Chiesetta di Villa Callegari: gli ex studenti del collegio testimonial del restauro
In Colonia Agricola sono state raccolte nuove donazioni per la prosecuzione dei lavori per dare inizio, almeno moralmente, ai lavori
Anche quest’anno, gli “ex ragazzi” dell’Opera Pia Colonia Agricola Vittorio Emanuele III si sono ritrovati a Vascon di Carbonera, dove sorgeva la settecentesca Villa Callegari che li ospitò, nei luoghi che ora sono la sede di Alternativa Ambiente cooperativa sociale. Hanno così festeggiato i loro intensi legami tra loro e con la figura del loro “padre”, don Raffaele Crosato (scomparso 15 anni fa), condividendo il momento con la comunità di Vascon invitata dal parroco, don Renato Gazzola a partecipare alla Santa Messa domenicale celebrata, per l’occasione, nel cortile della Colonia Agricola.
Per le decine di convenuti, e per i molti che non hanno potuto partecipare perché lontani o per gli acciacchi dell’età ma sempre uniti al gruppo, è stato anche il momento dell’inaugurazione morale del cantiere di restauro di quella che fu la chiesa del loro collegio: una piccola chiesa, oggi inagibile e pericolante, per la quale nei giorni scorsi hanno potuto far issare le impalcature di sostegno, dopo che da mesi gli “ex allievi” sono impegnati a sollecitare le Autorità competenti a tutelare e valorizzare il manufatto sacro riuscendo, per il momento, a raccogliere i fondi necessari per l’urgente messa in sicurezza della struttura , confidando nell’interesse sollevato in possibili donatori e nella vicinanza di Alternativa Ambiente cooperativa sociale.
Così come hanno spiegato i coordinatori degli Ex allievi, Francesco Merlo (geometra che ha firmato il progetto di intervento) e Gabriele Vidali, «Pur tra tutte le incertezze del periodo, stiamo provvedendo a mettere in sicurezza la struttura, che difficilmente potrebbe altrimenti reggere la prossima stagione fredda. E anche se il crowdfunding avviato lo scorso anno non ha avuto l’esito sperato, stiamo investendo le risorse raccolte per questo intervento urgente, augurandoci di trovare anche quelle per proseguire nel restauro per restituire alla comunità questo prezioso punto di riferimento, di incontro, di identità». Marco Toffoli, presidente di Alternativa Ambiente cooperativa sociale, ha puntualizzato: «Plaudiamo all’attività degli ex allievi e siamo loro vicini; abbiamo realizzato anche noi delle piccole raccolte di fondi e interpellato Autorità e possibili benefattori per poter sostenere il loro progetto di restauro. Purtroppo, stante anche l’ormai prossima scadenza della concessione d’uso dell’area da parte del Comune di Carbonera, sua proprietaria, prevista nel 2025, nonché stanti le note difficoltà del periodo per tutto il Terzo settore, non possiamo investire in questa meritoria impresa, per le quali siamo però sempre disponibili per il supporto amministrativo e organizzativo, oltre che con le liberalità dei nostri soci». Intanto, con lungimirante coraggio, gli ex allievi hanno compiuto i primi passi e durante la Festa sono stati raccolte nuove donazioni per la prosecuzione dei lavori. E sicuramente gli indomiti “ex ragazzi” non si fermeranno davanti alle difficoltà che proprio in Colonia Agricola hanno imparato, fin da piccolissimi, ad affrontare e a superare con la guida di don Raffaele.
L'EDIFICIO
L’oratorio dell’Annunziata, la cappella di Villa Callegari, è il più antico edificio sacro di Vascon, citato dal vescovo Fortunato Morosini nel 1717 come unica chiesa campestre del paese. Dal 1826 fu di proprietà della famiglia Callegari e nella seconda metà dell’Ottocento Marianna Callegari vi ospitò spesso il nipote sacerdote, Giuseppe Callegari (nato a Venezia nel 1841) divenuto vescovo di Treviso nel 1880 e ordinato cardinale nel 1903 da papa Pio X, che era stato a lungo suo collaboratore, frequentando anche la villa di Vascon.
Villa Callegari e le sue pertinenze, all’inizio del XX secolo risultano piuttosto cambiate e compromesse, con l’Oratorio ampliato nella parte del presbitero e dell’altare. I continui cambi di proprietà non ne favorirono la conservazione, tanto che anche della “Pala del Tiepolo di buona forma” custodita nella chiesetta, descritta dal vescovo Federico Zinelli in un documento del 1867, si sono perse le tracce. Con il generoso lascito del cav. Ernesto Dartora da Onigo (1858-1939), il complesso divenne di proprietà provinciale per essere destinato, a partire dal 1927, a sede dell’Opera Pia Colonia Agricola Vittorio Emanuele III gestita dai Padri Giuseppini, che vi accolsero centinaia di orfani della I e della II Guerra Mondiale: giovani e giovanissimi che trovarono ospitalità nella Colonia e che impararono un mestiere in quelle che furono le prime scuole di formazione professionale della provincia di Treviso, nate proprio dall’esperienza della Colonia.
Negli anni Sessanta, dopo che le scuole di formazione professionale furono trasferite nell’attuale sede di Lancenigo, l'oratorio e la villa caddero in abbandono fino a quando, negli anni Settanta, l’area ricominciò a vivere con la nascita della Cooperativa Alternativa, poi divenuta Alternativa Ambiente cooperativa sociale. Grazie a quella ritrovata vitalità, nel 1979 gli abitanti di via Callegari e di via Valier restaurarono volontariamente la chiesetta, festeggiando poi la loro opera con la Festa di Primavera il 25 marzo di ogni anno, con incontri molto sentiti e partecipati che si sono ripetuti fino a pochi anni or sono. E che gli "ex ragazzi" vogliono riprendere a organizzare.