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L'addio a Marco Gasparini, i colleghi dell'Electrolux: «Grazie per il tempo che ci hai dedicato»

Il 51enne è rimasto vittima lunedì scorso di un tragico incidente stradale in sella alla sua moto, mentre percorreva via Bovon, in località Campagne, a Breda di Piave. Nel pomeriggio il funerale nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo dove erano presenti almeno trecento persone per stringersi attorno alla moglie Valeria e al figlio Alessio

Erano almeno in 300 oggi pomeriggio, 3 giugno, all'interno e all'esterno (nonostante la pioggia) della chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, a Breda di Piave, a dare l'ultimo saluto a Marco Gasparini, l'impiegato 51enne di Electrolux e sommelier della Fisar scomparso lunedì scorso in un tragico incidente stradale a poche centinaia di metri dalla sua abitazione, mentre era in sella alla sua moto, una Suzuki 800 acquistata soltanto nell'ottobre scorso. A stringersi attorno alla moglie Valeria e al figlio Alessio, 19 anni, e ai parenti di Marco tanti amici, i colleghi di lavoro (nei giorni scorsi avevano anche avviato una raccolta di denaro a favore della famiglia) e alcuni sommelier che in questi ultimi anni avevano apprezzato e condiviso il lavoro del 51enne.

A celebrare le esequie è stato il parroco, don Giorgio Tamai, accompagnato dall'ex parroco, don Renato Gazzola. «La vita è un dono prezioso che dobbiamo sempre curare, valorizzare. La vita è anche un dono fragile che Dio pone nelle nostre mani e che non possiamo sciupare o sprecare con i nostri piccoli o grandi egoismi. Un dono che a volte possiamo anche buttare, per leggerezza. Il dolore che ci stringe gli uni agli altri e attorno ai famigliari diventi per tutti noi un seme di speranza»: ha detto don Giorgio durante l'omelia.

Tra gli interventi conclusivi, molto toccante quello della sorella: «Caro Marco hai lasciato tutti increduli, sgomenti e attoniti, ti sei fatto volore bene con il tuo cuore generoso, la tua anima vivace, l'educazione. Ci chiediamo perchè, perchè proprio a te? Grazie Marco per il tempo che ci hai dedicato. Ti ricorderemo per il tuo sorriso sornione, con i tuoi silenzi da interpretare e il tuo desiderio di far festa. Continua a sostenerci».

«Hai lasciato un vuoto immenso -ha detto una collega durante il suo intervento- arrivano messaggi di stima da colleghi e fornitori che ti hanno conosciuto. Vogliano ricordarti così, gran lavoratore, per alcuni riservato e schivo, per molti altri un buon amico».

«Mio zio non era un chiacchierone, anzi era di poche parole ma quelle giuste -ha detto un nipote- siamo fortunati ad averti conosciuto, che la terra ti sia lieve. Ciao Marco».

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