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Attualità Montebelluna / Via Feltrina Nord

Chiusura del viadotto ferroviario sulla Feltrina: è caos a Montebelluna

Silvano Vernizzi, direttore generale di Veneto Strade: "Siamo stati costretti alla chiusura perché erano previsti dei lavori di sostituzione dei guard rail, ma poi sono avvenuti degli imprevisti"

“Siamo molto dispiaciuti per il caos di traffico che si è creato a Montebelluna a causa della chiusura del viadotto ferroviario lungo la Feltrina, ma non c’erano alternative”. Silvano Vernizzi, direttore generale di Veneto Strade interviene sulla vicenda e precisa: “Siamo stati costretti alla chiusura perché erano previsti dei lavori di sostituzione dei guard rail che non avrebbero  causato alcun problema alla circolazione. Purtroppo (o per fortuna dipende dal punto di vista) rompendo i cordoli di cemento armato per piantare i sostegni per i nuovi guard rail ci siamo accorti che il calcestruzzo era carbonatato per 4-6 centimetri di spessore. Da qui la decisione di chiudere”. In questi giorni si lavora senza pause per  togliere dalle travi portanti del ponte circa 6 centimetri di calcestruzzo, sostituire i ferri ammalorati e riportare all’altezza originaria le travi con idonea malta cementizia. Sia chiaro – aggiunge Vernizzi -  il ponte non è a rischio di crollo, ma diminuire lo spessore delle travi e mantenere il traffico in esercizio avrebbe potuto comportare dei problemi”.

Sulle ultime esternazioni apparse sui giornali da parte del sindaco di Montebelluna il direttore generale di Veneto Strade precisa: “Non c’è stata da parte nostra alcun mercanteggiamento con il comune di Montebelluna; abbiamo solo detto agli amministratori quello che diciamo a tutti gli enti quando ci sono strade comunali interessate dalle deviazioni per chiusura delle regionali. E cioè: considerando che le strade comunali hanno fondazioni più leggere delle regionali, e che il transito di mezzi pesanti  provocano dei danni all’asfalto, avremmo eseguito i lavori necessari per riparare gli eventuali danni, compreso le nuove asfaltature. Nient’altro – aggiunge Vernizzi - Perché non è abitudine di questa società fare dei mercanteggiamenti con i comuni per consentire le deviazioni sulle loro strade. Il comune di Montebelluna legittimamente  ha negato la deviazione verso l’abitato di Biadene, che sarebbe stata la migliore perché avrebbe consentito ai mezzi pesanti di non dover fare deviazioni per quasi 40 chilometri. Ovviamente – conclude Vernizzi - ci atterremo alle disposizioni dell’amministrazione  e cercheremo di ridurre i tempi di chiusura del viadotto accelerando per quanto possibile i lavori che dovrebbero terminare il 12 settembre”.

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