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Mauro Migliorini è il nuovo presidente di Cittaslow International

Ad Orvieto il sindaco di Asolo eletto alla presidenza della rete internazionale che raggruppa 266 città di 30 Paesi ed aree territoriali del Mondo. I punti salienti del discorso

Un sindaco “Slow” alla guida dell'associazione che rappresenta la rete internazionale delle “città del buon vivere”. Il sindaco di Asolo Mauro Migliorini è stato eletto a stragrande maggioranza Presidente di Cittaslow Intenational, in occasione dell'assemblea generale dell'associazione svoltasi sabto 17 ottobre ad Orvieto.

Migliorini, il cui nome è stato proposto dal Coordinamento italiano delle Cittaslow, raccoglie il testimone dal presidente Stefano Parisi e rimarrà in carica tre anni, rinnovabili. È stato eletto anche il nuovo Comitato di Coordinamento Internazionale di Cittaslow, composto da rappresentanti di diversi Paesi: Spagna, Germania, Austria, Polonia, Francia, Italia, Turchia, Corea del Sud, Belgio, Norvegia, Canada, Taiwan, Regno Unito, Portogallo, Cina e Cipro Nord. Tra questi nominativi il presidente nominerà il Comitato di presidenza, una sorta di “giunta esecutiva” che lo affiancherà nel suo operato. Il network di Cittaslow International è attualmente costituito da 266 città presenti in 30 Paesi ed aree territoriali del mondo. La caratteristica che unisce i Comuni aderenti alla rete internazionale è quella di essere “animati da individui curiosi del tempo ritrovato, dove l'uomo è ancora protagonista del lento e benefico succedersi delle stagioni”, “rispettosi della salute dei cittadini, della genuinità dei prodotti e della buona cucina”, “ricchi di affascinanti tradizioni artigiane, di preziose opere d’arte, di piazze, di teatri, di botteghe, di caffè, di ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati” e “caratterizzati della spontaneità dei riti religiosi, dal rispetto delle tradizioni, dalla gioia di un lento e quieto vivere”.

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Nel suo discorso di insediamento il sindaco di Asolo ha posto in stretta relazione le linee programmatiche del suo mandato di Presidente con la nuova attualità di questi tempi, dominata dall'emergenza Covid-19. «Viviamo in un momento storico particolare a causa della pandemia da Coronavirus che ha colpito e sta colpendo, dove più, dove meno, tutte le nostre comunità - ha affermato Migliorini - e ho pensato che, forse, i nostri principi, le radici di Cittaslow, possono essere delle risposte concrete, tangibili e percorribili contro l’incertezza e le incerte coordinate delle paure del tempo che viviamo: l’equilibrio tra uomo e uomo; tra uomo e ambiente; tra uomo e natura; tra uomo e società e via dicendo. Il lockdown - ha aggiunto - ci ha fatto apprezzare e capire l’importanza della resilienza: la capacità di far fronte in maniera positiva ad eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità. Una resilienza sociale capace di aggiustarsi rispetto al cambiamento, che ha evidenziato come esista una relazione tra resilienza sociale, resilienza ecologica e resilienza economica». Da qui le linee guida tracciate dal neopresidente di Cittaslow International per lo sviluppo del “buon vivere” nelle città della rete. In primo luogo le politiche energetiche e ambientali, la promozione delle fonti energetiche rinnovabili, la salvaguardia e tutela della biodiversità. Poi le politiche infrastrutturali: l'accessibilità ai servizi medici, l'abbattimento delle barriere architettoniche, le piste ciclopedonali. Quindi le politiche per la qualità urbana: piani di valorizzazione dei centri urbani, conservazione del paesaggio e recupero delle aree verdi, promozione dell'urbanistica sostenibile, valorizzazione e tutela delle piccole botteghe identitarie, dei prodotti locali e dei piccoli produttori locali. Tra le priorità anche le politiche agricole, turistiche e artigianali e le politiche per l'ospitalità: formazione alla buona accoglienza, itinerari slow, educazione alla salute, tecniche partecipative, formazione degli adulti. Infine la coesione sociale: dall'associazionismo alla politica partecipata, all'inclusione. Tra le nuove sfide che attendono i Comuni “Slow” di tutto il mondo: l'agroecologia, la rigenerazione urbana, la costruzione del capitale sociale e l'ecocivilizzazione. «Solo così - è un altro passo del discorso di insediamento - potremo competere non con la quantità, ma con la qualità. Non possiamo permetterci che la globalizzazione e l’emergenza sanitaria possano appiattire le differenze o nascondere le nostre peculiarità, le nostre eccellenze e i nostri punti di forza. Cittaslow - ha concluso Migliorini - oggi più che mai incidono nella quotidianità e propongono progetti post Covid-19 come vaccino della modernità»

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