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Distretti al collasso, i sindacati: «Grave carenza di medici nel territorio»

Inattuato l’accordo per uniformare i servizi sull'intero bacino dell'Ulss 2. Fp Cgil lancia l'allarme, la replica dell'Ulss 2: «Fatto l'impossibile per trovare il personale mancante»

«Oltre alle carenze di medici di base e dei medici pediatri nella Marca non meno preoccupante è la carenza di quelli impiegati nei servizi territoriali dell'Ulss 2, in particolare in rapporto con la popolazione».

A lanciare l’allarme è Sara Tommasin della Fp Cgil Treviso. «I medici e i professionisti che operano sul territorio si occupano di assistenza domiciliare, cure primarie, cure palliative e psichiatriche. Rispetto ad altre regioni, grazie alla gestione a domicilio dei pazienti contagiati dal virus, quello veneto è un modello che ha fatto la differenza anche durante il periodo di massima emergenza sanitaria. Forti però sono le preoccupazioni rispetto alle carenze di personale medico e non solo. Nell’ambito della psichiatria mancano infatti 15 medici oltre a diverse altre figure professionali, il che costringe i pochi rimasti a turni massacranti, oltre a farsi carico di un sempre più crescente numero di pazienti, soprattutto in questo periodo di epidemia e di post lockdown, a causa dell’aggravarsi di numerose situazioni familiari e individuali già fragili. Si pensi che il Centro di Salute Mentale di Castelfranco da tempo aspetta il personale necessario, sia medico sia infermieristico, anche solo per garantire l’orario di apertura. Così anche l’ambulatorio di Farra di Soligo». «Il personale impiegato sul territorio non è più in grado di effettuare azione di prevenzione ma gestisce solo le urgenze - sottolinea Tiberio Monari della Fp Cgil Medici di Treviso - con serie ripercussioni per i pazienti e per gli operatori, per mole di lavoro, e con una inevitabile ricaduta sui reparti di psichiatria».

«Non meno grave è la situazione sul fronte dell’assistenza domiciliare dei pazienti in cure palliative - continua Tommasin - che vede l’impiego di medici Usca o di oncologi per coprire in parte l’orario di presenza ordinaria e i fine settimana. Solo per i distretti di Treviso nord e sud mancano rispettivamente 4 e 3 medici, ma anche negli altri Distretti la situazione non è migliore, in quello di Pieve di Soligo si tampona con prestazioni aggiuntive. Proprio in quello del capoluogo la situazione è esplosa con l’uscita della società in appalto Medicasa che gestiva parte dei servizi domiciliari e cure palliative. Con l’internalizzazione del servizio, infatti, l’Ulss 2 ha assunto solo personale infermieristico, e nemmeno sufficiente, lasciando scoperta la parte medica. Peraltro è da tempo che la commissione regionale che certifica l’abilitazione ai medici palliativisti non si riunisce, col risultato che i professionisti certificati e disponibili non ce ne sono a sufficienza. Inoltre, anche per quei rari nuovi arrivi, come i medici Usca, è necessario un periodo di affiancamento e formazione che oggi si esaurisce in sole poche ore per prestazioni ad alta complessità - rincara la funzionaria Fp Cgil - Già da oltre un anno come Sindacato abbiamo firmato un protocollo con l’Azienda sanitaria per uniformare su tutto il territorio della Marca l’attività domiciliare e implementare l’organico dei distretti, per migliorare la condivisione e la presa in carico dei pazienti e garantire così pari trattamento all'interno dell'Ulss 2 - aggiunge la Tommasin - Quella trevigiana è una provincia estesa e densamente popolata con il 20% di over 65 (si stima del 26% fra 10 anni) e che ha registrato dal 2010 un aumento del 24% di persone non autosufficienti. Il Distretto di Asolo conta 250.939 residenti, Treviso nord 208.964, Treviso sud 205.166, Pieve di Soligo 215.464. Per capire l’impatto dell’invecchiamento della popolazione e l’emergenza che vive la medicina del territorio si pensi che gli accessi di Assistenza Domiciliare Integrata, gestita direttamente dall'Ulss 2, sono passati da 200.468 nel 2016 ai 459.060 nel 2018. È necessario più che mai arrivare in tempi rapidi a una soluzione definitiva e strutturale - conclude Tommasin - In questo quadro, e alla luce della DGR 782 del 16 giugno, si parla molto di potenziamento del territorio, ma attualmente non siamo in grado di garantire nemmeno quello che era previsto in precedenza, viste le gravi carenze di personale e i gravi ritardi nell'uniformare i servizi».

