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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Cittadella della salute inaugurata: «Giornata storica per Treviso»

Giovedì 29 dicembre taglio del nastro per il nuovo ospedale di Treviso alla presenza delle massime autorità civili e religiose. Il direttore generale dell'Ulss 2, Benazzi: «Sale operatorie pronte dal 1 marzo»

«Oggi inauguriamo una nuova eccellenza della sanità veneta: una struttura da 450 posti letto, con un’ampia area dedicata alle cure ad alta intensità e un blocco operatorio di ultima generazione, da 25 sale operatorie. Arriviamo a questa apertura dopo aver attraversato la pandemia ma, anche per questo, il nuovo ospedale di Treviso è una struttura plasmata dal Covid, con una progettazione d’avanguardia nella gestione di possibili criticità pandemiche e con ambienti in grado di mantenere una contaminazione controllata, senza il rischio di diffusione contagi, con soluzioni tecnologiche di aerazione all'avanguardia».

La cerimonia

Così il presidente Luca Zaia ha inaugurato questa mattina, giovedì 29 dicembre, la nuova Cittadella della Salute di Treviso all'ospedale Ca’ Foncello. Al taglio del nastro erano presenti l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, quello al Turismo e all’Agricoltura, Federico Caner, il sindaco di Treviso, Mario Conte, insieme a numerosi colleghi ed altre autorità del territorio, ricevute dal direttore generale dell'Ulss 2, Francesco Benazzi alla presenza del Vescovo di Treviso, Michele Tomasi, che ha benedetto il nuovo ospedale. L’edificio inaugurato oggi è frutto di un investimento complessivo di 271 milioni di euro. Dei totali 450, 76 posti letto sono di terapia intensiva (11 in più rispetto alla dotazione precedente), 324 sono riservati alle degenze chirurgiche, 50 all’area materno infantile. La Cittadella ospita 25 sale operatorie totali, concentrate ora in un unico polo, così suddivise: 12 multifunzionali e multidisciplinari, 2 operatorie ibride, 5 per radiologia interventistica, 4 per emergenza urgenza, 2 per taglio cesareo. Suddiviso in sei livelli l’edificio ospita complessivamente circa 2400 locali vari, su una superficie complessiva di circa 60mila metri quadrati. È allineato e integrato con quello dell’attuale Pronto soccorso che sarà mantenuto e ristrutturato.

Cittadella della Salute 2022

I commenti

«Treviso scrive oggi una pagina importantissima della sua storia - le parole del sindaco Mario Conte -. Inauguriamo un intervento prestigioso, che dà lustro non solo alla città ma alla sanità veneta. Non è stato facile perché il cantiere è andato incontro a mille difficoltà, oltre ad aver superato due anni segnati dalla pandemia. L'inaugurazione della Cittadella si collega anche ad un altro importante intervento che come aministrazione comunale stiamo portando avanti: la bonifica di Via Orsenigo. Oggi però il mio ringraziamento è tutto per il direttore generale dell'Ulss 2, Francesco Benazzi, che ha messo anima e corpo nel progetto e al presidente Zaia per la sua costante iniezione di ottimismo».

«È un modello destinato ad essere replicato - ha aggiunto Zaia -. anche su più grande scala come nel caso del nuovo Policlinico di Padova ma anche in altre realtà più vicine come nel caso dell’ospedale di Conegliano. È stato pensato come un ospedale innovativo, oggi è confermata l’intuizione e diventa anche la culla dei corsi universitari che qui sono ospitati grazie all’ateneo di Padova. Ha quindi tutte le caratteristiche per essere anche l’ospedale di Treviso un policlinico universitario, visto che è il luogo dove i ragazzi possono frequentare i sei anni del corso di laurea e specializzarsi in corsia. Questo con tutto l’apporto che può dare un simile contesto in termini di innovazione e di ricerca. Secondo le ultime rilevazioni, che saranno consolidate con i dati definitivi terminata la mensilità di dicembre, complessivamente quest’anno in Veneto i ricoveri sono aumentati del 5% rispetto al 2021, gli interventi chirurgici dell’8%, i trapianti del 9%: stiamo lavorando davvero con grande determinazione - ha proseguito il Governatore -. Il vero punto critico oggi è la mancanza di personale. Negi ultimi tre anni abbiamo assunto quasi 21mila professionisti della sanità. Considerando il delta con le cessazioni, ad oggi il saldo è di 3.063 operatori in più nelle nostre corsie. Sono numeri che confutano l’adagio che non c’è personale perché non viene assunto; solo quest’anno le assunzioni sono state 5.220, con più di 140 concorsi, ed il saldo fra entrate ed uscite nel 2022 conta oltre 200 nuovi professionisti. La vera sfida – ha concluso il Governatore - sia quella di pensare che in questo Paese mancano circa 50 mila medici; serve affrontare questa partita con una visione innovativa a cominciare dal superamento del numero chiuso all’università. Ma si deve portare avanti anche un’altra sfida: ci sono fior di professionisti obbligati ad andare in pensione dal servizio pubblico ma senza obblighi verso il privato. Su di loro facciamo investimenti nella formazione, sulle attrezzature, sui team, sulle strutture in maniera sempre più importante, ma quelli che intendono lavorare ancora dopo la pensione possono farlo soltanto nel privato. È opportuno cominciare a valutare che anche chi ha raggiunto l’età pensionabile possa in maniera volontaria proseguire il suo lavoro nel nostro sistema pubblico. Diversamente lo ritroviamo nella struttura privata al di là della strada».

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