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Attacco hacker durante l'evento "Voci di donne": «Violenza gravissima»

Mercoledì 31 marzo l'incontro online organizzato da alcune associazioni in difesa delle donne di Mogliano, è stato interrotto da insulti sessisti e foto di Benito Mussolini

Mercoledì 31 marzo, durante l'evento online "Voci di donne", organizzato dall'associazione "Donne Mogliano", con la partecipazione della Cgil, in cui si stavano trattando temi delicatissimi e cruciali come il femminicidio, il lavoro, la cultura delle differenze, alcune utenze esterne si sono impadronite dell'amministrazione digitale dell'incontro.

«Eravamo collegati in parecchi, più di 70 persone - racconta una delle partecipanti che ha pubblicato il suo intervento sul sito: "Il diario delle donne" - Dopo il primo intervento di una ragazzina di 15 anni con un video sulla parità di genere, durante l’intervento della rappresentante di Officina 31021 si è cominciato a sentire ad intermittenza una voce che diceva: "le donne sono inferiori". All’inizio sembrava uno scherzo idiota. Poi invece lo scenario è cambiato e si è scatenata una violenza senza eguali. Più utenze si sono impadronite dell’amministrazione digitale dell’evento e sono cominciati insulti sessisti verso le donne, sono stati proiettati spezzoni di video porno con immagini di donne sottomesse, immagini del Duce, Benito Mussolini, e frasi e parole non degne di un essere umano. Chi provava ad intervenire veniva additato con insulti sessisti di una volgarità senza uguali. Nessuno di noi ha potuto fare molto. Abbiamo provato più volte a zittire tali voci o ad espellerli dalla riunione ma non è stato possibile: l’amministrazione dell’evento era ormai impossibile. Via via ci siamo tutti scollegati».

«Una violenza gravissima, alla presenza anche di ragazze minorenni. Ci auguriamo - dichiara Christian Ferrari, segretario generale Cgil Veneto - che gli inquirenti assicurino alla giustizia gli autori di questo gesto orribile e criminale. Non si tratta di un episodio isolato, è già accaduto in altre occasioni simili e con le medesime caratteristiche, e questo dimostra l'esistenza di una unica centrale neofascista che ha messo nel mirino le donne e chi si batte per la loro emancipazione e per i diritti di genere. La Cgil del Veneto, le donne della nostra organizzazioni - prosegue il sindacalista - non si lasceranno certo intimidire da chi vorrebbe riportare indietro, sotto ogni punto di vista, le lancette della storia, senza neanche avere il coraggio di rivendicare le oscene idee di cui è portatore, amando piuttosto nascondersi nel dark web. Anzi, porteremo avanti - conclude Ferrari - con ancora più forza e convinzione le nostre battaglie per la parità e per la giustizia sociale. E pretenderemo, da tutte le forze politiche, una condanna nettissima non solo dell'episodio, ma di tutte quelle formazioni che si richiamano al nazi - fascismo e che fanno dell'intimidazione il loro unico metodo di battaglia politica. A questo proposito è ancora più urgente l'approvazione di una legge che preveda lo scioglimento dei partiti neofascisti».

Il commento del Partito Democratico

«Voglio esprimere la solidarietà, mia e del gruppo consiliare regionale, all’associazione "L’8 sempre" di Mogliano e a tutte le partecipanti all’incontro di ieri oggetto di un violento attacco online, con insulti sessisti e immagini di Mussolini. L’ennesimo vigliacco blitz squadrista conferma quanto lavoro ci sia da fare sul rispetto delle donne e sulla parità di genere».

A dirlo è Andrea Zanoni, rappresentante del Pd a Palazzo Ferro Fini, commentando quanto accaduto nel corso dell’evento online ‘Voci di donne’ con testimonianze sui temi di femminicidio, lavoro e cultura delle differenze, rovinato dalla violenta intrusione di più hacker: un’irruzione con offese sessiste, proiezione di filmati porno e immagini di Mussolini che ha costretto le organizzatrici a interromperlo. «Mi auguro che questi leoni da tastiera, convinti di farla franca nell’anonimato del web, vengano identificati e puniti. Non sono assolutamente scherzi di cattivo gusto, è vietato minimizzare. È un’associazione a delinquere che monitora gli eventi sui social per poi intervenire in maniera sistematica: non si contano più in tutta Italia questi atti evidentemente premeditati. E quasi sempre nel mirino ci sono le donne: ricordo a dicembre l’attacco con identiche modalità all’assemblea organizzata dal PD trevigiano sulla parità di genere e a un convegno online, sempre a Treviso e sulle stesse tematiche, organizzato dall’Ordine degli avvocati e dall’Università. È sconfortante che nel 2021 ci sia ancora così tanto da fare per contrastare le discriminazioni, di genere e non solo».

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