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Vigili del fuoco: «Concorsi interni per ispettori ma nessun posto a Treviso»

I pompieri trevigiani iscritti al concorso, in caso di buon piazzamento in graduatoria, dovranno fare le valigie, incrementando ulteriormente la carenza di organico a livello provinciale

Due concorsi interni per la copertura di centinaia di posti per l’accesso alla qualifica di ispettore antincendi del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e per quella di caposquadra, ma per il Comando di Treviso non è previsto alcun posto. I tanti vigili del fuoco trevigiani che parteciperanno, in caso di buon piazzamento in graduatoria, dovranno quindi fare le valigie, incrementando ulteriormente la carenza di organico a livello provinciale, che nel corso del 2022 perderà per pensionamento altre 13 unità.

I commenti

«Come organizzazioni sindacali - esordiscono i rappresentanti sindacali territoriali - chiediamo certezze e riconoscimento e per questo rivolgiamo un appello ai sindaci della Provincia e al suo presidente, al prefetto e al presidente della Regione, affinché facciano propri i nostri problemi di organico e di scarsa considerazione territoriale per un corpo nazionale che svolge compiti importantissimi e delicatissimi per la sicurezza della provincia di Treviso. Per chi opera nel soccorso è necessario un certo equilibrio dato anche dalla stabilità del luogo di lavoro. La riconoscenza va alla provincia di Treviso e a i suoi vigili del fuoco che servono con orgoglio e impegno i suoi cittadini».

«Dalle utopistiche piante organiche che prevedono 348 unità in provincia - spiega Claudio Bertolo della Cgil vigili del fuoco di Treviso -, a giugno avremo solo 280 vigili del fuoco per scendere a 267 a dicembre 2022. L’organico necessario per dare un servizio minimo a Treviso è di 320 unità; ciò significa che mancano 40 pompieri all'appello, lavoratori che il Comandante dovrà cercare di reperire in qualche modo».

«La paura che si debba chiudere qualche distaccamento è alta - aggiunge Salvatore Iemmola della Uilpa vigili del fuoco - ma soprattutto rappresenta una sconfitta per chi opera il soccorso e un rischio per i sindaci che potrebbero perdere un servizio di soccorso essenziale».

«I ruoli tecnici non sono di meno - lamenta Antonio Zambon della Cisl Fns Belluno Treviso -, la carenza è del 50%: mancano 3 ispettori su 6. Se pensiamo che la provincia di Treviso si trova ai primi posti per pratiche di prevenzione incendi in Italia, questa non è certo la ricompensa agli sforzi sostenuti dai vigili del fuoco. Persino il Comandante provinciale viene spesso ‘rubato’ da Treviso per incarichi superiori a livello nazionale. Roma chiama e Treviso risponde, dunque - concludono i rappresentanti sindacali dei vigili del fuoco - ma il personale che sceglie questo salto di ruolo lo fa per passione e impegno, non certo per un aumento di stipendio di 40 euro a fronte di un importante incremento delle responsabilità. Inoltre la media dei partecipanti ha 50 anni e come premio dovrà fare le valigie e andar via di casa e dalla famiglia senza conoscere la sua destinazione né sapere quando tornerà».

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