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Museo Bailo, presentata la commissione per il rilancio

A Bonifacio, Casarin, Cavallarin e Manzato l'incarico di studiare il piano "Bailo 20.20" per la ridefinizione del polo museale trevigiano dedicato all'arte contemporanea

Una “super-commissione” per elaborare e attuare, in sinergia con l’assessorato alla Cultura del Comune di Treviso, il piano di rilancio del Museo Bailo.

È stata approvata oggi, martedì 25 febbraio, dalla Giunta comunale di Treviso la composizione del gruppo di lavoro che, nei prossimi mesi, definirà una nuova visione per il Museo Bailo 20.20, destinato a diventare polo dell’arte moderna dal ‘900 al contemporaneo con spazi dedicati a collezioni permanenti e temporanee in una prospettiva di promozione dell’arte contemporanea come elemento di connessione innovativa con il mondo dell’impresa. Allo stato attuale, al Museo Bailo, sono in corso i lavori di ristrutturazione nell’ambito del secondo stralcio. Per questo motivo, si è reso necessario definire sia la destinazione degli spazi oggetto dell’intervento (distinguendo tra spazi destinati all’esposizione permanente e temporanea delle opere e quelli destinati al loro deposito, studio e raccolta della documentazione relativa) sia l’individuazione delle opere provenienti dalle collezioni civiche e le relative modalità espositive. A partire quindi dalla primavera del 2022, la città avrà, infatti, due grandi mostre, a Santa Caterina e al Bailo, che copriranno diversi periodi dell'anno con un sistema di eventi in contemporanea che darà ampio respiro alla città. Questi obiettivi saranno perseguiti da professionalità eterogenee con profili di innovazione e selezione accurata delle opere da esporre individuandole all’interno del catalogo generale del Museo. La nuova commissione Bailo 20.20 sarà composta Paola Bonifacio, Chiara Casarin, Martina Cavallarin ed Eugenio Manzato. 

I Professionisti

Paola Bonifacio è il Manager dei Musei Civici di Treviso. Vanta una solida e ampia formazione in ambito artistico: è laureata in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Udine e ha una specializzazione in Archeologia e Storia dell’arte moderna e contemporanea conseguita all’Università degli Studi di Siena. Rappresentante italiano all'International Visitor Program USA in Art management ed. 2005, è autrice di numerose pubblicazioni scientifiche, articoli e saggi d’arte, è stata consulente della Rai per il Friuli Venezia Giulia ideando soggetti e sceneggiature per documentari e programmi televisivi di Rai Storia. Ha inoltre pubblicato con la casa editrice Metamorfosi il libro “Il delitto Winckelmann. La tragica morte del fondatore dell'archeologia moderna”. È stata conservatrice della Pinacoteca Alberto Martini di Oderzo per Fondazione Oderzo Cultura.

Chiara Casarin, è direttore artistico dei Musei Civici di Bassano del Grappa. Curatrice, giornalista, ha insegnato a Ca’ Foscari, allo IUAV e all’ Istituto Europeo di Design. Vanta una pluriennale esperienza sia in Italia che all’estero e ha pubblicato articoli, saggi e recensioni di eventi artistici e culturali su quotidiani e riviste scientifiche nazionali ed europee. Ha pubblicato “L’Autenticità nell’arte contemporanea”, ZeL Edizioni, Treviso. È componente del Comitato Scientifico delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e membro del Comitato Scientifico della Biblioteca Internazionale La Vigna, Vicenza. È laureata in Storia dell’Arte alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna con una tesi di laurea in semiotica dell’arte; ha un Dottorato di Ricerca in Storia dell’Architettura e della città, Scienze delle Arti e Restauro alla Scuola di Studi Avanzati di Venezia. Ha all'attivo un anno di formazione presso il Centre de Recherche sur les Arts et le Langage dell’EHESS e due anni di ricerca presso l’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi e un diploma di maestro restauratore con specializzazione in restauro di dipinti antichi. E’ stata membro fondatore della Fondazione Carlo Gajani di Bologna. Ha lavorato, tra gli altri, per la Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici di Venezia e laguna – Palazzo Ducale, le Gallerie dell’Accademia, la Fondazione Bevilacqua La Masa. Ha fondato Venice Art Society di Venezia di cui è stata presidente. Ha curato esposizioni per i Musei civici di Treviso, per il Premio triennale di scultura Arturo Martini e ha lavorato presso la Fondazione Benetton Iniziative Culturali di Treviso. Promuove un progetto di valorizzazione delle collezioni permanenti e di rinnovamento museale mediante eventi, cicli di conferenze ed esposizioni dedicate alle manifestazioni artistiche più recenti

Martina Cavallarin, formatasi all’Università Cà Foscari di Venezia nel Corso di studi in Lettere Moderne, Dipartimento di Storia e Critica delle Arti è critica d’arte, è curatrice indipendente e saggista e si occupa di Arti Visive contemporanee con uno sguardo che spazia tra differenti linguaggi e necessarie contaminazioni. Ha progettato e curato mostre internazionali e pubblica libri e cataloghi distribuiti in Italia e all'estero. Ha svolto e tiene ancora corsi e workshop a l’Accademia di Belle Arti di Venezia, all’Istituto Europeo di Design Spa (sede di Venezia), in associazioni e gallerie private. La sua attenzione è rivolta ai giovani artisti, critici, curatori, lavorando sulla formazione e modalità di inserimento e di crescita all’interno del Sistema dell’Arte Contemporanea. Ha partecipato a giurie e comitati scientifici all’interno di istituzioni private e pubbliche. Ha fondato nel 2009 “scatolabianca”, associazione di cui è presidente e direttrice, dedicata prevalentemente all’Arte Visiva Contemporanea. Nel 2019 è stata curattrice di 10 X 100 Fabbrica d'arte contemporanea, un progetto Arte / Impresa della Giovanardi spa, e di Art Residences Open Dream. Nello stesso anno ha fondato a Venezia STUDIO Contemporary Art, un luogo ibrido in cui s’incontrano l’Arte Contemporanea e l’Attività Manifatturiera, Artigianale e Industriale. Nel 2020 è chiamata a presiedere e dirigere l'Associazione culturale 5400K Sperimentazione Arte e Design, progetto che include la collaborazione con la Regione Puglia, Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione Del Territorio.

