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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Insieme si può, la cooperativa trevigiana festeggia quarant'anni di attività

Sabato 10 giugno l'assemblea dei soci a cui è seguita una tavola rotonda e la presentazione delle progettualità future. Fondata a Treviso nel 1982 si occupa di servizi sociosanitari, assistenziali, educativi, rivolgendosi a minori, giovani, famiglie, disabili e fragili

La cooperativa "Insieme si può" compie quarant’anni e ha festeggiato l’importante traguardo sabato 10 giugno con una giornata che ha riunito i soci in assemblea per tracciare il bilancio delle attività svolte e delle progettualità future che puntano a rispondere ai bisogni emergenti del territorio: dalla salute mentale ai disturbi alimentari, dai percorsi terapeutici per il disagio emotivo-psicologico degli adolescenti, all’inclusione lavorativa delle persone più fragili. 

L'associazione

Fondata nel 1983 a Treviso da Rina Biz insieme a un gruppo di soci provenienti dalle Acli, sensibili alle questioni sociali e del lavoro, la cooperativa è cresciuta in questi anni, consolidando la sua presenza e le competenze nel settore sociosanitario non solo nella Marca Trevigiana ma anche nelle province di Padova, Venezia, Vicenza e Pordenone. Le sue principali aree di intervento sono i servizi sociosanitari, assistenziali, educativi, formativi e ausiliari, rivolgendosi a minori, giovani, famiglie, disabili, anziani, persone con patologie psichiatriche e soggetti fragili. Al suo interno conta 1.176 soci e 151 lavoratori autonomi (al 31 dicembre 2022). Insieme Si Può ha chiuso il 2022 con ricavi complessivi pari a 37.697.288 euro. Un bilancio che, dopo i difficili anni della pandemia, ha un segno positivo con un risultato netto di + 197.046 euro. Degno di nota il passaggio avvenuto nel febbraio 2023 quando l’assemblea straordinaria dei soci ha adottato il nuovo statuto e regolamento (di cui alla Legge 142/2001) prevedendo il passaggio della cooperativa di tipo A alla forma “mista”, mantenendo la gestione dei servizi sociosanitari ed educativi, ma aggiungendo l’attività di inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati.

Foto assemblea 1

I commenti

«Grazie ai passi compiuti finora siamo in una fase espansiva delle progettualità. Seppur restando fedeli al nostro Dna siamo protesi nel continuare a dare risposte ai bisogni che provengono dai territori e dalle istituzioni, sempre nell’ottica della cooperazione sociale. Per questo abbiamo deciso che il nostro motto è: “Innovare la solidarietà. Coltivare i legami. Costruire il cambiamento - sottolinea Raffaella Da Ros, presidente di Insieme Si Può, che sabato pomeriggio apre i lavori all’assemblea al padiglione Fiere a Santa Lucia di Piave -. Stiamo dialogando con Ulss 2 e Ulss 4 per implementare i servizi a supporto della salute mentale e dei disordini alimentari, alla luce del netto aumento dei bisogni relativi all’adolescenza e al sostegno necessario nella fase di post-dimissione ospedaliera per le situazioni più critiche. Inoltre, vogliamo rafforzare l’area Politiche del lavoro, essendo diventati una cooperativa che si occupa non solo dei servizi alla persona ma anche di produttività in particolare nei settori agricoltura, alberghiero, igiene ambientale  e pulizie, con ulteriori possibilità di sviluppo futuro e la stretta collaborazione con le amministrazioni comunali» conclude.

Foto assemblea 2

L’assessore regionale alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, conclude: «Un plauso alla cooperativa Insieme Si Può per il traguardo del quarantennale che rappresenta una tappa importante di un cammino cominciato a Treviso e che, via via, si è esteso ad altre province del Veneto, mantenendo sempre un approccio fedele e coerente, basato su un modello di cooperativa incentrato sull’economia sociale che coniuga l’esperienza imprenditoriale con la dimensione etica del lavoro, nell’ottica della realizzazione della persona e del suo progetto di vita. Insieme Si Può è senza dubbio parte fondamentale e strategica di quel terzo settore impegnato nella realizzazione della sussidiarietà nella gestione dei servizi sociosanitari della nostra regione».

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