Con Bettella, Toffanin e Pantaleo una lezione di sport e inclusione
L’impegno, le aspirazioni, i risultati: questa mattina alla Nostra Famiglia- IRCCS E. Medea di Conegliano testimonial d’eccezione hanno raccontato la loro esperienza a 140 studenti dei corsi di laurea in fisioterapia e in terapia occupazionale
Ieri mattina, 6 aprile, la sede di Conegliano dell’Università di Padova, ha organizzato in modalità on-line una originale lezione rivolta agli studenti del 1° anno dei corsi di laurea in Fisioterapia e in Terapia Occupazionale nell'ambito del corso di Metodologia Generale dell'esercizio professionale. L’incontro era finalizzato ad approfondire la tematica Disabilità e Autonomia attraverso la testimonianza di alcune persone con disabilità che vivono esperienze significative di partecipazione.
«E’ stata una lezione decisamente interessante -commenta il prof. Riccardo Verza, Coordinatore dei corsi di laurea della sede di Conegliano dell’Università degli Studi di Padova- da ogni testimonianza sono emersi importanti spunti di riflessione, utili per aiutare i futuri operatori della riabilitazione a comprendere la complessità dei concetti di autonomia e partecipazione».
Tra i relatori, alcuni sono riusciti a realizzare le proprie aspirazioni nella carriera sportiva (anche ad alti livelli), altri nelle normali attività della vita quotidiana. Professori d’eccezione della mattinata sono stati l’atleta paralimpico Francesco Bettella, vincitore di 4 medaglie olimpiche nel nuoto, ex utente La Nostra Famiglia di Padova: laureato in ingegneria, Francesco sta svolgendo un dottorato di ricerca in neuroscienze presso l’Università di Padova. Marco Toffanin, atleta di handbike e dirigente dell'associazione sportiva ASD Restart Sport Academy, promuove l’inclusione sociale di ragazzi con disabilità attraverso il valore dello sport. Diana Pantaleo è invece una giovane donna che ha deciso di sfidare la sua patologia compiendo coraggiose scelte di vita orientate alla propria autonomia.
Abbiamo chiesto a Francesco cosa ha significato aver vinto quattro medaglie olimpiche? Ci ha risposto: «Per me è stato il coronamento di un obiettivo che mi ero prefissato. Quando Sali sul podio ti ripaga di tanto lavoro, dei sacrifici e fatiche. Arrivare dove sono arrivato era impensabile all’inizio perchè mi sono dato sempre tappe graduali e fattibili. Mai avrei pensato di arrivare così in alto».
Quali sono i punti di forza per il successo? «Innanzitutto bisogna essere disponibili a confrontarsi con i propri limiti, la volontà di mettersi in gioco e il desiderio di dare spazio alle proprie passioni».
Il ruolo della riabilitazione nella tua vita? «E’ stata fondamentale per la mia crescita, da quando a 3 anni frequentavo il Centro di Riabilitazione de La Nostra Famiglia di Padova è stato un susseguirsi di terapie e percorsi di mantenimento e perfezionamento. Ho avuto la fortuna di aver avuto fisioterapisti che hanno creduto in me e mi hanno proposto diverse attività motorie».
Alla lezione erano presenti 140 studenti dei cdl in Fisioterapia e in Terapia Occupazionale dell'Università di Padova, appartenenti alle sedi didattiche di Conegliano, Padova, Venezia e Schio.