è sicura»

Martedì 15 giugno il presidente di Aifa è entrato a far parte del nuovo Cts di Veneto Sviluppo: «Campagna vaccinale in ritardo con la riprogrammazione delle seconde dosi ai vaccinati AstraZeneca»

«In Italia abbiamo 930mila cittadini sotto i 60 anni vaccinati con la prima dose di AstraZeneca: per queste persone la riprogrammazione delle seconde dosi comporterà un inevitabile ritardo nella conclusione della campagna vaccinale che non finirà prima di settembre». A dirlo è Giorgio Palù, presidente di Aifa, intervenuto martedì 15 giugno a Palazzo Balbi.

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Palù è entrato a far parte oggi del Comitato tecnico strategico di Veneto Sviluppo, un team di esperti incaricato dalla Regione di pianifare la ripresa economica per i prossimi anni. L'incontro è stata l'occasione per il professore di tornare a parlare della campagna vaccinale: «Stiamo vaccinando milioni di persone e quindi stiamo imparando sul campo gli effetti di questo tipo di vaccini - ha ammesso Palù - Sappiamo però con certezza che la vaccinazione fatta con due dosi diverse dà risposte immunitarie più forti. In un periodo di bassa circolazione del virus, non possiamo permetterci di perdere nessun soggetto tra i 30 e 40 anni a causa del Covid. In Germania i casi di trombosi con AstraZeneca erano 1 su 35mila, con Johnson&Johnson i casi negli Usa erano 1 su 150mila. La vaccinazione con due dosi diverse ("eterologa") è sicura: lo dimostrano sei studi recenti tra cui quelli di Hannover, Berlino e una serie di studi spagnoli. Io dico che di fronte a una minaccia pandemica come quella che stiamo vivendo è il Governo che deve decidere i provvedimenti da adottare, non le singole regioni. La Campania non vuole fare la vaccinazione con vaccini diversi, per esempio. Gli studi validativi sui ragazzini dai 12 ai 15 anni sono stati fatti su 1100 adolescenti, numero non del tutto sufficiente per testare la "safety" (sicurezza) dei vaccini. Ai genitori di questi adolescenti vorrei dire che vaccinare i loro figli non è solo un diritto ma un dovere per tutta la comunità. La vaccinazione è efficace, blocca la malattia e l'infezione nel 99% dei casi. In Inghilterra la gran parte dei casi di variante "Delta" si è verificata in cittadini o non vaccinati oppure vaccinati con una sola dose» conclude Palù.

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