Eugenio Manzato, allievo di Rodolfo Pallucchini all’Università di Padova (laurea in Lettere con tesi in Storia dell’arte nel 1970, indi corso triennale di perfezionamento in Storia dell’arte). Assistente all’Università di Udine negli anni ’70 (sono di questo periodo saggi e articoli sull’arte veneta dal Cinquecento al Settecento) e vincitore di concorso per professore associato di Storia dell’arte nel 1980. Direttore dei Musei Civici di Treviso dal 1980 al 2001: nell’ambito di questo lavoro organizza numerose mostre, di cui cura il catalogo scientifico (Artisti trevigiani della prima metà del Novecento, 1983; Paris Bordon, 1984; Il giovane Arturo Martini, 1989; Filippo De Pisis. La collezione Malabotta, 1995), e pubblica libri e guide sia riguardanti i musei civici che la città di Treviso (Treviso città d’arte, Treviso 1982; Il Museo Civico “Luigi Bailo”-Treviso, Milano 1986; Musei Civici Trevigiani. Villa Lattes-Istrana, Milano 1990). In particolare organizza con assiduità mostre di manifesti tratte dalla Raccolta Salce, curandone spesso i cataloghi e approfondendo la storia della collezione attraverso la consultazione dell’archivio, di cui cura la catalogazione. Dopo l’uscita dai musei civici continua ad occuparsi di arte veneta, con importanti pubblicazioni, e di cartellonismo (La luce sul filo: lampadine nei manifesti della raccolta Salce, 2003; Treviso, in La pittura nel Veneto. Il Novecento, Milano 2006; Auchentaller cartellonista, 2008; Il paesaggio nella pittura del ‘900 a Treviso, Venezia 2009; La scoperta e la valorizzazione di Tomaso da Modena, in Orsola svelata. Il restauro del ciclo di affreschi di Tomaso da Modena, Vicenza 2009; Per un repertorio degli scultori trevigiani del novecento, in Il vasaio innamorato. Scritti per gli 80 anni di Alessio Tasca, Treviso 2010; I dettagli raccontano, in E. Dezuanni, E. Manzato, G.C.F. Villa, Lorenzo Lotto. Emozioni nascoste, Crocetta del Montello 2011; Silvio Delneri pittore e cartellonista, in Quaderni della donazione Eugenio da Venezia. Venti, 2012; de Giorgis e Treviso, in Renato de Giorgis (1923-2009). Pittura, grafica, fotografia, a cura di S. Franzo, catalogo della mostra, Treviso 2013; Un artista completo , in Giovanni Barbisan. Dipinti disegni incisioni dal 1931 al 1988, catalogo della mostra, Treviso  2014; Gino Rossi tra Veneto e Bretagna, in I Nabis, Gauguin e la pittura italiana d'avanguardia, catalogo della mostra, Rovigo 2016).

Prospettive

Una volta completati concept/book store e le ampie sale per le mostre temporanee, al Museo Bailo verrà portata avanti, anche grazie al lavoro della commissione, la strategia di marketing territoriale già avviata con successo a Santa Caterina. La mostra “Natura in Posa – Capolavori dal Kunsthistorisches Museum in dialogo con la fotografia contemporanea” sta raccogliendo ottimi risultati, con circa 40 mila visitatori (al 23 febbraio), 800 proposte didattiche, 300 classi che la hanno visitata, oltre 350 articoli di stampa dedicati, 40 eventi co-realizzati in mostra (tutti sold out) e 500 mila interazioni con i post sui social dedicati della mostra. Grazie all’accordo quadriennale con Civita Tre Venezie e alla strategia di marketing integrata tra la Mostra “Natura in Posa” e le collezioni civiche permanenti, il Comune ha incassato, nel bimestre dicembre-gennaio 2019/2020, 5478 euro che potranno essere quindi re-investiti in progetti per la città. «Grazie al contributo di grandi professionisti ed esperti d’arte antica e contemporanea, marketing applicato all’arte e valorizzazione, anche in chiave turistica, dei Poli museali, potremo sviluppare nel migliore dei modi il progetto Museo Bailo 20.20», le parole dell’assessore ai Beni Culturali e Turismo Lavinia Colonna Preti. «Riunire sensibilità, competenze e percorsi formativi brillanti come quelli di Bonifacio, Cavallarin, Casarin e Manzato è fondamentale per fare poi sintesi e definire un piano di rilancio che renda il Bailo un punto di riferimento a livello nazionale non solo per le importanti collezioni di Arturo Martini e Gino Rossi ma anche per l’arte contemporanea. Lavoreremo in grande sinergia perseguendo l’obiettivo di invertire un trend: il Bailo è un Museo dalle enormi potenzialità che potranno essere espresse solo grazie a una nuova visione che unisca la scientificità al buon marketing museale».

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