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«Far girare sul web un video che mostra la morte in diretta non è etico»

Il presidente Emanuele Reginato interviene sull’incidente costato la vita all’istruttore di deltaplano Federico Baratto e difende il volo libero: «E' un’attività sicura se fatta rispettando tutte le regole»

Lutto e costernazione nel mondo del volo libero per il tragico incidente che sabato scorso è costato la vita a Federico Baratto, 51 anni, istruttore deltaplanista padovano che poco dopo lo stacco dalla pedana di lancio di Col del Puppolo con il deltaplano, al quale non era agganciato per una probabile e fatale distrazione, è precipitato nel vuoto. Assieme a lui era decollata una donna: la passeggera era regolarmente legata ed è rimasta incolume dopo che il deltaplano, senza comandi, è planato tra gli alberi, lasciandola sospesa nel vuoto. La notizia è nota ed è diventata anzi virale, tramite il video dell’incidente che ha fatto il giro del web.

Sul drammatico episodio interviene il Consorzio Turistico Vivere il Grappa che gestisce le superfici di volo dell’area del Massiccio del Grappa e il cui presidente è Emanuele Reginato, che è anche membro della Cabina di regia del Tavolo turistico per il Marchio d’Area “Terre di Asolo e Monte Grappa”, promosso dall’omonima Intesa Programmatica d’Area.

«Esprimo innanzitutto le mie condoglianze e la nostra vicinanza alla famiglia di Federico, che conoscevo personalmente, e anche auguri di una ripresa dallo choc della passeggera, che fortunatamente è rimasta illesa -dichiara Emanuele Reginato- Mi sento di dire che di fronte a un episodio così tragico e di lutto, non è etico secondo me fare leva sulla spettacolarità dell’incidente e far girare sul web un video che mostra la morte in diretta. Federico era un bipostista esperto, con ottimi risultati sportivi nella sua specialità. L’incidente gli è costato la vita per un banalissimo errore. Dico “banale” perché ha dimenticato solo un gancio, ma non perché era uno sprovveduto. Sapeva veramente volare».

Nell’occasione il presidente del Consorzio replica a chi, come accade sempre in questi casi, punta il dito sul volo libero come “attività spericolata e senza sicurezza”. «Io replico che il volo libero è un’attività sicura, se fatta rispettando tutte le regole - afferma -. Chiaramente non è come andare in bicicletta e rispetto agli incidenti in bicicletta, che succedono pari a quelli del parapendio, le conseguenze ovviamente possono essere più gravi. Però se si rispettano le regole è un’attività, a prova di scienza, sicura».

La morte di Federico Baratto è avvenuta in quello che è il periodo di ripartenza della stagione di volo libero. «Affrontiamo questa stagione di volo con il massimo della fiducia - conclude Reginato -. Speriamo che questi gravi incidenti siano sempre gli ultimi a succedere. Ci auspichiamo che sia una bella stagione in sicurezza e in affluenza. Faremo anche una riunione per andare a rivedere se c’è qualche cosa che si può ancora migliorare in termini di comunicazione per la sicurezza, anche se abbiamo già analizzato il caso e non c’era niente che andasse contro le norme di sicurezza stesse. È stato purtroppo, ripeto, un banale e fatale errore».

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