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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Montebelluna

Caso "Maffioli", i sindaci di Castelfranco e Montebelluna attaccano la preside

Il presidente della provincia, Stefano Marcon, sull'alberghiero: «C’è qualcosa che non va, non solo nello stile, ma anche nei numeri»

I Comuni di Castelfranco Veneto, Montebelluna e la Provincia di Treviso intervengono sul caso dell’Alberghiero. Spiega il Presidente della Provincia, nonché Sindaco di Castelfranco Veneto, Stefano Marcon: «Da Presidente dell’Ente che si deve occupare degli spazi scolastici, prendo atto che vengo informato delle scelte della Dirigente del Maffioli, Fusaro, tramite i giornali. C’è qualcosa che non va, non solo nello stile, ma anche nei numeri. Infatti, la Dirigente Fusaro dichiara di avere 10 prime a Castelfranco Veneto, di cui 2, stando alle sue dichiarazioni sono quelle che lei ha dirottato da Montebelluna a Castelfranco Veneto, peraltro senza averne bisogno. Infatti questo significa che le iscrizioni a Castelfranco Veneto giustificano 8 classi prime e non le 6 dai lei dichiarate pubblicamente alla Commissione consigliare comunale di Castelfranco Veneto riunitasi su sua richiesta. Capisco, e bisogna riconoscerlo, che la situazione dell’Alberghiero è complessa, ma è pur vero che la Provincia con il Comune di Montebelluna sta portando avanti una operazione strategica che già ci ha fatto acquisire tre milioni di euro per realizzare la succursale dell’Alberghiero a Montebelluna, ove non si vuole creare un polo professionale autonomo, bensì un braccio funzionale dell’alberghiero in linea con la vocazione territoriale di area vasta che l’istituto ha avuto fin dalle sue origini».

Aggiunge il Sindaco di Montebelluna, Marzio Favero: «La Preside Fusaro ha scelto di portare via 2 classi prime spegnendo la terza per la quale pure ci sono gli iscritti, convocando i genitori per dire loro che non c’erano alternative mettendo in difficoltà anche chi ha un figlio disabile. C’era un impegno assunto al Sant’Artemio fra la Provincia e il Comune e i due dirigenti scolastici del Maffioli e del Levi, e cioè quello di ritrovarci a bocce ferme con l’elenco degli iscritti per affrontare e superare assieme le eventuali difficoltà logistiche tenendo conto che ormai si tratta di sopportare ancora i sacrifici per circa un anno e mezzo, cioè il tempo necessario per avere la nuova sede dell’Alberghiero in via Biagi per la quale la politica con grande impegno in anni difficili è riuscita a portare a casa risorse preziose. Questo patto è stato violato in modo unilaterale senza avvisare gli altri interlocutori. La direzione regionale ci ha detto che i dati ufficiali su cui confrontarsi verranno ufficializzati lunedì 25 febbraio. Sconcerta che dopo l’aiuto offerto da Montebelluna e gli investimenti fatti dal Comune di Castelfranco Veneto a favore dell’Alberghiero in questi anni ci si trovi a dover fare i conti con un’azione che va contro quella alleanza strategica che le due Città vanno coltivando in un’ottica che da tempo ha superato i campanilismi per affermare una visione di area vasta».

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