Carenza medici di base, altri cinque sindaci scrivono all'Ulss 2
Lettera al direttore generale Francesco Benazzi dai comuni di Cappella Maggiore, Colle Umberto, Cordignano, Fregona e Sarmede: «A rischio anziani con patologie croniche, situazione insostenibile»
Un incontro urgente tra sindaci e Ulss 2 potenziare il servizio di segreteria e far fronte alla carenza di medici di base del territorio: queste le richieste scritte nella lettera indirizzata al direttore generale Francesco Benazzi a firma dei sindaci di Cappella Maggiore, Colle Umberto, Cordignano, Fregona, Sarmede.
La richiesta degli amministratori all'azienda sanitaria è chiara: trovare con urgenza soluzioni efficaci per tutelare il diritto alla salute di centinaia di assistiti, molti di questi anziani con patologie croniche che rischiano di rimanere irrimediabilmente compromessi dalla carenza di medici di famiglia che, ormai da mesi, interessa non solo la Marca ma gran parte d'Italia. Dalle segnalazioni dei cittadini, i sindaci hanno segnalato all'Ulss 2:
- La difficoltà dei pazienti ad avere risposte veloci dai loro dottori che spesso non rispondono a messaggi e mail
- I disagi per gli anziani nel dover cambiare più volte medico
- Difficoltà a mettersi in contatto con i centralini del gruppo Med10 di Cappella Maggiore e negli ambulatori periferici
- Le code all'aperto fuori dagli studi medici visto che l'accesso viene consentito solo a pochi pazienti per volta.
«Una situazione critica che si potrae ormai da troppo tempo - scrivono i sindaci - e per cui non sembrano esserci all'orizzonte soluzioni idonee». La conferenza dei sindaci dello scorso 11 gennaio aveva inserito il territorio di Cappella Maggiore e comuni limitrofi in "zona rossa" per la carenza di medici. Oggi il nuovo appello dei sindaci chiede all'Ulss 2 una soluzione concreta nel più breve tempo possibile.
La replica dell'Ulss 2
Nel pomeriggio di giovedì 9 marzo l'Ulss 2 ha fatto il punto della situazione in una nota ufficiale:
- Nove medici operanti a Cappella Maggiore, in medicina di gruppo, 3 dei quali con ambulatorio periferico nei comuni di Cordignano, Fregona e Colle Umberto.
- Un medico operante a Colle Umberto e 2 a Sarmede.
«Fino ad oggi, nonostante la grave carenza di medici, si è riusciti a garantire la continuità dell'assistenza a tutti i cittadini sia con il supporto dei medici di medicina operanti nei comuni, anche limitrofi, sia attraverso l'inserimento di nuovi incaricati provvisori - si legge nella nota dell'azienda sanitaria -. In particolare la Medicina di gruppo di Cappella Maggiore, nella quale operano la maggior parte dei medici dell'ambito territoriale, garantisce l'assistenza ai propri assistiti attraverso un'organizzazione che comprende anche personale di segreteria e infermieristico, per la presenza del quale l'azienda eroga un contributo economico ai medici. I medici stessi determinano le modalità di erogazione e l'organizzazione del servizio secondo il dettato dell'Accordo collettivo nazionale. La difficoltà nel mantenimento degli studi periferici è stata più volte rappresentata dai medici alle amministrazioni comunali e all'azienda: l’Ulss 2 si attende una fattiva collaborazione da parte delle amministrazioni comunali per individuare le sedi più idonee e meno onerose dal punto di vista economico, al fine di agevolare i medici di famiglia».
Il commento
Paola Roma, sindaco di Ponte di Piave e presidente della Conferenza dei sindaci Ulss 2, è intervenuta sulla vicenda con queste parole: «Ogni mese come sindaci ci confrontiamo con l'Ulss sul problema, individuando le aree più in difficoltà: stiamo aspettando che i laureandi in Medicina escano dalle facoltà per poterli assumere. Come comuni cerchiamo di mettere a disposizione i mezzi di trasporto per garantire agli assistiti più in difficoltà di raggiungere gli ambulatori ma si tratta di un problema con cui abbiamo a che fare ormai da due anni e mezzo» conclude.