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Coro di Stramare: raccolti 3200 euro per il bosco di Zoppè di Cadore

Quattrocentocinquanta persone sono arrivate alla Chiesa di Bigolino per l'evento organizzato dal Coro di Stramare con la partecipazione del Coro Valcavasia e del Coro Valobbiadene

Rinascerà quel bosco ai piedi del Pelmo. Ne sono sicuri gli abitanti di Zoppè di Cadore, comune bellunese di 280 anime. Sabato sera nella chiesa i San Michele Arcangelo 3 cori riuniti e oltre 450 persone hanno cantato e donato 3200 euro. Una serata di grande condivisione dove, intorno alla donazione per rimboschire la piccola foresta zoldana, si sono intrecciate storie di vita.

«L'idea di base - conferma Daniele Facchin, presidente del coro di Stramare- è nata dal coro. Noi che facciamo della musica un motivo per dare densità alla tutela dei luoghi, ci siamo sentiti toccati dalla scomparsa del bosco. Volevamo fare qualcosa. E' stato spontaneo aggregare al progetto altri due cori della Valsana. Il coro Valdobbiadene e il coro Valcavasia hanno subito risposto con grande genersità e così i loro maestri Stefano Barzan e Sabino Toscan, regalandoci una bellissima esibizione». La comunità di Zoppè ha risposto con altrettanto entusiasmo arrivando sulle colline del prosecco in delegazione. Insieme al sindaco Renzo Botolot e al vicesindaco Giulio Mattiuzzi, anche Merino Mattiuzzi, custode del bosco. «Da piccolo volevo diventare un albero. Loro sono la mia famiglia, ho dato ad ognuno un nome. Li abbraccio ogni giorno - ha raccontato al pubblico - ma oggi dobbiamo parlare al passato perchè quella foresta non c'è più. Ricostruirla con il vostro aiuto sarà la mia missione». Le parole del signor Merino in televisione avevano commosso Giusy De Pra, signora trevigiana che aveva subito cercato di mettersi in contatto con il sindaco per un motivo squisitamente biografico. «Mio marito, giovne medico, durante l'alluvione del 1966 rimase bloccato a Zoppè per far nascere due bambini. Lo credevamo morto eravamo isolati da tutto. Furono momenti durissimi ma irripetibili». Anche la signora Giusy, 88 anni, ha voluto essere presente al concerto e raccotnare la propria storia. Il gesto delle tre comunità trevigiane, rappresentate dai loro sindaci, è stato particolamente apprezzato dal sindaco del piccolo comune bellunese che di professione fa il musicista. Bortolot, che è docente al conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, si è accomodato all'organo e ha accompagnato i tre cori riuniti e l'intero pubblico in "Signore delle cime" di Bepi de Marzi.

«Abbiamo visto fango, cumuli di alberi, detriti, roccia. Ma anche tante, tantissime persone spendersi, uscire dalle proprie case, fare-spiega Daniele Facchin, presidente del Coro di Stramare- Senza inutili proclami. Tutto è nato da lì. Ora le nostre comunità sono idelmente gemellate. Ringraziano i cori ospiti, gli amici bellunesi e la vulcanica signora Giusy De Prà per l'indimenticabile serata». Per chi volesse continuare a donare alberi per il bosco di Zoppè di Cadore è attivo un conto presso Club Soroptimist Internatonal di Treviso presso Ubi banca Brescia-Treviso, IBAN IT 32 K03111 12000 000000000735 Cusale "Dona un albero al bosco di Zoppè di Cadore".

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