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Covid, cippo in memoria degli operatori sanitari morti durante la pandemia

Sabato 20 febbraio l'inaugurazione nel Comune di Asolo, in occasione della Giornata nazionale dei professionisti sanitari. Omaggio a un anno dall'arrivo del virus in Veneto

Un cippo per onorare la memoria dei professionisti sociosanitari vittime del Covid, vicino al quale è stato piantato un ulivo. Il cippo in ricordo di tutte le vittime col camice della pandemia è stato inaugurato sabato mattina, 20 febbraio, dal sindaco di Asolo, Mauro Migliorini, e dalla vicepresidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Treviso, Lorena Zaninm nel parco di via dei Tartari.

La cerimonia, prima e unica del genere in provincia di Treviso, ha avuto luogo in occasione dell’odierna Giornata nazionale dei professionisti sanitari nel ricordo dei loro colleghi scomparsi per Covid. Il significativo evento ha visto la partecipazione dei Sindaci di Maser Claudia Benedos e di Fonte Luigino Ceccato, del consigliere regionale Tommaso Razzolini, degli onorevoli Ingrid Bisa e Giuseppe Paolin, oltre a tutti i Consiglieri comunali e ai membri della Giunta comunale, alle autorità militari, civili e religiose e ai rappresentanti delle associazioni del nostro territorio. «La Giornata nazionale dedicata ai professionisti sanitari, sociosanitari, socioassistenziali e del volontariato vittime della pandemia da Covid-19 è un momento molto importante e significativo- afferma il sindaco Mauro Migliorini - È una giornata che è stata istituita nel novembre 2020 con la Legge 155 per onorare l’impegno, il lavoro e la professionalità del personale sanitario nel corso della pandemia da Coronavirus, con il monito alle nuove generazioni a non dimenticare. Trovarci in un parco ad inaugurare un cippo per ricordare e per rendere memoria all’impegno incondizionato delle professioni che si sono messe in prima linea per combattere la pandemia è un gesto simbolico - continua il primo cittadino di Asolo -. Ma è un gesto a mio avviso doveroso non solo per dimostrare il rispetto e il ricordo per colleghi che non ci sono più, ma soprattutto per ricordare come il personale sociosanitario e i volontari in questi lunghi mesi dallo scoppio della pandemia siano stati per molti pazienti l’unico contatto con il mondo esterno. È un atto che rende merito ai tanti operatori sanitari tutt’oggi impegnati nella lotta al Covid - aggiunge Migliorini -. Molti hanno contratto il virus, un gran numero in tutte le professioni sanitarie, e troppi sono deceduti: oltre 300 medici, più di 80 infermieri, più di 20 farmacisti e via dicendo, che non sono semplici numeri ma persone, professionisti con le loro storie e le loro famiglie.

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Per non dimenticarli, l'amministrazione comunale di Asolo ha condiviso l’idea di collocare un cippo e porre a dimora un ulivo nel parco di via dei Tartari - prosegue -. Perché è un’area verde, ci sono dei giochi per bambini, a poche decine di metri ci sono degli impianti sportivi. È un luogo vivo, che viene vissuto da famiglie, bambini, adulti, ragazzi, nonni. Un punto di ritrovo e spensieratezza. Ma è anche un punto dove soffermarsi a riflettere, ricordare e ringraziare. L’ulivo - sottolinea Migliorini - è una pianta simbolo del nostro territorio, ma è una pianta che ha unito le genti e ha attraversato la storia dell’umanità, la cui simbologia è presente sia nei testi sacri come in poesie, metafore, scritti. Oggi è un emblema di pace, forza, fede, trionfo, vittoria, onore. E penso che tutto il personale sanitario meriti questo e non ignobili scritte fatte da persone inqualificabili. Che questo cippo - conclude il sindaco - sia da monito per tutti noi a non abbassare la guardia, altrimenti vanifichiamo quanto è stato fatto fino ad oggi».

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