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Congresso Cisl Belluno Treviso: Paglini confermato segretario generale

Accanto a Paglini, rimangono al timone della Cisl territoriale Teresa Merotto e Nicola Brancher. Grande emozione per la presenza e la testimonianza dei genitori di Mattia Battistetti, morto sul lavoro a 23 anni

Si è concluso giovedì 10 febbraio, con la convocazione del Consiglio generale che ha confermato la fiducia al segretario generale Massimiliano Paglini e alla segreteria eletta nel novembre del 2020, il terzo Congresso della Cisl Belluno Treviso.

Accanto a Paglini, rimangono dunque al timone della Cisl territoriale Teresa Merotto e Nicola Brancher. 53 anni, di Montebelluna, sindacalista dai primi anni Novanta nel settore bancario, Paglini ha espresso un sentito ringraziamento per la fiducia che gli è stata affidata dal Consiglio. «Solo assieme a tutte le categorie, ai servizi, alle associazioni e agli enti - ha dichiarato il riconfermato segretario generale - potremo realizzare il grande progetto di trasformare la nostra società e i nostri luoghi di lavoro in un mondo umanamente sostenibile. Ci è stata affidata una grande responsabilità. Ne sentiamo tutto il peso e sarà nostro dovere fare ogni sforzo per realizzare il mandato che ci è stato affidato». Il Congresso nella sua seconda giornata ha vissuto un momento molto toccante: l’intervento di Monica Michielin e Giuseppe Battistetti, genitori di Mattia Battistetti, il giovane che ha perso la vita in un cantiere edile a Montebelluna nell’aprile dell’anno scorso. «Mattia era un ragazzo di 23 anni, che lo scorso 29 aprile ha perso la vita in un cantiere edile - ha detto la mamma del giovane - Lavorava 14 ore al giorno, era solare e amava il proprio lavoro. Ce l’hanno ucciso, non ce l’hanno protetto. Abbiamo apprezzato molto la sensibilità di questo Congresso nell’affrontare il tema della sicurezza nei posti di lavoro. Ringrazio il segretario Paglini che ci è sempre stato vicino e per il titolo di questo Congresso: cambiare, tutelare, crescere. Serve cambiare la mentalità degli imprenditori che pensano solo al guadagno e serve cambiare le leggi, perché i responsabili devono pagare con pene severe. Chi ha rubato la vita di nostro figlio deve pagare. Bisogna tutelare la sicurezza dei lavoratori: i datori di lavoro devono proteggere i loro dipendenti. Bisogna infine far crescere nella formazione i giovani e renderli sensibili sul tema della sicurezza». «Mattia è anche figlio nostro - ha detto Paglini presentando l’intervento -, dalla sua morte è nata la consapevolezza di tutti riguardo al ritardo del Paese sulla prevenzione e sulla tutela della sicurezza sul lavoro. Ringrazio la mamma di Mattia per il coraggio di portare avanti con la sua forza d’animo e con l’associazione che ha fondato la battaglia sulle morti sul lavoro, una battaglia di civiltà e dignità per la tutela dei lavoratori e della sicurezza. Questo è il momento più importante di tutto il Congresso».

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I lavori della mattina, aperti dal dibattito congressuale e dal collegamento con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, sono proseguiti con la tavola rotonda “Dalla retorica dell’emergenza alla sfida della piena cittadinanza”, sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza, nel corso della quale si sono confrontati Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, don Bruno Baratto, direttore dell'Ufficio pastorale diocesano per le Migrazioni della Diocesi di Treviso e il professor Stefano Allievi, Ordinario di Sociologia all’Università di Padova, moderati da Teresa Merotto, segretaria Cisl Belluno Treviso. Un confronto che ha approfondito la questione dell’immigrazione con un approccio pragmatico.

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«Le Camere di Commercio - ha puntualizzato Pozza - hanno un ruolo determinante per orientare le scelte formative dei giovani verso i profili professionali di cui le imprese hanno realmente bisogno. Grazie alla piattaforma camerale Suap, i sindaci che vi aderiscono, ogni mese, possono contare su un aggiornamento del tessuto imprenditoriale presente nei loro comuni. Anche questo è un modo per far funzionare la filiera tra amministrazioni, cittadini e realtà economica e guardare tutti insieme al futuro economico dei territori». Dalla tavola rotonda è emersa una proposta lanciata dalla Cisl, quella di «un progetto condiviso - prosegue Merotto - da tutti i portatori di interesse, quindi aziende, Camera di Commercio e organizzazioni sindacali per individuare soluzioni che prevedano il coinvolgimento degli enti camerali dei Paesi di origine dei migranti per attivare un dialogo e un vero incrocio fra domanda e offerta di lavoro per far fronte alla sempre più grave carenza di manodopera sufficiente a coprire i fabbisogni occupazionali delle imprese e dal crescente bisogno di cittadinanza degli immigrati».

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