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Adeguamento sismico, lavori al via all'istituto agrario "Sartor" di Castelfranco

All’importante disegno degli interventi dedicati all’attuale ed inadeguato istituto fanno parte, oltre alla nuova ala iniziata in questi giorni, il progetto per risolvere l’annoso problema della copertura dell’Istituto Sartor e l’imminente ristrutturazione dell’ex convitto

«Finalmente iniziati i lavori per la realizzazione dell’ampliamento dell’Istituto Agrario Statale “Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto»: Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, appoggiando un sassolino alla base del cantiere, annuncia con soddisfazione come simbolica “posa della prima pietra” l’opera per la realizzazione di un ampliamento previsto con il fine di trasferire parte degli studenti in un nuovo corpo di fabbrica adeguato sismicamente e conforme a tutte le normative vigenti in materia di edilizia pubblica scolastica. All’importante disegno degli interventi dedicati all’attuale ed inadeguato istituto fanno parte, oltre alla nuova ala iniziata in questi giorni: il progetto  per risolvere l’annoso problema della copertura dell’Istituto Sartor (appena realizzata) e l’imminente  ristrutturazione dell’ex Convitto per il ricavo di nuove aule recentemente appaltata con la cronologia dei relativi lavori che avranno inizio alla fine del corrente anno scolastico. La priorità data all’istituto agrario deriva da spazi carenti per l’uso formativo, l’assenza di laboratori necessari al piano didattico così come la mancanza di sala insegnanti, ricevimento ecc.

I lavori – assegnati con bando di gara alla ditta R.T.I. Tessaro Remo di Rubano (PD) mandataria, e Scolaro Impianti snc di Camposampiero (PD) mandante, per un importo di € 1.459.661 per i lavori e 57.533 € per oneri di sicurezza – rientrano nel piano triennale delle opere pubbliche 2019/2021 e sono interamente finanziati con Decreto del Ministero dell’Istruzione del 8 agosto 2017 n. 607. «Il nuovo edificio -spiega Marcon- si presenta come una appendice dell’esistente con la volontà di rendere organico l’intero complesso ed integrarsi all’insieme senza soluzione di continuità e nella maniera meno impattante possibile, anche sotto l’aspetto paesaggistico e la connessione tra vecchio e nuovo avviene nel modo meno invasivo possibile per l’esistente ed il fabbricato risulterà classificato NZEB (Nearly Zero Energy Building) secondo la classifica mondiale sull’efficienza energetica».

Alcuni dati:

Le aule sono disposte in serie, 7 per lato rispetto al corridoio di distribuzione, per un totale di 14 ed hanno una superficie utile netta > 59 m2 (dimensionate ai sensi del DPR 81/09), adatte pertanto ad ospitare fino ad un massimo di 30 studenti. Sono previsti due blocchi di servizi igienici per un totale di 14 nuovi wc, posizionati a ridosso del fabbricato esistente, suddivisi in 7 per sesso maschile e 7 per sesso femminile, di cui uno per genere specificamente dedicato ai portatori di handicap. L’illuminazione delle stesse è garantita in modo naturale da una grande vetrata trasparente strutturale ad alto isolamento termo‐acustico e della dimensione dell’intera parete che prospetta verso l’esterno, mentre l’aerazione naturale è assicurata da specchiature apribili ad alzante/scorrevole e da una porta che fungerà anche da uscita di emergenza (dotata di maniglione). Sui tre fronti orientati a sud, est ed ovest del nuovo volume è realizzato un portico di profondità pari a 2,50 m che fungerà da protezione solare ed atmosferica per le grandi finestrature delle aule ed inoltre creerà dei passaggi e delle aree ricreative riparate. Oltre ad un accurato studio bioclimatico sull’orientamento ed esposizione, il nuovo fabbricato è dotato di un involucro e di partizioni interne ad alte prestazioni di isolamento termoacustico garantite dalle stratigrafie dei vari elementi di chiusura (pareti, serramenti, solai di terra e di copertura). Gli impianti tecnologici del nuovo corpo saranno totalmente autonomi rispetto a quelli esistenti e faranno ricorso alle tecnologie più moderne per la riduzione dei consumi nonché all’uso di fonti ad impatto ambientale nullo. «La Provincia di Treviso -aggiunge il presidente Stefano Marcon- conta, a termini contrattuali, di terminare i lavori per luglio 2020 e gli studenti avranno nuova scuola per il prossimo anno scolastico. Chiedetemi se sono soddisfatto! Questi sono fatti, risultati concreti di cosa è in grado di fare la Provincia quando dignità e risorse le sono riconosciute». 

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