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Coronavirus, via le denunce per chi viola il decreto ma multe più salate

Le migliaia di persone che sono state fermate fino ad adesso non subiranno un processo penale. Si rischia ora di pagare una sanzione da 400 euro a 3000 euro

Colpo di spugna sulle decine di migliaia di denunce che avevano colpito nelle ultime settimane i trasgressori del Decreto emesso dal Governo per evitare il propagarsi del Coronavirus. Il Governo ha infatti scelto la strada della sanzione pecuniaria amministrativa, per fatti che fino a ieri costituivano un reato e avrebbero comportato l'avvio del normale iter giudiziario. Se si viola l'ordine di non uscire dall'abitazione (se non per i noti motivi di lavoro, necessità ecc.) si rischia ora di pagare, quindi, una “multa” da 400 euro a 3000 euro. Se la violazione è commessa alla guida di un veicolo la sanzione è aumentata fino ad un terzo (e, quindi, fino a 4000 euro). Tali somme sono poi raddoppiate nel caso di recidiva. Se la trasgressione è compiuta con un veicolo diventa responsabile in solido del pagamento anche il proprietario del veicolo se è persona diversa dal conducente.

Il Decreto del Governo termina prevedendo la retroattività delle sue disposizioni, il che significa che queste sanzioni amministrative saranno applicabili anche ai fatti precedenti l'entrata in vigore delle nuove norme. Le migliaia di persone che sono state fermate fino ad adesso non subiranno, pertanto, un processo penale ma dovranno pagare “solo” la sanzione di cui sopra.

La proposta: donare i proventi al sistema sanitario nazionale

Con il nuovo decreto legge del 25 marzo 2020 nr. 19, il Governo ha deciso di non prevedere più una sanzione prevista dall’art. 650 del codice penale ma ora sarà applicata una sanzione amministrativa che andrà dai 400€ ai 3.000€. Sicuramente una scelta dettata per evitare il rischio intasamento delle procure che stanno anch’esse lavorando con personale ridotto. Ora quindi si dovrà pagare con le modalità previste, da quel che sembra da una prima lettura, previste dalle contravvenzioni al codice della strada. In attesa di conoscere le direttive che verranno emanate a breve, Mauro Armelao, Segretario Generale Regionale FSP Polizia di Stato del Veneto propone di destinare interamente i proventi di queste sanzioni al sistema sanitario nazionale e alle regioni al fine di potenziare le terapie intensive e tutte le strutture ospedaliere impegnate in prima linea a curare i cittadini contagiati da questo covid-19. Si consideri che il decreto sarà retroattivo quindi tutte le sanzioni previste dal 650 fatte durante questi giorni dagli organi di polizia saranno convertite in sanzioni amministrative nella misura minima ridotta della metà. Così lo Stato, secondo Mauro Armelao, darebbe un bel segnale di vicinanza ai propri cittadini colpiti da questo virus e andrebbe così ad aiutare le strutture ospedaliere, oltre che impegnare anche una parte per acquistare mascherine chirurgiche, FFP3, gel igienizzanti , ma importante sarebbe appunto potenziare le strumentazioni per le terapie intensive. Armelao, auspica quindi che questo appello venga preso in seria considerazione sperando che anche i politici portino avanti questa proposta nelle sedi opportune.

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