Alberto e Francesco Stella, assistiti dall'avvocato Danilo Riponti, hanno parlato per la prima volta in pubblico (nel pomeriggio di oggi, martedì, presso la sede dell'azienda di famiglia, la "Stelbi" di Farra di Soligo), descrivendo la terribile esperienza del carcere, vissuta dopo la morte del barista Alessandro Sartor, scomparso a Tovena di Cison di Valmarino nella notte tra il 30 ed il 31 maggio, durante una rissa. L'autopsia, svelando che il decesso era avvenuto per un infarto e non per le percosse che alcuni testimoni avevano riferito agli inquirenti, ha portato alla scarcerazione dei giovani. Il padre dei due, Raffaele Stella, durante l'incontro con la stampa, si è visibilmente commosso, così come erano molto scosse le fidanzate e la sorella degli Stella.
Approfondimenti
-
Interviene per sedare una rissa, malmenato e ucciso: due fermati
-
Omicidio di Tovena, i fratelli Stella rispondono agli inquirenti: "Sartor è caduto da solo"
-
Tragedia di Tovena, scarcerati Francesco e Alberto Stella
-
Alessandro Sartor è morto a causa di un infarto, liberi i fratelli Stella
-
Tragedia di Tovena, attesa per l'analisi delle telecamere di videosorveglianza
-
I fratelli Stella: «Addolorati e vicini alla famiglia di Alessandro Sartor»
-
Tovena in lacrime per l'ultimo saluto ad Alessandro Sartor