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Caso dell'ex tronista non assunta dopo il concorso: per il Comune è tutto regolare

Nessun punto oscuro dunque, l’intera vicenda si riduce ad un semplice problema di comunicazione causato dall’ emergenza Covid in atto

La procedura di selezione per un posto di esecutore amministrativo di categoria «B» che ha visto coinvolta Anna Turchetto, ex tronista di Uomii & Donne, non presenta anomalie. Ad affermarlo il Comune di Vittorio Veneto che sta fornendo al legale della candidata tutta la collaborazione possibile e la documentazione relativa alla prova. Il sindaco Antonio Miatto esprime «massima fiducia nell’operato dei funzionari deputati alla gestione del concorso» e sottolinea come si tratti «in ogni caso di una questione che non coinvolge il livello politico della struttura municipale ma soltanto quello tecnico/amministrativo. E non potrebbe che essere così». 

Aggiunge Miatto: «La politica non ha parte alcuna nella gestione delle procedure concorsuali proprio per garantire la correttezza delle selezioni a fronte dei suoi legami con il territorio. Sono stato informato del caso ma la sua risoluzione è affidata in toto ai funzionari dell’Ente». Quanto alle notizie comparse in questi giorni sulla stampa locale, la Presidente della Commissione d’Esame, l'avv. Paola Costalonga, spiega che «il motivo della non idoneità della Turchetto è dovuto agli errori commessi dalla stessa nella prova pratica. La conclusione della procedura selettiva che l’ha riguardata è stata rallentata dall’assenza di ben tre dipendenti dell’Ufficio Personale risultati positivi al Covid. Le prove pratiche e orali sono state concentrate nella stessa giornata. Al termine della prova orale la sig.ra Anna Turchetto è risultata essere la candidata migliore e questo le è stato comunicato il giorno stesso dandole come data di probabile assunzione gli inizi di ottobre. La procedura, nel suo complesso, a causa della ricordata assenza di personale è stata verificata attentamente in un secondo momento. Solo a quel punto sono emersi gli errori, di cui il più grave è risultato essere, a giudizio unanime della Commissione, "insuperabile"».

Ma di che tipologia di prova si trattava? «Alla candidata era stato chiesto di predisporre al computer e di stampare una lettera». C’è però anche la questione del disconoscimento della prova da parte della candidata. «La stessa non ha apposto la sua firma sulla prova perché nessun partecipante ad una selezione pubblica firma mai il testo da lui elaborato. La firma dei candidati viene infatti raccolta altrove e precisamente sul foglio nel quale è scritta la traccia d’esame che viene estratta a sorte per ogni singolo concorrente. Il nome della sig.ra Turchetto che si legge sul foglio - spiega Costalonga - non è ovviamente stato scritto dalla candidata ma aggiunto dalla Commissione in sede di correzione per identificare la sua prova». Nessun punto oscuro dunque. L’intera vicenda si riduce ad un semplice problema di comunicazione causato dall’ emergenza pandemica in atto. 

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