Casa Zero, la rivolta dei clienti: manifestazione di protesta davanti alla sede
Appuntamento alle 12 di domani, venerdì 22 settembre, in via Priula a Nervesa della Battaglia. La mobilitazione di "Quelli che aspettano Casazero": «Qualcuno ha testimoniato di aver ricevuto i ponteggi». La mannaia del 30 settembre è intanto alle porte
Domani, 23 settembre, alle 12, i clienti, ex dipendenti e fornitori di "Casazero" che avevano affidato i lavori delle proprie abitazioni, con il Superbonus del 110%, o lavoravano con o per conto dell'azienda trevigiana, si daranno appuntamento di fronte alla sede di via Priula a Nervesa della Battaglia, per una manifestazione di protesta. Il sit-in, in prossimità della data del 30 settembre (data di scadenza del Bonus, a meno che non si riesca a dimostrare che i lavori sono almeno al 30%), ha anche lo scopo di lanciare un appello alle istituzioni. Su "Casazero" la Procura di Treviso ha aperto un'inchiesa, condotta dagli investigatori della Guardia di Finanza, ma nonostante ciò alcuni tra i clienti hanno rinnovato la fiducia all'azienda. Qualcuno ha ricevuto nei giorni scorsi la visita di squadre di operai nel tentatito estremo di ottenere la proroga dei lavori fino al 31 dicembre. Senza proroga il Bonus coprirà solo le spese affrontate fino al 30 giugno. Il rischio per alcuni è quello di dover sborsare lavori già eseguiti.
"Quelli che aspettano Casazero": «Qualcuno ha ricevuto i ponteggi»
La reazione all'ultimo comunicato di Casazero è che serve a stretto giro che arrivino fatti oltre che parole, e quelle degli ultimi comunicati tali sono restate. Anche tra le persone del gruppo ci sono testimonianze (poche) circa la consegna dei materiali (principalmente ponteggi), ma la maggior parte dei partecipanti al gruppo chiedono che qualcuno (GdF, Istituzioni, professionisti) dia indicazioni puntuali su come muoversi per chi si trova nelle varie situazioni verso Casazero:
- Contratto di appalto firmato (esposto 'solo' per 500€ o 5000€ nel caso del Sismabonus)
- CILAS depositata in Comune (esposto 'solo' per 500€)
- SAL 30% fatturato secondo l'interpretazione Casazero (e credito ceduto)
- SAL 30% fatturato secondo l'interpretazione Casazero (e credito rifiutato)
- SAL 30% fatturato secondo l'interpretazione Casazero (e credito restituito)
- Lavori iniziati (come dimostrare il 30% con asseverazione comprensiva di foto e quant'altro).
Chiediamo inoltre che i capi commessa inizino a contattare i clienti nelle varie regioni (nei casi in cui il capo commessa si è licenziato questa il contatto deve avvenire da parte del responsabile dei capocommessa Nord Est o Nord Ovest, in attesa della nomina del nuovo capocommessa).
Lo scorso 17 settembre l'ultimo comunicato di Casazero
Gentili Clienti/Fornitori,
come promesso nei nostri ultimi comunicati, aggiorniamo le informazioni in merito alla situazione degli interventi oggetto di incarico in favore della nostra società.
Premettiamo una risposta a coloro che stanno contattando il nostro servizio clienti chiedendo aggiornamenti sull’andamento delle indagini, confermando che non sono stati formalizzati nuovi atti relativi ad ulteriori ipotesi di reato rispetto a quelle che hanno originato il noto sequestro e pertanto Vi invitiamo a non dar seguito e a trattare con la dovuta cautela mere “voci” non veritiere che, anche se rese in buona fede nell’affastellarsi degli eventi, non possono che generare discredito gratuito sulla nostra società.
Quanto all’andamento degli interventi, è ripresa l’operatività presso le abitazioni, dando precedenza alle situazioni maggiormente critiche, riavviando alla posa dei ponteggi per procedere alle installazioni che completeremo quanto prima e comunque entro i termini di legge.
Per questo ringraziamo la disponibilità di tutti i nostri partner impegnati sul territorio, che stanno dando il massimo in questa situazione di incertezza e criticità, con i quali la nostra società sta costituendo una partnership duratura, con un progetto industriale per i prossimi anni finalizzato a realizzare interventi su tutto il territorio nazionale.
