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Cia Treviso in Prefettura: «Chiediamo sostegno nel dialogo con Governo»

«Cerchiamo la possibilità di fare programmazione con la certezza di una sostenibilità economica. Alcuni settori, come il zootecnico, sono al collasso serve un urgente confronto per definire interventi tempestivi ed efficaci»

La delegazione di CIA Agricoltori Italiani Treviso si è recata in Prefettura Treviso, ricevuta dal il viceprefetto vicario Antonello Roccoberton,  per presentare un documento di proposte al Governo per misure urgenti a sostegno del comparto agricolo in forte difficoltà, con settori vicini al collasso a causa della pandemia, dell’aumento del costo delle materie prime e della mancanza di forniture conseguentemente alla guerra in Ucraina e alle difficoltà climatiche sempre più critiche. Una manifestazione generale di carattere regionale che ha visto tutte le CIA del Veneto recarsi nelle rispettive prefetture.

“Siamo qui per chiedere al Prefetto di essere portavoce nei confronti del Governo e delle istituzioni centrali delle istanze del settore agricolo del nostro territorio. Vogliamo cercare un confronto e un dialogo, senza alzare i toni, per far si che siano previsti degli interventi tempestivi ed efficaci per poter garantire la sopravvivenza delle nostre aziende. -  dichiara Salvatore Feletti, presidente CIA Agricoltori Italiani Treviso – Abbiamo bisogno di fare programmazione con la certezza di una sostenibilità economica delle filiere, come ad esempio il settori zootecnico, che sono vicini al collasso a causa della mancanza di forniture, dei costi di produzione triplicati e dei ricavi che si misurano al centesimo.”

Il settore agricolo veneto è strategico sia per l’approvvigionamento alimentare della popolazione che per l’economia del nostro territorio. Il periodo del lockdown severo della primavera 2020, in particolare, ha fatto emergere questo dato di realtà: oggi all’agricoltura viene finalmente riconosciuto un ruolo di primaria importanza. Nel 2021 il valore della produzione lorda del comparto agricolo veneto è stato stimato in 6,4 miliardi di euro. 61.138 le aziende agricole venete regolarmente iscritte negli appositi registri delle Camere di Commercio, mentre gli occupati nel comparto sono, complessivamente, 75.650.
Nonostante questi numeri di rilievo, la pandemia da Covid-19, prima, e la crisi internazionale, adesso, rischiano di mettere a repentaglio la sostenibilità dell’intera filiera agroalimentare, con ripercussioni che, a cascata, ricadrebbero sull’intera società. Fra i primissimi effetti negativi a svantaggio dei cittadini, un incremento ingiustificato dei prezzi dei prodotti agroalimentari. Nell’ambito di questo scenario, il primario sta risentendo più di ogni altro comparto dell’aumento esponenziale dei costi delle materie prime, del prezzo dell’energia e dei mutamenti climatici ormai irreversibili, con prolungati periodi di siccità alternati a fenomeni metereologici particolarmente intensi, che finiscono con il compromettere le annate agrarie, in un circolo vizioso senza fine. Quella che stiamo attraversando è a tutti gli effetti una congiuntura straordinaria, rispetto alla quale le Istituzioni, e in primo luogo il Governo, sono chiamate a mettere in campo delle risposte altrettanto straordinarie.

La delegazione composta dal presidente Salvatore Feletti, dal vicepresidente Massimo Zaia e dal direttore Marisa Fedato di CIA Agricoltori Italiani ha sottolineato come le crisi pandemica e Ucraina si sommano alle pesanti problematiche climatiche che vedono nella preoccupante carenza della risorsa idrica e dell’aggravarsi di patologie della vite, come la Flavescenza Dorata, alcune delle principali criticità. All’attenzione del viceprefetto è stata portata anche la questione delle tensioni sociali che vedono molto spesso l’agricoltura, e gli imprenditori agricoli, oggetto di attacchi molto pesanti e frutto di una mancanza di dialogo e confronto. CIA Treviso ha chiesto il supporto del prefetto nel farsi garante della prosecuzione di dialogo e confronto nel territorio tra le diverse parti sociali a tutela sia del cittadino che delle tante famiglie che vivono di agricoltura e operano nel territorio.

Il viceprefetto ha accolto favorevolmente l’intento di dialogo e confronto promosso da CIA Treviso, assicurando che il Prefetto non mancherà di farsi portavoce del territorio presso le istituzioni centrali. “La mediazione e il dialogo sono gli elementi per riuscire a trovare risposta alle diverse problematiche.” – dichiara il viceprefetto vicario Antonello Roccoberton – “Le tematiche poste da CIA Treviso sono trasversali e connettono diversi settori e diverse esigenze, infatti gli aspetti sono molteplici e spesso sfuggono alla percezione generale.”

“Le proposte di CIA al Governo puntano anzitutto all’introduzione di sostegni volti a remunerare le perdite delle imprese agricole in seguito all’incremento dei costi di produzione, oltre a misure specifiche per sostenere i comparti direttamente colpiti dalla crisi russo-ucraina, come la zootecnia. Servono, inoltre, incentivi alla semina di mais anche attraverso strumenti assicurativi, in grado di remunerare un eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali. “La garanzia di un’equa distribuzione del valore aggiunto lungo la filiera agroalimentare, a partire dal rispetto del quadro normativo sulle pratiche sleali, e la riduzione decisa e strutturale del sistema di accise sui carburanti a partire dall’immediata eliminazione dell’IVA sulla parte delle accise per il gasolio, e l’attuazione di una politica energetica europea comune da fonti rinnovabili, avendo come obiettivo prioritario la salvaguardia del suolo agricolo.” – spiega Gianmichele Passarini, presidente CIA Agricoltori Italiani Veneto – “Per quanto riguarda la siccità (e i mutamenti climatici in generale), già adesso la rete idrica è in forte difficoltà quanto ad approvvigionamento a favore dei terreni agricoli; le prospettive da qui ai prossimi mesi rivelano un quadro piuttosto problematico. Se le superfici agricole non saranno irrigate in maniera adeguata, ciò comporterà inevitabilmente una scarsa resa dei raccolti sia per quantità che per qualità. Abbiamo interpellato il Governo affinché trasferisca risorse adeguate ai Consorzi di Bonifica per la realizzazione a breve-medio termine di una rete di impianti pluvirrigui in grado di provvedere all’irrigazione dei terreni agricoli in modo preciso e mirato, senza sprechi”.

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