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Ca' del Montello: la Giunta approva il progetto di riqualificazione

I lavori inizieranno dopo l’estate trasformando tre fabbricati dismessi in 12 nuove unità abitative dall’impronta sostenibile e in totale armonia con il territorio

Ca’ del Montello è ufficialmente realtà. Il Consiglio Comunale di Treviso ha infatti definitivamente approvato il progetto che vede Cazzaro Costruzioni protagonista, insieme a Crema, di una nuova stimolante sfida dopo la scommessa vincente di Ca’ delle Alzaie. Una lunga storia, iniziata più di tre anni fa, quando Cazzaro e Crema decisero di investire in quest’ulteriore opera di riqualificazione. Tre anni di lavoro e di intenso confronto con la Sovrintendenza, con l’Amministrazione Comunale e con i proprietari degli spazi compresi nel perimetro di intervento, che attualmente è occupato da un complesso di costruzioni disorganico e abbandonato all’incuria. Più specificamente, dove a breve sarà inaugurato il cantiere, un tempo sorgevano 3 fabbricati, oggi in disuso e in stato di profondo degrado, che in origine ospitavano un’officina elettromeccanica, il suo laboratorio, gli uffici direzionali, un garage e un magazzino, mentre parte dell’area semi-scoperta era ed è tuttora adibita a giardino privato.

Il progetto, firmato dallo studio B+B Associati di Treviso, prevede quindi la demolizione e la successiva ricostruzione e ampliamento del complesso nonché la sua riconversione a uso residenziale ai sensi del comma 1 dell'art. 7 L.R. 14 del 04 Aprile 2019 meglio noto come “Veneto 2050” e relativo a “interventi di riqualificazione, sostituzione, rinnovamento e densificazione del patrimonio edilizio esistente, con  finalità di contenimento del consumo del suolo nonché di rigenerazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare, in termini di miglioramento della qualità della vita delle persone all’interno delle città e al riordino urbano con particolare attenzione alla sostenibilità ed efficienza ambientale, all’economia circolare e alla bioedilizia, alla valorizzazione del paesaggio e alla rinaturalizzazione del territorio”.

La rigenerazione, consentita e incentivata dalla legge regionale, passa quindi da un corposo iter che coinvolgerà trasversalmente anche altri soggetti non direttamente interessati dall’intervento. Si tratta di alcune attività commerciali che utilizzano come parcheggio gli spazi teoricamente destinati alla viabilità di accesso al comparto.  Per ovviare al problema, il passaggio sarà quindi garantito da una strada privata non compresa nel piano di recupero, consentendo così di mantenere lo status quo. «Quella di monetizzare gli standard pubblici a verde e parcheggio – spiega l’architetto Marco Bonariol, titolare dello studio B+B Associati - si configura come una scelta obbligata, non essendo possibile realizzare un parcheggio pubblico con accesso da strada privata».

L’impronta a terra del fabbricato attualmente misura 1142 mc che, da progetto, saranno ridotti a 950 liberando di fatto un’importante porzione di suolo. Il volume delle strutture esistenti, invece, ammonta a 6682,59 m3 e sarà incrementato di 943, 49 mc fino a raggiungere un valore finale di 7626,08 mc, laddove la superficie complessiva determinata dalla somma delle superfici nominali dei singoli immobili è pari a 2959,00 m2.  I fabbricati sfitti ad oggi coprono tutta l’area, una porzione imponente da bonificare e soprattutto da ricalibrare per adeguarla al contesto. L’impresa di Trebaseleghe, che dal 2008 ormai non costruisce più su terreni liberi, si è specializzata proprio nella demolizione e nel risanamento di strutture dismesse, i cosiddetti “buchi neri”, nell’ottica di restituirle alla città rendendo un servizio al territorio arricchendolo di tante preziose unicità. «Il buco nero è come un cancro che, se non viene asportato, finisce per far morire tutto il corpo e noi non possiamo permetterci di lasciare dei vuoti. La città non lo merita». – ha dichiarato Mauro Cazzaro.

In Ca’ del Montello, il risultato finale della “cura” sarà un nuovo edificio composto da 12 unità abitative e articolato in diversi corpi di fabbrica sovrapposti che produrranno un arretramento a partire dal primo livello rispetto al piano terra, assimilabile ad un “basamento”, e un secondo arretramento all'ultimo livello, sul lato ovest della costruzione che sarà quindi caratterizzata da un profilo verticale segmentato. Durante le prime fasi di studio, i progettisti hanno effettuato numerosi foto-inserimenti per determinare l’impatto visivo del palazzo sull’ambiente circostante e si è così potuto verificare che questo impatto, anche dai bastioni delle mura e anche nei mesi invernali quando la vegetazione è più rada, è comunque basso, incontrando il favore e il plauso della Sovrintendenza che a quest’ultimo dettaglio teneva particolarmente e ha pertanto lodato la correttezza del progetto.

