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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Presentata la stagione concertistica 2019 del conservatorio "Steffani" di Castelfranco

Torna Chiave Classica, la stagione di concerti al Teatro Accademico. Nove date da gennaio a maggio, per altrettanti incontri con la musica classica

Dopo il successo delle prime sei edizioni, torna Chiave Classica, la stagione di concerti al Teatro Accademico ideata e programmata dal Conservatorio Agostino Steffani in collaborazione con il Comune di Castelfranco e pensata come un appuntamento destinato a tutta la Marca trevigiana. Nove date da gennaio a maggio, per altrettanti incontri con la musica classica.

Incontri nel foyer alle 20.15. Presentata questa mattina, nello spazio stampa di Sant’Artemio-Provincia di Treviso, la stagione di Chiave Classica, il cartellone di concerti al teatro Accademico di Castelfranco. “Sono felice di poter ospitare una conferenza del Conservatorio in Provincia. Perché il Conservatorio di Castelfranco è l’università della musica di questo territorio e merita tutto il supporto possibile” spiega il presidente Stefano Marcon. A rinsaldare il legame con le istituzioni è Stefano Canazza, direttore dello Steffani. “Il Conservatorio è una realtà culturale che abbina ricerca e produzione. E si mette al servizio delle istituzioni e del territorio. La stagione di concerti è un modo per produrre e proporre cultura alla portata di tutti”.

L'apertura di stagione sarà il 25 gennaio 2019 e propone un progetto coreutica dedicato alla musica di Philip Glass che vedrà interprete Bernardino Beggio (pianoforte) con Elena Friso (danza e coreografia) per la regia di Laura Pulin. I 20 Piano Etudes per pianoforte sono stati composti durante gli anni dal 1991 al 2012. La loro configurazione finale in Libro I (Book I) e Libro II (Book II) è stata determinata dalla musica stessa nel corso della sua composizione. “Il Book I (Etudes 1–10)-scrive Glass nella prefazione- ha avuto un duplice obiettivo: da un lato l’esplorazione di una varietà di tempi, tessiture e tecniche pianistiche, dall’altro intendeva fungere da strumento pedagogico, attraverso il quale io stesso avrei migliorato il mio modo di suonare il pianoforte. Ambedue gli obiettivi sono stati raggiunti pienamente dal Libro I. Ho appreso molto sul pianoforte, e studiando questa musica sono diventato un pianista migliore. In ultima analisi, gli Etudes sono pensati per essere apprezzati non solo dagli ascoltatori in genere, ma specialmente da coloro che hanno l’abilità e la pazienza di imparare, suonare ed eseguire la musica per proprio conto”.

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Venerdì 8 febbraio il cartellone propone Viva Voce, un viaggio nel canto popolare su elaborazione di grandi protagonisti della musica colta che vedrà protagonisti Cathy Di Zhang (voce), Marcello Fera (violino) Alberto Casadei (violoncello) e Filippo Faes al pianoforte. Un recital classico con musiche di Bach, Beethoven e C.Franck vedrà il 15 febbraio protagoniste Vera Vaidman (violino) ed Emanuel Krasovsky (pianoforte) mentre l'8 marzo è atteso il concerto dell'orchestra sinfonica del Conservatorio con un programma interamente dedicato a Caikovskij e la direzione di Ernest Hoetzl.

Ernest Hoetzl è laureato in filosofia e filologia antica, con studi di latino, greco e sanscrito, presso l’Università di Graz. Diplomato in direzione d’orchestra con Milan Horvat all’Università delle arti di Graz, è attualmente Dottore in Filosofia musicale e Professore in Storia della Musica e Direzione d’orchestra presso la stessa Università. Spesso definito come un ambasciatore austriaco della musica, Ernest Hoetzl collabora regolarmente con più di 30 orchestre in tutto il mondo: la Bombay Chamber Orchestra, come direttore ospite principale; la Philippine Philharmonic Orchestra; Delhi Symphony Orchestra di Nairobi (Kenya); Manila Symphony; Sinfonica di Monterrey (Messico); Festival Orchestra Penang (Malesia); Orchestra Classica di Madeira; Orchestra Sinfonica di Stato Adana (Turchia); Orchestra da Camera di Teheran; Orchestra de l' Institut Musical Alger (Algeria); ecc. Inoltre è direttore ospite di prestigiose orchestre quali Wiener Concertverein al Musikverein di Vienna; Armenian Philharmonic Orchestra; Orchestra Filarmonica di Toronto; Orquestra Metropolitana Lisboa in Portogallo; Sinfonica di Singapore; Filarmonica di Brno, Orchestra Sinfonica di Budapest; ecc. Dirigendo a Pyongyang e Changwon è l'unico direttore ad aver lavorato in entrambe le Coree con la Murandong National Symphony Pyongyang della Corea del Nord, e la Changwon Symphony della Corea del Sud.E' stato il primo musicista occidentale ad esibirsi nell'Iran postrivoluzionario. Nel 2008 è stato insignito dell'Ordine d'oro per meriti per la Repubblica d'Austria dal Presidente di stato, e nel 2009 ha ricevuto l'Ordine di grandi meriti dello Stato della Carinzia da parte del governo della Carinzia.

Il 23 marzo Sofia Bolzan, brillantemente diplomata allo Steffani, torna da giovane professionista insieme ai suoi ex docenti Stefano Pagliari, con Luca Volpato (viola), Francesco Galligioni (violoncello) e Andrea Rebaudengo (pianoforte per un programma dedicato alla musica da camera francese, con quintetti di Gabriel Faurè e Cesar Franck. A Debussy e Ravel è dedicato poi il recital pianistico che Giovanni Umberto Battel terrà giovedì 8 marzo. Nino Rota e Johannes Brhams compongono la scelta del concerto di venerdì 5 aprile con Trio "Romantico e non solo". In scena Roberto Scalabrin (clarinetto), Vittorio Ceccanti (violoncello) e Massimiliano Ferrati (pianoforte). Una data da sold out è quella del 12 aprile: in scena il Made in Italy del Gomalan Brass Quintet.

Il Gomalan Brass Quintet è un gruppo d’ottoni eclettico ed estremamente dinamico, costituito da cinque raffinati musicisti, prime parti in importanti orchestre italiane: Marco Braito (tromba), Marco Pierobon (tromba), Nilo Caracristi (corno), Gianluca Scipioni (trombone), Stefano Ammannati (tuba). Grazie all’avvincente sinergia tra abilità esecutiva e coinvolgimento teatrale, cifra distintiva del quintetto, il Gomalan Brass si destreggia con disinvoltura all’interno di un repertorio vastissimo, che spazia dal rinascimento al melodramma e alla musica contemporanea, senza disdegnare incursioni nel repertorio della musica per film. Chiave Classica 2019 concluderà giovedì 2 maggio con l'orchestra d'archi "Agostino Steffani" diretta da Alberto Vianello: la serata, che propone musiche di Mendelsshon ed Ernest Bloch vede ospite il violinista Dario Samarani, ex allievo del Conservatorio, insieme a Paolo Tirro (pianoforte)

 Ogni appuntamento sarà preceduto alle ore 20.15 da una presentazione nel foyer Teatro curata da giornalisti, studiosi, critici musicali.

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