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Cartiera Burgo, la fossa ardeatina di Treviso

Enrico Renosto e Franco Prior commemorano gli eccidi delle truppe partigiane "Garibaldi" sotto il comando dei partigiani Gino Simionato "detto Falco" e Attilio da Ros "detto tigre"

Abbiamo posato un fiore sul cippo commemorativo fatto fare qualche anno fa dall'amico Franco Prior. Qui le istituzioni non passano, ufficialmente non partecipano a questo eccidio, le scuole non vengono a visitare questo luogo, questa storia non viene raccontata negli istituti ecc ecc. Per anni qui il silenzio su questa tragedia, eppure una riappacificazione a parole la vogliono tutti. All'indomani del 26 aprile e fino ai primi di maggio del 1945, a guerra finita, a Treviso avvenne un eccidio di centinaia di persone (molti civili) ad opera dei partigiani, qui sotto il comando del partigiano Gino Simionato detto Falco, al Brandolini di Oderzo invece centinaia di giovani cadetti che non avevano sparato un solo colpo nella loro giovane vita vengono portati lungo il Piave e barbaramente uccisi dai partigiani guidati dal partigiano Attilio da Ros detto Tigre.

Furono giorni terribili segnati dalle rese dei conti, come le quattro stragi compiute dalla Brigata Mazzini a Miane, Segusino, Saccol e Combai, che in totale causarono circa ottanta vittime. Una scia d’odio che si trascina fino ai giorni nostri, sulla quale non si è riflettuto a sufficienza, cercando più di nascondere che sforzandosi invece di fare luce e comprendere, per arrivare finalmente ad un riappacificazione con il nostro passato collettivo (cit.Edoardo Munari) Oppure dapprima lungo il sile in centro città come da testimonianza di Aldo Tognana. (Secondo alcuni autori e testimoni, non tutti i corpi sarebbero stati ritrovati, perché occultati, sotterrati in luoghi nascosti, bruciati nei forni della cartiera o sciolti nell'acido, gettati nei fiumi, in particolare nel Sile. Come infatti racconterà molti anni dopo il (22 ottobre 2007) l'ex partigiano Aldo Tognana a Il Gazzettino: «Quando sono scesi i partigiani dal Cansiglio e dalle montagne sono incominciate le retate. Una mattina passo il ponte di Santa Margherita e non c'era più nemmeno il parapetto del Sile. Era tutto sporco di sangue, di notte avevano portato lì prigionieri fascisti e non e li avevano uccisi e gettati nel fiume».

(Testimonianza dell'ex partigiano Aldo Tognana, già comandante della Piazza militare di Treviso pubblicata il 22 ottobre 2007 sul Gazzettino) Non sono fascista e nemmeno comunista,mi piacerebbe vedere un giorno le ass.ni partigiane e le ass.ni repubblichine, deporre un fiore alla memoria di chi è morto a causa delle barbarie sia degli uni che degli altri. (Bruno Vespa, nel suo libro Vincitori e vinti, arriva a paragonare il Comandante Falco ad Erich Priebke, con la differenza che Priebke “aveva fama di essere un nazista fanatico [e] obbedì ad un ordine infame, Falco [invece] gli ordini li dette”. Priebke fu condannato all’ergastolo, Simionato invece fu amnistiato dal giudice istruttore di Treviso il 24 giugno 1954, amnistia Togliatti).

Enrico Renosto, ex consigliere comunale di Treviso

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