Un punto di forza sarà indubbiamente rappresentato dall’inedita ma perfetta sinergia tra i costruttori, Crema e Cazzaro, eccellenze riconosciute del mercato edile trevigiano. Le due aziende, che condividono approccio mentale e tecnico e hanno modalità operative simili frutto di un medesimo percorso di formazione dei rispettivi titolari, da tempo incrociavano le maestranze e condividevano esperienze. Quest’unione d’intenti non si era mai risolta, tuttavia, in una collaborazione formale e oggettiva, cosa che invece accade adesso.  «Ca’ del Montello ci è sembrata l’occasione giusta al momento giusto per suggellare questa partnership – afferma ancora Cazzaro – del resto, se vuoi far funzionare bene la testa prima o poi devi strofinarla con quella di qualcun altro e anche il mercato ormai ci identificava come un unicum».

L’intervento è diverso rispetto a quello di Ca’ delle Alzaie, che presentava una superficie molto più estesa e più adatta a un vero e proprio ricondizionamento. Per Ca’ del Montello non si può parlare di “ricucitura” - termine caro a Stefano Boeri - quanto piuttosto di una sorta di “agopuntura” del tessuto urbano, molto più sottile e raffinata. «la città esige rispetto – spiega Mauro Cazzaro – È come se stessimo lavorando un merletto: non puoi trattare il merletto con delle cesoie, devi usare delle forbicine da bagno. Il rischio, altrimenti, è quello di compromettere per sempre l’armonia dei luoghi che invece dobbiamo immaginare ragionando in prospettiva, tra 50 o 100 anni. Essere un costruttore significa anche questo: avere lo sguardo sempre proiettato al futuro»

Le tecnologie impiegate, il taglio, l’estetica, onorano in pieno la filosofia dei due gruppi con un’evoluzione rispetto ai livelli tecnici raggiunti ad esempio in Ca’ delle Alzaie. Particolare risalto sarà dato, come sempre, alla sostenibilità, non tanto in termini di classe energetica, ma puntando piuttosto su altri aspetti in grado di fare realmente la differenza e di conferire pregio e valore all’immobile.  L’attenzione all’acustica, la disposizione degli spazi, l’uso strategico della luce naturale, la salubrità degli ambienti, l’impiego di materiali green e il ricambio d’aria, sono tutti fattori che vanno in questa direzione e contribuiscono al benessere psicofisico dell’individuo.

«Quando facciamo un intervento di questo tipo – prosegue Cazzaro - teniamo in considerazione sei elementi chiave: in primis il luogo da riqualificare, poi la sua architettura, il taglio dell’appartamento, la qualità costruttiva, il benessere dell’utente finale e in ultima analisi il prezzo. Studiamo gli edifici in modo che siano facilmente “manutentabili” nel tempo dal punto di vista estetico e mantengano intatta la loro qualità architettonica negli anni. È un obiettivo che non trascuriamo mai e che ci siamo prefissati anche per Ca’ del  Montello. Chiaramente questo comporta un investimento importante, che sempre più persone sono disposte a fare dimostrando come la sensibilità della gente stia finalmente cambiando. Quando parliamo di ecologia, del resto, parliamo di economia e costruire in modo sostenibile significa anche tenere a mente che dietro il nostro lavoro c’è altro lavoro, il lavoro di chi si alza alle 5 di mattina per venire in cantiere e si spende ogni giorno per far sì che le cose funzionino. L’industria delle costruzioni oggi muove l’8% del pil nazionale che con l’indotto arriva a toccare il 20%. Sono dati dai quali non si può prescindere»

I lavori inizieranno nei prossimi mesi e si stima che avranno una durata di circa due anni. «Il cantiere dovrebbe partire dopo l’estate – conclude - ma uso il condizionale perché ci troviamo in una fase di stallo. La complessa situazione economica che stiamo vivendo ci impone di fermarci a riflettere. I costi produttivi sono fuori controllo e c’è il nodo sempre attuale del reperimento delle materie prime. Confidiamo in una rapida ripresa e intendiamo comunque portare a termine il progetto con le tempistiche che ci eravamo prefissati, anche perché già in fase preliminare il mercato ha dimostrato di premiare il nostro intervento: abbiamo infatti una lunga lista di prenotazioni per questi alloggi, fatte da clienti affezionati che si sono mossi attraverso il passaparola. È un ottimo segnale che ci spinge ad andare avanti senza guardarci indietro».

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