A tal proposito, evidenziamo sin da ora che il nostro progetto industriale non è condizionato dalla proroga, di cui si discute, della data del 30 settembre, quale termine ultimo per la realizzazione di lavori per il 30% dell’intervento complessivo.
Invero, come noto, “il Superbonus si applica alle spese sostenute entro il… 30 giugno 2022 per gli interventi effettuati su unità immobiliari dalle persone fisiche al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arte o professione, ovvero per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30 per cento dell’intervento complessivo, nel cui computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati ai sensi dell’articolo 119 del decreto Rilancio” (Circ. Ag. Ent. n. 23 del 23 giugno 2022).
Quindi è stato chiarito che lo “spartiacque” del 30 settembre si riferisce unicamente alle spese sostenute nel periodo post 30 giugno e ante 31 dicembre 2022 che saranno riconosciute, ai fini della normativa Superbonus, unicamente alla condizione che alla data del 30 settembre siano stati ultimati lavori per il 30% dell’intervento complessivo.
D’altro canto, alla luce delle interpretazioni e dei chiarimenti formali del Governo in materia, si conferma che non sussiste “alcun termine entro il quale i lavori debbano essere ultimati ai fini del consolidamento della detrazione o dell’esercizio dell’opzione per una delle modalità alternative alla fruizione della detrazione medesima[1]”, essendo unicamente richiesto, per le spese agevolate al 110%, che “gli interventi vengano ultimati”.
Infatti, è stato precisato che “la detrazione è riconosciuta nella misura del 110 per cento … indipendentemente dalla data di effettuazione degli interventi” (Circ. Ag. Entrate 24/E dell’8 agosto 2020).
Per quanto sopra, nei piani finanziari allo studio (volti alla tutela dei nostri fornitori in una logica di continuità dei rapporti con ognuno di loro), si sta considerando l’evenienza che le spese successive al 30 giugno possano non fruire dell’agevolazione per l’intero importo, ma limitatamente per quello riconosciuto con i c.d. bonus minori, tenendo sempre in considerazione il fatto di portare a termine l’intervento complessivo che ci è stato originariamente affidato, con l’obiettivo di non chiedere alcuno sforzo finanziario ai nostri committenti.
Ovviamente il risultato auspicato è raggiungibile solo con una ripresa dell’attività a tutto campo, dando seguito a nuove linee di business che sono state già avviate concretamente dalla nostra società, per aggredire il mercato dell’efficienza energetica nel quale abbiamo dimostrato, anche in questo momento di grande difficoltà e nonostante il sequestro, di essere un importante punto di riferimento.
Nessuno vuole celare la difficoltà immane del momento ma, soprattutto grazie alla grande dedizione dimostrata dai nostri collaboratori e dipendenti che non ci hanno abbandonato, abbiamo potuto riscontrare una solidità aziendale costruita su solide basi (fondate su importanti investimenti in formazione e infrastrutture) e non già sulla mera “carta” come potrebbe risultare ad un prima sommaria lettura dei fatti oggetto di indagine.
Questi investimenti ci consentono di essere concretamente fiduciosi e non dei meri sognatori nel futuro della nostra azienda.
Al riguardo, cogliamo l’occasione anche per rispondere a chi ha osservato che queste nostre attività sarebbero state poste in essere per superare il tema dell’illiceità in sede penale e ottenere chissà quale impunità o comunque vantaggio sfruttando i nostri clienti.
In realtà un reato (qualora si fosse per assurdo verificato) non può essere “sanato” o eliminato ex post.
Anche con specifico riferimento all’avvenuta retrocessione dei crediti non ceduti alle banche, osserviamo che questa attività è stata fatta solo per eliminare in radice il sospetto di ulteriori monetizzazioni (circostanza inverosimile alla luce dell’avvenuto “blocco” di fatto, verificatosi negli ultimi mesi) con ciò senza voler in alcun modo confermare la condivisione o acquiescenza alla tesi accusatoria.
Confermiamo, pertanto, di essere impegnati solo al fine di portare a termine i lavori, far crescere l’azienda conservandone valori e posti di lavoro e notizieremo, con prontezza e trasparenza, le autorità indaganti di ogni passo in tale direzione.
Confidiamo nella collaborazione di tutti.