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«Nessuno buco a bilancio, solo proiezioni previsionali di aumento costi»

Alcune notizie uscite sulla stampa locale, il Centro Servizi alla Persona Domenico Sartor intende fare alcune precisazioni

«Sulla stampa locale abbiamo letto alcune uscite tendenzialmente allarmistiche e strumentalizzanti - spiegano dal Sartor – quanto scaturito emerge da una relazione complessiva dell’operato del Sartor, presentata in Commissione, ma si parla in nessuno modo di “buco di bilancio” come invece qualcuno afferma. Fare certe affermazioni è quantomeno errato, se non grave. La parte finale della relazione che abbiamo consegnato al Comune parla infatti di un aumento dei costi ipotizzato come andamento tendenziale delle spese della struttura, facendo peraltro un raffronto col 2023 sul 2020. Ma è evidente: si tratta di una situazione comune a tutte le Rsa del territorio e, anzi, a tutte le pubbliche amministrazioni che devono far fronte agli aumenti dei costi di energia, gas e anche a cascata dei propri fornitori di servizi. Nulla di nuovo all’orizzonte dunque. Per di più, al Sartor l’aumento delle spese non riguarda solo la gestione, ma anche gli investimenti in favore della struttura e degli ospiti: abbiamo da poco acquistato un gruppo di continuità che ci rende autonomi in caso di emergenza, abbiamo in programma di realizzare un intervento di efficientamento energetico con pannelli fotovoltaici che ci consentirà di risparmiare aiutando l’ambiente… fermo restando che nella relazione si parla di costi previsionali 2023 su 2020, non è certo un’analisi di bilancio e pertanto non si può parlare di “buco”. Anche perchè grazie alla contrattazioni coi fornitori, potremmo comunque ridurre i costi e soprattutto siamo in attesa dell’auspicata modifica del Decreto Aiuti».

«Proprio in questo senso - spiega il presidente del Sartor di Castelfranco Veneto, Maurizio Trento – supportiamo la battaglia dell’URIPA, l’Unione Regionale Istituti Per Anziani Della Regione Veneta, la nostra associazione di cateogoria, affinchè faccia pressione sul Governo e faccia inserire anche le Ipab negli enti che abbisognano di supporto, visto l’aumento dei costi. Un problema comune a tutto il nostro comparto. In ogni caso quando avremo un’idea più chiara della situazione, la condivideremo col Comitato Famigliari e poi andremo in Cda per definire le azioni da compiere. Per questo, è bene evitare inutili allarmismi e parlare di “buchi a bilancio. Chi l’ha fatto sta danneggiando l’immagine di un ente che è diventato un esempio a livello nazionale e getta discredito sull’operato dei tanti dipendenti e volontari che, in questi difficili anni di pandemia, hanno dato tantissimo. Non si usi il Sartor per fare becera politica».

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