La replica dell'Ulss 2

«Sara Tommasin e Tiberio Monari vivono su Marte?» A chiederselo è il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi. «Leggo con sconcerto le affermazioni dei due esponenti della Fp Cgil Treviso relative alla carenza di specialisti - prosegue - Entrambi sono perfettamente a conoscenza del fatto che la carenza di personale è un problema nazionale, non certo locale, e che Regione e Ulss 2 hanno messo in campo tutti i possibili sforzi per coprire i posti vacanti e riorganizzare i servizi in modo da tutelare gli utenti».

CURE PRIMARIE E PALLIATIVE 

«In quest’ambito - dettaglia Benazzi - l’Ulss 2 ha posto in essere tutte le possibili iniziative per compensare le assenze venutesi a creare sia per quanto riguarda il personale infermieristico che medico, anche in considerazione della conclusione dell’appalto con la ditta Medicasa. In particolare per quanto riguarda gli infermieri sono stati richiesti e autorizzati ancora più di un anno fa in sede di Crite regionale 16 infermieri in extra turn-over per il Distretto Treviso, in vista del processo di internalizzazione dell’attività svolta da Medicasa e cessata in data 31 maggio 2020, che nel corso degli ultimi 12 mesi sono progressivamente stati assunti. Per quanto riguarda i Dirigenti Medici sono state già chieste, nel corso dell’ultimo anno, più autorizzazioni alla Crite regionale».
La Crite ha già autorizzato:
- n. 2 Dirigenti Medici (DM) disciplina Medicina Interna assegnati a Cure Primarie Distretto Treviso
- n. 1 DM disciplina Medicina Interna a Tempo Determinato assegnata alle Cure Primarie Distretto Pieve di Soligo
- n. 1 DM disciplina Organizzazione dei Servizi Sanitari di Base assegnato a Cure Primarie Distretto Pieve di Soligo  
- n. 1 DM disciplina Organizzazione dei Servizi Sanitari di Base assegnato a Cure Primarie Distretto Asolo  
- n. 1 DM disciplina Geriatria assegnato a Disabilità e Non Autosufficienza    
- n. 1 DM extra turn over, disciplina organizzazione dei servizi sanitari di base per Distretto Pieve di Soligo. Nell’ultima domanda alla Crite sono inoltre state richieste ulteriori autorizzazioni per 2 Dirigenti Medici (1 Palliativista per il Distretto di Asolo e 1 Internista per il Distretto di Treviso) e inoltre in extra turn over altri 2 Dirigenti Medici Palliativisti per il Distretto di Treviso. L'azienda nella propria programmazione, al fine di garantire l'assistenza ai cittadini, ha inoltre richiesto la pubblicazione di 64 zone carenti della Medicina Generale (32 per il Distretto Treviso, 16 per Pieve di Soligo e 16 per Asolo). Gli incarichi sono in corso di assegnazione e con il mese di settembre i medici che accetteranno, attiveranno i relativi ambulatori. Del pari dicasi per la pediatria di libera scelta con la precisazione che tutte le cessazioni sono state sostituite o con la disponibilità dei pediatri in convenzione ad aumentare i propri massimali o con l’inserimento di nuovi pediatri. Per i posti di dirigenza medica autorizzati sono state da tempo attivate le procedure presso Azienda Zero per l’apertura di Bandi di Concorso per dirigenti medici a tempo indeterminato e in attesa dell’espletamento di tali procedure sono stati indetti Avvisi per posti a tempo determinato che, purtroppo, sono andati tutti deserti. Per tale motivo si è dovuto ricorrere all’impiego dei medici Usca, come previsto dalla recente DGRV n. 782, e di prestazioni aggiuntive da parte di dirigenti medici dipendenti Ulss. Queste soluzioni, sicuramente provvisorie, hanno consentito di assicurare il servizio domiciliare in maniera corretta e senza sostanziali disagi per gli utenti. «Ricordati inoltre – aggiunge Benazzi – che nei tre distretti sono stati attivati, complessivamente, 43 medici nell’ambito delle Usca che saranno coinvolti nella gestione delle attività domiciliari».

DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE

«Anche in quest’ambito, sia a livello dell’Ulss 2 che in ambito regionale – sottolinea Leonardo Meneghetti, direttore del Dipartimento di Salute Mentale - sono state percorse tutte le possibili strade per la copertura dei posti vacanti.  Azienda Zero aveva bandito un concorso, concluso un paio di settimane fa, al quale avevano partecipato oltre cinquanta medici che, comunque, non saranno sufficienti per coprire tutti i posti vacanti nei Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto. Il 20 luglio, inoltre, avrà luogo un concorso a tempo determinato per psicologi (in attesa dell’espletamento del concorso a tempo indeterminato previsto a breve) cui sono iscritti oltre 400 psicologi. Per quanto riguarda, infine, il personale del comparto l’Ulss 2 presenterà in Regione, con la prossima Trimestrale, una richiesta ad hoc per la copertura dei posti vacanti». 

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