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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Vittorio Veneto

Raduno triveneto degli Alpini: un affare da tre milioni di euro

Opere infrastrutturali in undici comuni della Marca e oltre tre milioni di euro per il territorio: il Raduno triveneto degli Alpini a Vittorio Veneto è stato un successo su tutti i fronti

VITTORIO VENETO Un giro d’affari di milioni, di euro, almeno tre di ricaduta sulla città. Il Raduno Triveneto degli Alpini, del “Centenario”, a Vittorio Veneto dal 15 al 17 giugno 2018, è stato  probabilmente a memoria d’uomo l’evento più grande per la città. Difficilmente potrà essere ripetuto in futuro, quantomeno nei numeri e nelle presenze registrate.

Nella sua relazione inviata alla Regione Veneto, partner istituzionale di primo livello per l’organizzazione, il presidente della Sezione Ana Francesco Introvigne ha evidenziato i tratti rilevanti nel bilancio dell’evento pensato proprio – come altri di questo periodo - nella  ricorrenza della fine della Grande Guerra, che ha visto il suo epilogo a Vittorio Veneto, “Il raduno – spiega Introvigne - , è stato vissuto su di un vasto territorio del nord-est della provincia di Treviso, da Cordignano a Miane, attraverso ben 11 comuni. In ognuno di essi, in ben diciotto mesi di preparazione, sono stati realizzati 18 eventi e manifestazioni che hanno coinvolto tutte le realtà locali, attraverso il programma “Aspettando il Raduno”. Uno di questi è stata la grande “Esercitazione di Protezione Civile dal 13 al 15 aprile 2018, che ha lasciato sul territorio opere e manufatti utili alle locali comunità. E’ stato, nel suo insieme, un raduno memorabile, che ha visto stimata la presenza in tre giorni di almeno 160 mila penne nere, una vera adunata nazionale in miniatura, con un’organizzazione meticolosa, che non ha presentato crepe e criticità”.

Nelle valutazioni d’impatto socio-economico secondo il presidente il Raduno ha avuto un effetto travolgente sulla città di Vittorio Veneto; nei tre giorni la città ha cambiato volto condividendo un clima di euforia collettiva in cui è prevalsa l’allegria ed il senso di accoglienza e benevolenza. Non solo. L’evento ha determinato tra gli altri effetti un incremento dei consumi, con ricadute sui livelli occupazionali, attraverso l’attivazione di nuovi impieghi temporanei. L’impatto economico è risultato rilevante sui principali settori produttivi che hanno beneficiato delle ricadute sul territorio. “La maggior parte dei radunisti ha usato mezzi propri ma ben 300 sono stati i pullman registrati, oltre a camper, pullmini e furgoni. Anche il trasporto ferroviario è stato un utile supporto, con le due stazioni cittadini poste in zona ammassamento. Alla fine il giro d’affari complessivo del Raduno è stato stimato ammontare a diversi milioni di euro, dei quali almeno 3 (tre) sono quelli della ricaduta sulla città di Vittorio Veneto”. A parte il nutrito parterre di autorità civili e militari di alto livello che hanno occupato ben 2 tribune, di cui una per le Autorità ed una per gli Ospiti, per un totale di 220 posti, lungo i 2.100 metri del percorso, la sfilata è durata oltre 3 ore e mezza, dalle 9,45 alle 13,30, con un muro senza fine di penne nere, stimate in 30 mila, tra due ali di folla mai viste prima. Ha chiuso la sfilata la suggestione del gruppo di 100 bimbi delle scuole materne con lo striscione recante il messaggio, “Voi ieri ed oggi …noi per un futuro di pace”. “Il giudizio unanime, apparso entusiastico nei giorni del Raduno ed in quelli successivi da parte della cittadinanza – conclude Introvigne -  è quello relativo al contributo riconosciuto agli Alpini in termini di valori testimoniati e quindi di esempio per l’intera collettività”.

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