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Casse di espansione a Ciano, Bottacin: «Pronti a partire con i lavori»

Al termine dell'incontro tra sindaci, Regione e Prefetti, l'assessore regionale annuncia il via libera al bacino di laminazione promosso dalla Regione pur non chiudendo del tutto la porta ad altre proposte

«La Regione può valutare alternative al progetto governativo che prevede di realizzare dei bacini di laminazione a Ciano, in Comune di Crocetta del Montello. Il Piave continua tuttavia a preoccuparci molto e siamo consapevoli che, da pubblici amministratori, abbiamo la responsabilità di agire. Ciò che ci interessa è mettere in sicurezza il fiume e le popolazioni rivierasche. I progetti attuali sono basati su studi e ricerche di primari centri studi. Se ci sono altre ipotesi vanno esposte, ma devono essere circostanziate da dati scientifici validati da esperti di altrettanta, indiscussa, esperienza e scientificità di approccio. Ma tutti ciò va fatto al più presto, perché non abbiamo più tempo da perdere».

Con queste parole l’assessore regionale all’ambiente, protezione civile e difesa del suolo Gianpaolo Bottacin ha commentato l’esito della riunione convocata dal Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto e dal Prefetto di Treviso Maria Rosaria Laganà, che hanno riunito intorno ad un tavolo tutti i sindaci e le autorità interessate alla sicurezza del medio e basso corso del fiume sacro alla Patria. Obiettivo: un esame della situazione idraulica e idrogeologica del tratto finale del fiume per verificare lo stato di attuazione degli interventi di messa in sicurezza. Il dato emerso è che, in caso di piena con portate superiori a 3mila metri cubi al secondo, esiste un reale problema esondazione del Piave toccato con mano un anno fa in occasione di Vaia. E l'autorità di Bacino ha confermato la possibilità che il Piave arrivi a 5mila mc/secondo. «Per mettere in sicurezza il territorio – prosegue Bottacin - serve trovare soluzioni che garantiscano di trattenere il colmo di piena. Quella identificata dal Governo con un DPCM del 2010 è di realizzare le casse di laminazione a Ciano. La progettazione preliminare è stata finanziata dal Ministero dell'Ambiente con 1 milione e 600mila euro. Siamo pronti a partire, ma se qualcuno ha soluzioni alternative, sostanziate da calcoli e numeri, lo faccia ora. Comprendiamo l’inquietudine dei cittadini, ma sono inaccettabili gli attacchi su presunti interessi a realizzare i bacini di laminazione in un luogo, preferendolo ad un altro – sottolinea l’assessore – le golene si allagano, comunque, in caso di piena e, quindi, è falso che sia stato scelto questo intervento per preservare le coltivazioni delle golene. Così come scavare materiale litoide oggi rappresenta un costo, non un interesse per qualcuno. Quindi basta insinuazioni e accuse false sparse anche da parte di rappresentanti delle forze di Governo nel territorio – dichiara Bottacin - ad oggi il Governo non ha mai individuato una scelta alternativa. La scelta non l'ha fatta la Regione, ma la Presidenza del Consiglio dei Ministri su basi tecniche. Agli amministratori spetta prendere decisioni e, in questo caso, in ballo c'è la sicurezza di oltre 100.000 persone. Ben venga, dunque, che il Prefetto abbia accolto la proposta di creare una cabina di regia per la sicurezza del Piave, a garanzia della massima trasparenza – conclude Bottacin – ci ritroveremo a febbraio per valutare eventuali proposte. L’importante è che procediamo con l’iter e che, finalmente, vengano avviati interventi risolutivi, senza dover aspettare la prossima situazione di rischio estremo».

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