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Confartigianato: «Aumentano gli impiegati ma molte aziende continuano a chiudere»

Confartigianato Imprese Castelfranco traccia il suo bilancio per il 2019. La mancanza di un turn-over generazionale incide sulle chiusure aziendali ma il lavoro è in aumento

Si è svolta nella tarda mattinata di mercoledì 18 dicembre la conferenza stampa di fine anno della Confartigianato di Castelfranco Veneto. Alla conferenza erano presenti tutti i membri della nuova giunta: il presidente Oscar Bernardi, i vicepresidenti Maurizio Cattapan e Andrea Scapinello e i membri Comin Davide, Frasson Guglielmo, Graziotto Daniele, Scappin Primo, De Marchi Michele e Serato Elvio.

«Un anno, il 2019, che si conclude con un bilancio positivo. Rispetto all'anno precedente si registrano un tasso di crescita del +7% quanto a numero di occupati nelle imprese del mandamento, una media di occupati per azienda di 7,6 (a differenza del 7,02 del 2018). In aumento anche il numero di aziende con servizi iscritte: 830, ossia trenta in più rispetto l’anno precedente – ad aprire i lavori il Presidente di Confartigianato Castelfranco Veneto, Oscar Bernardi – numeri positivi ma se guardiamo alla base molte imprese artigiane chiudono ancora. Il nostro impegno, come associazione di categoria, deve essere ancora maggiore: i nostri servizi devono essere su misura, in base alle esigenze perché è di questo che c'è bisogno, e insieme di flessibilità e di accompagnamento in questo difficile e particolare panorama economico». In Confartigianato di Castelfranco Veneto continua l’impegno verso la formazione: l’anno si chiude con oltre 100 corsi erogati, 930 discenti e 8750 ore di formazione obbligatoria; 60 tra corsi e workshop per quanto riguarda la formazione non obbligatoria e 1.310 partecipanti fra imprenditori e dipendenti delle aziende.

«Dobbiamo continuare ad investire sulla formazione – continua il vicepresidente e Vicario Maurizio Cattapan – certo tutte queste nuove norme non ci aiutano sembrano fatte apposta per complicare la vita di chi è abituato a lavorare. Sempre più professionalità che però spesso vengono usate per la gestione della burocrazia, per questo la nostra associazione deve essere pronta alle nuove esigenze». «Come si può notare dai dati, la castellana continua a crescere – dichiara il vicepresidente Andrea Scapinello che a livello provinciale rappresenta anche i giovani artigiani – a livello provinciale il nostro peso è di 11,24% rispetto all’11,14% dello scorso anno ma i nuovi soci sono un po' in calo ne abbiamo 52 iscritti rispetto ai 64 del 2018. Le realtà dell’artigianato che chiudono sono sempre di più: il maggiore protezionismo tra nazioni riduce le opportunità di business e i mercati asiatici intensificano la concorrenza rendendo ostica la sopravvivenza di piccole-medie aziende che tuttavia devono reagire e all’interno dell’Associazione possono trovare quell’opportunità su misura già accennata». La mancanza di un turn-over generazionale incide sulle chiusure, e proprio per questo l’associazione punta a sensibilizzare maggiormente il mondo giovanile, tentando di comunicare ai giovani un mondo, quello dell’artigiano, che appare essere troppo ostico e che sembra richiedere troppi sacrifici. Un nuovo modo di comunicare con i propri soci fa parte del nuovo programma dell’imminente 2020. “Un’associazione sempre più artigiana”: l’associazione di categoria punterà a proporre servizi su misura per la singola azienda artigiana, a seconda delle diverse esigenze, dimensioni, possibilità e a seconda delle varie evoluzioni caratterizzanti i diversi scenari. Un’associazione di artigiani per artigiani: la capacità di comprendere le difficoltà del mercato, individuare nuove opportunità e fondare delle strategie utilizzando efficacemente gli strumenti a disposizione, sono i servizi offerti da un’associazione i cui membri hanno affrontato in prima persona queste sfide e hanno la volontà di metterle a disposizione ai soci.

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